Con gli occhi chiusi – Alessandro Sciaraffa
Il quarto appuntamento di Vitrine presenta l’installazione interattiva di Alessandro Sciaraffa dal titolo Akasha, costituita da una serie di pannelli di cristalli liquidi assemblati a muro sino a sagomare completamente l’ambiente.
Comunicato stampa
Il quarto appuntamento di Vitrine presenta l’installazione interattiva di Alessandro Sciaraffa dal titolo Akasha, costituita da una serie di pannelli di cristalli liquidi assemblati a muro sino a sagomare completamente l’ambiente.
Materia protagonista di Akasha è il plasma, il quarto stato della materia, non liquido, non solido, non gassoso e prossimo alla struttura delle stelle. Grazie a un processo termico di alterazione del grado di temperatura, esercitato dall’intervento dei visitatori chiamati a gettare schizzi d’acqua verso la superficie di Akasha, la monocromia iniziale dei cristalli liquidi muta colore e identità. Gli occhi dello spettatore vedranno apparire un paesaggio visivo metamorfico, la cartografia imprevedibile di maelstrom virtuali in continua evoluzione sulla composizione molecolare del plasma.
Restituzione artistica di un universo mai uguale a se stesso, di un microcosmo artificialmente eccitato di energie e flussi naturali, l’opera di Sciaraffa dispiega uno scenario dove la visione non è più scindibile dagli altri stimoli percettivi e l’unico strumento di ricognizione è una sintesi sensoriale capace di tradurre gli impulsi interattivi in emozioni reali. Protagonista è il segno pittorico del pubblico, che negli schizzi e nelle gocce scagliate sui cristalli attiva la deflagrazione di un big-bang figurale, consumando nello spazio dell’impatto tra liquido e solido, tra cromie e temperature, un gesto di natura sacrale antichissimo ed ancestrale, quello dell’acqua trasformata in fonte di vita e di evoluzione.
Le ricerca di Alessandro Sciaraffa è una processualità dinamica, volta a generare organismi artistici complessi, diretti da sinergie meccaniche e multisensoriali. In una libera rivisitazione di fenomeni ciclici e naturali, come il flusso delle maree e le mutazioni di stato della materia, Sciaraffa opera in termini mimetici, volti a riprodurre queste manifestazioni mediante una logica di alterazione e trasmutazione continua. Un’entropia essenziale regola così le opere e gli interventi dell’artista, che sospende un controllo definitivo sulle azioni innescate e si limita a ricoprire il ruolo di osservatore esterno dei rivolgimenti messi in atto. Le molteplici percezioni sensoriali attivate da Sciaraffa si compenetrano e sovrappongono tra loro come ingredienti imprevedibili, e le opere prendono forma in progressione successiva, quasi fossero delle partiture musicali in divenire, delle rappresentazioni pittoriche incompiute e destinate a non trovare una forma definitiva e permanente.
Alessandro Sciaraffa (Torino 1976) vive e lavora a Torino. Insieme a Luca Congedo e Fabrizio Rosso ha fondato il gruppo di sperimentazione musicale WHYOFF. Tra le principali personali: GalerieItalienne, Parigi (2011), Ti porto il mare Fondazione Merz, Torino (2011), Akasha Galleria Cardi Black Box, Milano (2010), ItalianWave / Artissima, Fiera Internazionale d’arte, Torino (2008), LandscapeTown Galleria Alberto Peola, Torino (2008).
VITRINE
GAM Torino. Via Magenta, 31 - Atrio e piano interrato
Con il titolo Vitrine la GAM di Torino offre uno spazio alla giovane ricerca artistica piemontese, dando voce ad artisti che si stanno distinguendo con la loro opera nel panorama artistico nazionale. Il progetto è suddiviso in cicli e prevede per ogni fase l’impegno di un diverso curatore, chiamato a individuare un tema e una selezione di artisti che esporranno opere inedite realizzate appositamente per gli spazi della galleria, con il fine ultimo di presentare al pubblico un’ampia vetrina significativa della produzione artistica del nostro territorio.
Primo ciclo: CON GLI OCCHI CHIUSI
a cura di Luigi Fassi dal 27 settembre 2011 al 31 luglio 2012
La prima parte di Vitrine è affidata al giovane curatore torinese Luigi Fassi, che ha selezionato otto artisti torinesi, attivi singolarmente o in coppia, nati tra gli anni Sessanta e gli Ottanta. Il titolo del suo ciclo Con gli occhi chiusi prende a prestito il titolo del romanzo di esordio di Federigo Tozzi del 1918. La miopia del protagonista adombrata dal racconto di Tozzi costringe a un diverso accesso all’esperienza del mondo, in un’indeterminazione che allunga e distorce non solo la visione esterna, ma anche quella dell’interiorità. La metafora novecentesca di Con gli occhi chiusi costituisce un’ipotesi di lettura dei lavori degli artisti coinvolti dal curatore, dando risalto alla loro volontà di presentare prospettive di margine e rimozione.
Con gli occhi chiusi. Gli artisti selezionati: Renato Leotta (1982), Gianluca e Massimiliano de Serio (1978), Isola e Norzi (Hilario Isola e Matteo Norzi 1976), Alessandro Sciaraffa (1976), Caretto e Spagna (Andrea Caretto 1970 e Raffaella Spagna 1967).