Daniela Chinea – Personal-mente

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO MANARA 15
Via L. Manara 15, Milano, Italia
Date
Dal al

Lunedi/Venerdi dalle 09:00 alle 19:00
Sabato su appuntamento

Vernissage
15/05/2012

h.18:00-21:00

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Daniela Chinea
Generi
fotografia, personale
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Mostra di Daniela Chinea, giovane autrice nota per l’originalità dei suoi lavori e che ha già avuto un discreto percorso espositivo.

Comunicato stampa

Nel suo percorso artistico Daniela Chinea ha sempre cercato alla fotografia la pittura o il disegno, in questa mostra antologica si possono infatti osservare diverse ricerche in questa direzione, raccontando aspetti diversi che hanno fatto parte di lei.
Nel 2008 Daniela realizza un trittico ispirato alla fragilità dell’animo femminile, in queste fotografie non nitide, si vedono tre donne sul su sfondi evanescenti e incerti, a sottolineare la solitudine e il vuoto che una donna può provare.
In Disegni fotografici realizzati nel 2009 in cui i soggetti immortalati dai suoi scatti sono casolari rurali o chiese fatiscenti, l’intento è creare delle immagini nostalgiche, in contrasto con quanto la tecnologia permette oggi di realizzare. In questo lavoro c’è uno sguardo al passato, alla genuinità e alla semplicità della vita e della fotografia, dove questa alla nascita era intesa come supporto al disegno, in questo lavoro, la fotografia simula un disegno, un incisione o una vecchia stampa fotografica. La carta su cui sono stampate è un materiale povero e semplice, come lo sono i soggetti ritratti. E’ un percorso a ritroso, una piccola cernita di edifici umili rimasti come testimonianza di un tempo ormai lontano, resistiti allo scorrere del tempo, presenti nelle zone in cui l’artista vive.
Un aspetto interessante è il lavoro sugli alberi mossi, in cui l’intento di Daniela è fermare il movimento, dipingere con lo sguardo. L’effetto che riesce ad ottenere è un’illusione, è l’immagine di una percezione che si ha osservando di sfuggita il paesaggio che ci passa accanto mentre viaggiamo. Poter fotografare l’illusione e renderla duratura quando nella vita reale non sì può osservare.
Negli ultimi anni comincia il lavoro Segnando che continua tutt’ora, il suo lavoro più maturo e consapevole. L’artista si accorge che ciò che vede le richiama alla mente idee e associazioni che non sono visibili diversamente ad altre persone se non con il disegno, realizzato sopra la fotografia che le ha fatto scaturire una determinata associazione di idee, sono come fotografie di pensiero, che non hanno modo di essere viste se non tramite questo stratagemma che più si avvicina alla realtà. L’immagine viene graffiata, come a voler scavare la superficie delle cose, per vedere cosa si nasconde dietro la semplice apparenza.
La fotografia in questo caso torna ad essere un’opera unica, irriproducibile, per via dell’incisione a mano libera, si riesce a sentire il solco sull’immagine che diventa in questo modo anche tattile. La fotografia torna ad avere l’unicità del disegno e del quadro.