Cose di donne
La mostra prende spunto da un nucleo patrimoniale del Centro di Ricerca etnografica dei Musei di Carpi costituito da materiali documentari di forma diversa e da oggetti, che non sono classificabili come opere d’arte ma come testimonianze di cultura materiale, in quanto realizzati in origine come oggetti d’uso.
Comunicato stampa
La mostra prende spunto da un nucleo patrimoniale del Centro di Ricerca etnografica dei Musei di Carpi costituito da materiali documentari di forma diversa e da oggetti, che non sono classificabili come opere d’arte ma come testimonianze di cultura materiale, in quanto realizzati in origine come oggetti d’uso.
Per loro natura dunque si tratta di oggetti che, insieme ai materiali documentari multimediali, si “soggettivizzano”, possono cioè raccontare la loro storia prescindendo dal dato storico o materiale per i quali sono diventati oggetti museali: tornano insomma a diventare cose.
Per la mostra, la scelta delle cose si è concentrata su oggetti che appartengono all’universo produttivo femminile di Carpi del XX secolo e fanno riferimento a tre attività specifiche: la mondina, la trecciaiola, la magliaia.
Per quest ultimo aspetto, l’esposizione si avvale della disponibilità di Anna Molinari e Blumarine che prestano per la mostra il bluvi indossato da un personaggio noto in un’occasione mondana, protagonista nelle sale rinascimentali del palazzo dei Pio.