Contrattempi

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE COLLEGIO ARTISTICO VENTUROLI
Via Centotrecento 4, cap. 40126, Bologna, Italia
Date
Dal al

su appuntamento dalle 9 alle 20, domenica chiuso

Vernissage
20/06/2014

ore 18

Patrocini

Comune di Bologna - Quartiere San Vitale; Associazione Amici della Certosa di Bologna; Accademia Belle Arti di Bologna

Generi
arte contemporanea, doppia personale
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Contrattempi sono circostanze imprevedibili che modificano il normale andamento delle cose. La ricerca dei borsisti si coniuga con la memoria storica del luogo: riscoprendo le collezioni della Fondazione, i giovani artisti attivano nessi temporali, in cui modi e tempi verbali risultano incoerenti.

Comunicato stampa

Contrattempi sono circostanze imprevedibili che modificano il normale andamento delle cose e spezzano la quotidianità. Negli spazi del Collegio Venturoli, tre momenti espositivi aprono una deviazione inaspettata nel percorso urbano: un invito a ripensare l’inatteso come circostanza potenziale.
Tre brevi intervalli di tempo in cui la ricerca artistica dei borsisti del Collegio Venturoli si coniuga con la memoria storica del luogo: riscoprendo le collezioni della Fondazione, i giovani artisti attivano nessi temporali, in cui modi e tempi verbali risultano incoerenti ed improbabili.
Diversi diari custodiscono i racconti delle attività dell’antico Collegio Venutoli: gli studenti avevano il compito di annotare gli esercizi didattici, le gite scolastiche, gli eventi straordinari e gli episodi personali. Barbara Baroncini ed Irene Fenara riportano gli echi di quella lontana quotidianità e ne scandiscono la dimensione temporale.
Barbara Baroncini sceglie alcune pagine dei diari e le rende dato sonoro. Irene Fenara tende gli elastici di una grande fionda per lanciare in aria giovani studenti come fossero proiettili, in un gesto che esprime una sensazione di energia trattenuta, minacciosa ed ironica al tempo stesso. Il connubio tra le installazioni genera uno stato di attesa e di sospensione temporale: imperativo prossimo suona come una presa di posizione che non lascia possibilità di mediazioni, configurando uno scarto temporale come un salto nell’altrove.