Correnti artistiche del Novecento

Informazioni Evento

Luogo
MAGNIFICA COMUNITA' DI CADORE
piazza Tiziano, 2 32044, Pieve di Cadore , Italia
Date
Dal al
Vernissage
30/07/2022

ore 17

Generi
arte moderna
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Pieve di Cadore accoglie una nuova mostra con le opere del Fondo mons. Gino Bortolan della Fondazione Cassamarca.

Comunicato stampa

Appuntamento a Pieve di Cadore sabato 30 luglio, alle ore 17, con l'inaugurazione della mostra "Correnti artistiche del Novecento", che presenta una selezione di opere del Fondo Mons. Bortolan.
Presso il palazzo della Magnifica Comunità del Cadore sarà possibile visitarla fino al 28 agosto.

Saranno esposte 44 opere di 34 artisti, che fanno parte del Fondo Mons. Gino Bortolan, donato alla Fondazione Cassamarca dal monsignore di origini trevigiane che per molti anni fu “il cappellano degli artisti” a Venezia, oltre che direttore dell’Archivio storico del Patriarcato e del Museo diocesano S. Apollonia.

Tra i pittori presenti, si ricordano: Guido Cadorin, Vincenzo Eulisse, Giuseppe Gambino, Mario Sironi, Emilio Vedova, Giuseppe Santomaso, Tancredi Parmeggiani, Lucio Fontana, Mario De Luigi e Toni Ellero.

La rassegna è organizzata da Fondazione Cassamarca in collaborazione con il Lions Club Treviso Sile, la Magnifica Comunità del Cadore, con il patrocinio della Città di Treviso, del Magnifico Comune di Pieve di Cadore, della Diocesi di Treviso-Ufficio per l’Arte Sacra e i Beni Culturali e dell’Associazione Culturale per gli Scambi Artistici.

La mostra e il catalogo sono a cura del prof. Raffaello Padovan, con la collaborazione di Maria Edvige Bona e Giuseppe Desideri, su idea di Aldo Solimbergo. Hanno collaborato al progetto anche alcuni giovani studenti: Eduardo Beltramini, Clarissa Casagrande, Lorraina Favaron, Njomeza Krasniqi, Martina Mechelli e Virginia Oppes.

“Custode del prezioso lascito di Mons. Bortolan, che consta di numerosissime opere d’arte -ha scritto il Presidente della Fondazione Cassamarca nella presentazione della mostra - Fondazione Cassamarca è ben lieta di rendere ancor più fruibile del consueto una parte del patrimonio donatole”.