Cultura e nazione in Europa
Una giornata di studi dedicata all’Articolo 9 della Costituzione.
Comunicato stampa
Cultura e nazione in Europa
Prima giornata di studi
Atto I Italia
L’Articolo 9 della Costituzione
Paesaggio, patrimonio storico artistico, tutela
Galleria Borghese
Roma
Lunedì 2 luglio 2018
Ore 10,30 – 14,30
La Galleria Borghese di Roma organizza lunedì 2 luglio dalle ore 10,30 alle 14,30 una giornata di studi dedicata all’Articolo 9 della Costituzione: intervengono sui temi del paesaggio, del patrimonio storico artistico e della tutela Michele Ainis, Giovanni Maria Flick, Giacomo Marramao, Cesare Mirabelli, Giulio Prosperetti.
“Una giornata di studio per approfondire la conoscenza dell’articolo 9 della Costituzione – afferma Anna Coliva, Direttrice della Galleria Borghese, che ha ideato l’incontro – ricorrendo al contributo di discipline ulteriori, rispetto alla storia dell’arte che più frequentemente se ne occupa. Consentire alle scienze storico politiche e storico giuridiche di spiegare, tramite la specificità delle proprie analisi, ragioni originarie e finalità storiche, come in Italia la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico del paese sia stata unita allo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e come la promozione di questa identificazione sia stata affidata alla Repubblica, tra i suoi obblighi costitutivi.”
A questo primo incontro - Atto I Italia - seguiranno successivi appuntamenti di analisi comparate con le situazioni, pragmatiche o giuridiche, degli altri Stati europei per conoscere la storia dei loro sistemi: Atto II Spagna, Atto III Francia, Atto IV Germania, Atto V Portogallo, Atto VI Austria.
L’attenzione rivolta ad altre scienze, diverse dalla storia dell’arte, in questo ciclo di giornate di studi è una precisa intenzione di metodo per una visione integrativa, oltre che compensativa, con l’obiettivo di approfondire perché e come il Patrimonio è considerato valore nazionale e la sua tutela trattata come affare di Stato.
Un’analisi storico politica e storico amministrativa sulla scelta italiana di intendere la cultura e il patrimonio nella sua integrità fisica come un affare di Stato - a confronto con le diverse concezioni degli Stati europei nell’ambito della costituzione delle loro nazionalità - appare urgente per recuperare le ragioni all’origine della creazione del sistema italiano di tutela e di uno specifico ministero tecnico scientifico. Tale ministero, così come concepito da Giulio Carlo Argan, doveva riflettere e realizzare attraverso le sue strutture specifiche, quali ad esempio l’Istituto del Catalogo o del Restauro, le metodologie proprie dell’analisi storico-artistica. Per la prima volta avveniva che una disciplina umanistica si incarnasse in una struttura amministrativa conservando le caratteristiche che l’avevano originata: l’autonomia sostanziale della professione teorica, della ricerca, dell’interpretazione storiografica. Questa fu la grande rivoluzione italiana, la via propria e originale all’applicazione della storia dell’arte.