Daria Dmytrenko – The Dream of Reason

Informazioni Evento

Luogo
EDUARDO SECCI FIRENZE NOVO
Piazza Goldoni 2, Firenze, Italia
Date
Dal al

martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00; Inaugurazione: venerdì, 16 settembre, 11.00 - 20.00

Vernissage
16/09/2022

ore 11

Artisti
Daria Dmytrenko
Curatori
Edoardo Monti
Uffici stampa
THE KNACK STUDIO
Generi
arte contemporanea, personale
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“The Dream of Reason” (Il Sogno della Ragione) riunisce un corpus di opere interamente inedito – su tela di lino e tavola di legno -, in cui la pittura è cardinale.

Comunicato stampa

NOVO è lieto di annunciare la prima personale “The Dream of Reason” di Daria Dmytrenko, a cura di Edoardo Monti, nello spazio sperimentale della galleria Eduardo Secci a Firenze, dal 16 settembre al 19 novembre 2022.
“The Dream of Reason” (Il Sogno della Ragione) riunisce un corpus di opere interamente inedito - su tela di lino e tavola di legno -, in cui la pittura è cardinale. Inoltre, l’occasione dà avvio alla collaborazione che vede l’artista rappresentata dalla galleria.
Navigando tra le mitologie fluviali dei luoghi di origine, ricordi di infanzia e geografie del presente, Daria Dmytrenko esplora il subconscio attraverso velature di colore e una palette dai toni intensi. “Il processo creativo è sacro, quasi mistico: una sorta di meditazione, un flusso di subconscio all’interno del quale la pittura cerca di trovare l’equilibro e portare silenzio. Nell’atto di dipingere si scopre una metodologia infallibile, il cui obiettivo è quello di ricavare ricordi. Trovare, creando.”, nelle parole del curatore Edoardo Monti.
“The Dream of Reason” ripercorre il percorso artistico di Daria Dmytrenko, costituendo un momento di sintesi della ricerca finora svolta, come anche un punto di partenza per quella a venire.

La mostra personale sarà visibile anche on-line: www.novo.ooo/it/exhibitions.

Daria Dmytrenko (1993, Dnipropetrovsk, Ucraina) vive e lavora a Venezia. Attualmente sta proseguendo gli studi all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Attraverso la pratica pittorica, l’artista investiga l’espressione visiva del subconscio utilizzando gli impulsi intuitivi come strumento volto a far emergere le memorie più profonde per poi tradurle in composizione. Tra le mostre che hanno esposto le sue opere: Upon a Time, Eduardo Secci (Firenze, 2022); Fluuuuuido, Cassina Projects (Milano, 2022); Degree Show II, Palazzo Monti (Brescia, 2021); Extra Ordinario, Vulcano agency, VEGA (Venezia, 2020); 103ma Collettiva Giovani Artisti, Fondazione Bevilacqua La Masa, Galleria di Piazza San Marco (Venezia, 2020); Spin Off, Calle Lunga Santa Caterina (Venezia, 2019); Speculum Mundi, Davide Gallo (Milano, 2018).

Edoardo Monti è fondatore di Palazzo Monti a Brescia e curatore.

The Dream of Reason
Daria Dmytrenko

Testo curatoriale di Edoardo Monti

Daria Dmytrenko (1993, Ucraina) presenta una nuova produzione di tele e lavori su tavola per la prima personale presso NOVO di Eduardo Secci, a Firenze.
Consumiamo con lo sguardo le creature che popolano le tele, e vogliamo che ci consumino. Si provano emozioni forti, di ripulsione attraente, un terrore rassicurante. Ci prendiamo una pausa dall’ormai radicata abitudine di fruire di immagini altrui tra uno scroll e l’altro, un voyeurismo fagocitante e insaziabile. I soggetti non si rivelano in toto né al primo, né al secondo o decimo sguardo. Ad ogni dettaglio che catturiamo, ecco che ne perdiamo un altro. L’invito è quello di prendersi una pausa, soffermarsi dinanzi a questi nebulosi agglomerati di colore, lasciar lavorare il nostro subconscio.
È proprio dal subconscio di Dmytrenko che scaturisce la prima e l’ultima pennellata che dà forma e storia ad una mitologia personale. Cercare parallelismi con storie e favole antiche è un tentativo vano. Troveremo richiami e riferimenti dentro di noi, all’interno di una memoria collettiva che chiamiamo Sognare. Dmytrenko genera una linea temporale parallela, che attinge da memorie condivise da popoli e generazioni lontane, da se stessa. Emozioni, ricordi, sogni e incubi. Memorie personali che si fondono alle storie popolari, deformando il tempo e radicandosi nel passato, mutano attraverso il vissuto e i luoghi del presente.
Il processo creativo è sacro, quasi mistico: una sorta di meditazione, un flusso di subconscio all’interno del quale la pittura cerca di trovare l’equilibro e portare silenzio. Nell’atto di dipingere si scopre una metodologia infallibile, il cui obiettivo è quello di ricavare ricordi. Trovare, creando.
Mai troveremo una creatura che ricorda un’altra; nel mondo di Dmytrenko ognuno è profondamente unico, diverso. Troviamo tuttavia terreno comune nella palette, dove foreste di tenebre verdi, rosse e marroni costituiscono lo sfondo da cui emergono grovigli organici. Da una parte gli angoli più bui della mente, dall’altra i mostri che la popolano. Non tutto è dato per perso, anzi. Per affrontare le nostre paure, seguiamo la prima regola per eccellenza: diamole un nome, un volto.
Se dovessimo visualizzare uno studio d’artista con schizzi, disegni preparatori, bozzetti, saremmo fuori strada. L’improvvisazione è via preferita per iniziare e completare una tela, l’olio il medium preferito, variabili le misure, legno recuperato o lino grezzo i supporti su cui si inscena un racconto senza inizio e senza fine. Veniamo catapultati all’interno di una lotta, dove la tela viene girata e capovolta, le forme mutano in continuazione, i colori precari che rischiano di essere stravolti. La tela è in costante evoluzione, impossibile definirla statica, così com’è impossibile scattare una fotografia nitida ad un sogno.
Il conflitto risulta sempre in un caos controllato, armonico nel suo insieme ed equilibrato rispetto al corpus di opere che pare dialoghino tra loro, osservandoci e giudicandoci.

La galleria Eduardo Secci si trova a Firenze, dove è stata fondata nel 2013, e a Milano con due sedi inaugurate nel 2021 e 2022. Il suo doppio programma affianca alle mostre della galleria d’arte le proposte espositive dello spazio sperimentale indipendente NOVO.