Dalla pellicola alla foto digitale
È il titolo della mostra di fotogiornalismo di scena nelle cantine Terre da Vino di Barolo, in provincia di Cuneo. La mostra mette a confronto due generazioni di fotogiornalismo: il padre Sergio Solavaggione con scatti tra gli anni sessanta e novanta e il figlio Daniele Solavaggione con immagini dagli anni novanta al duemiladieci.
Comunicato stampa
“Dalla pellicola alla foto digitale”. È il titolo della mostra di fotogiornalismo di scena nelle cantine Terre da Vino di Barolo, in provincia di Cuneo, da domenica prossima, il 12 giugno, fino a fine anno. La mostra mette a confronto due generazioni di fotogiornalismo: il padre Sergio Solavaggione con scatti tra gli anni sessanta e novanta e il figlio Daniele Solavaggione con immagini dagli anni novanta al duemiladieci. Cinquant’anni di fotografia con un’unica grande protagonista: la città di Torino con le sue storie, il suo cambiamento e le sue trasformazioni nel tempo. Padre e figlio da quarant’anni lavorano per “La Stampa” e raccontano con le proprie immagini il capoluogo piemontese, cogliendo sfumature ed espressioni, cristallizzate nelle proprie opere dal 12 giugno in mostra. “Essere fotoreporter è una cosa a metà tra la professione e l’istinto – spiega Daniele Solavaggione – servono tecnica e capacità di capire che una certa immagine, ma solo quella, dice più di mille parole”. “Non c’è dubbio – sostiene Sergio Solavaggione – la città è più vivace. Ci sono zone, come San Salvario o Porta Palazzo che noi conoscevamo solo per sparatorie o retate. Ora si organizzano eventi di quartiere, feste in piazza. Torino per fortuna non è più quella di una volta”.