Corpus. Arte in Azione – Francesca Grilli
La ricerca di Francesca Grilli è incentrata sulle metafore del linguaggio. Il costante interesse per il suono, declinato in tutte le sue forme e registri, interseca lo spazio d’azione dello spettatore per costruire con metodi alternativi una comunicazione più sensoriale che verbale. Il risultato performativo dei suoi lavori è l’esito di una metodologia processuale che scaturisce dal rapporto sinergico che l’artista stringe con le realtà storico – antropologiche in cui insiste.
Comunicato stampa
La ricerca di Francesca Grilli è incentrata sulle metafore del linguaggio. Il costante interesse per il suono, declinato in tutte le sue
forme e registri, interseca lo spazio d’azione dello spettatore per costruire con metodi alternativi una comunicazione più
sensoriale che verbale. Il risultato performativo dei suoi lavori è l’esito di una metodologia processuale che scaturisce dal rapporto
sinergico che l’artista stringe con le realtà storico – antropologiche in cui insiste.
47 rispecchia la fascinazione di Francesca Grilli per il singolare rapporto dei napoletani con la morte, un evento che finisce per
essere accettato come parte integrante della vita, quasi un momento rigenerativo. Un legame enfatizzato dal caratteristico culto
dei morti, le cosiddette “anime del Purgatorio” associate spesso a trapassati anonimi i cui resti terreni, fin dall’antichità, sono
conservati negli ossari e nelle cripte e diventano oggetto di devozione collettiva. Un rito a metà tra sacro e profano che esplica la
preghiera nel canto, una antica tradizione orale la cui trasmissione si è via via persa nel tempo.
47 riscopre le vecchie litanie di venerazione delle ossa, un atto di ricollocazione delle radici e allo stesso tempo un’invocazione alla
città. La scelta di ambientare 47 (che nella tradizione della smorfia napoletana coincide con “il morto che parla”) nella grande sala
affrescata da Francesco Clemente all’interno del Museo MADRE non è casuale: questo ambiente è caratterizzato da una verticalità
data dal balcone che si affaccia sul piano sottostante, come a riprendere l’andamento della città di Napoli. La stessa verticalità
della sala richiama la stratificazione geologica della città e metaforicamente richiama, in un gioco di rispecchiamenti, la dualità
del mondo terreno e di quello celeste, tramite la spinta ascensionale del canto.
La performance si svolgerà in tre atti – tre distinte interpretazioni votive – che rispecchiano allo stesso tempo le tre età (fasi) del
ciclo della vita. Alle 16:47, alle 17:47 e alle 18.47 il pubblico, invitato ad immergersi in un’atmosfera rarefatta, sarà accompagnato
dallo “strumento vocale” in un viaggio nella tradizione popolare affinché ricordi alle Aneme tutte che A morte aspetta a tutte….
Performer
Emiliana Cannavale
Angela Fico
Marisa Merolla
Assistente di produzione: Vittorio Visciano
La perfomance sarà fruibile da 25 persone alla volta, per tanto è suggerita la prenotazione al numero 081.193.13.016
Si ringrazia il Teatro Diana.
CORPUS.Arte in azione
curated by ADRIANA RISPOLI, EUGENIO VIOLA
MARCH 28, 2012
“47”
by Francesca Grilli
Francesca Grilli's research focuses on the metaphores of language. Her constant interest for sound, pursued in all its forms and
registers, enshrouds the space of action of the spectator in order to create, with alternative methods, a kind of communication
which is sensorial rather than verbal. The result of her performances being, therefore, a method of production that finds its genesis
within the sinergical relationship that the artist builds with the historical and anthropological reality she experiences.
47 reflects the spell under which Francesca Grilli is for the peculiar relationship the Neapolitan people have with death: an event
that ends up being accepted as an integral part of life, almost a regenerative episode. A bond emphasized by the characteristic
cult of the dead and the so-called "Souls in Purgatory", often associated with those anonimously departed and whose remains,
since ancient times, were guarded in ossuaries and crypts and became object of collective devotion. That is; a rite which mixes
the sacre and the profane and nurishes the prayer with the singing. It is an ancient oral tradition whose transmission has gradually
been lost over time.
47 (which is the “dead man who speaks” in the tradition of Neapolitan grimace) rediscovers the old litanies of bones veneration: an
act of return to the roots and re-interpret them and at the same time an appeal to the city. The performance set is the Museum
site-specifi room frescoed by Francesco Clemente and this is not accidental, as the verticality of the space, with a balcony which
leans out the floor underneath, recalls the architectural frame of the city of Neaples. Precisely as it is in the city of Naples. In
addition, the vertical structure of the room reminds us of the geological stratifications of the city and, as if in a mirror,
metaphorically recalls the duality of the earthly world and the heavenly, thanks to the upward lift of the singing.
The performance is developed in three acts – three different devotional interpretations that also reflect the three different stages
of life. At 16:47, 17:47 and 18.47 the public is invited to pludged in a rarefied atmosphere where they will be accompanied by a
vocal instrument into a journey inside popular traditions, in order to remember that All souls will be caught by death ...
Performers
Emiliana Cannavale
Angela Fico
Marisa Merolla
Assistent producer: Vittorio Visciano
The performance is opened to maxium 25 people each scheduled time; it is therefore higly suggested to book in avdvance at
+39.081.193.13.016
We would like to thank Teatro Diana.