Christian Ramade – I tesori nascosti del Sacro Monte di Orta

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI
Via Accademia Albertina, 15, Torino, TO, Italia
Date
Dal al
Vernissage
25/11/2011

ore 18

Biglietti

€ 5.00 intero - € 2.50 ridotto

Artisti
Christian Ramade
Generi
fotografia, personale
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L’esposizione “I tesori nascosti del Sacro Monte di Orta” riunisce un centinaio di immagini dell’artista Christian Ramade e la ricostruzione fotografica di due cappelle restituendo l’incanto di questo luogo magico e la sua ricchezza storica e culturale.

Comunicato stampa

L’Ente Riserve Naturali Speciali del Sacro Monte di Orta, del Monte Mesma e del Colle di Buccione unitamente al Centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei presentano, presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, la mostra fotografica “ I tesori nascosti del Sacro Monte di Orta”. Il progetto espositivo è ideato dalla Fondazione Regards de Provence di Marsiglia tratto dal lavoro artistico del fotografo francese Christian Ramade. .

La mostra sarà inaugurata venerdì 25 novembre, ore 18,00, e rimarrà aperta al pubblico fino al 12 gennaio 2012.
La prima presentazione al pubblico di questa mostra è stata effettuata in Francia il 2 ottobre 2010 nei saloni del Palais des Arts di Marsiglia dove è rimasta esposta fino al 16/01/2011 con riscontri positivi di critica, pubblico e stampa.
La Mostra rivela nelle sue immagini l’eccezionale bellezza del Sacro Monte di Orta, sito iscritto dal 2003 con altri sei Sacri Monti piemontesi ( Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Varallo), e due lombardi ( Ossuccio e Varese) dall’UNESCO nel Patrimonio mondiale dell’Umanità . Questa la motivazione dell’avvenuta iscrizione dei Sacri Monti nella “World Heritage List””… in quanto rappresentano un'integrazione di successo tra architettura ed arti decorative in un paesaggio di grande bellezza e per l'alto valore spirituale raggiunto in un momento critico della storia della Chiesa Cattolica Romana".

Il Sacro Monte di Orta, situato sulle alture che si affacciano sul Lago d’Orta, è un percorso devozionale che risale al secolo XVII, composto da venti cappelle decorate da pitture murali e statue a grandezza naturale in terra cotta che illustrano alcuni episodi della vita di San Francesco d’Assisi.
Nella prima fase costruttiva le soluzioni architettoniche prescelte fanno riferimento a modelli tardo rinascimentali: attivi in questa fase, tra gli altri, lo scultore Cristoforo Prestinari, i pittori Giovanni Battista e Giovanni Mauro della Rovere e il Morazzone, che realizzarono gruppi scultorei intimi e raccolti, definiti con sobrio realismo e raffigurazioni pittoriche descrittive chiare, ma anche eleganti ed aggiornate alla moda dell'epoca.
Dalla metà del Seicento si fa strada un profondo cambiamento nel modo di intendere il percorso sacro che viene riproposto in chiave di sfolgorante spettacolo barocco: protagonisti in questa fase sono lo scultore Dionigi Bussola ed i pittori fratelli Nuvolone.
A fine secolo il pittore lombardo Stefano Maria Legnani introduce al Sacro Monte il nuovo gusto rococò che contraddistingue anche gli interventi settecenteschi, sia per gli affreschi che per le sculture realizzate dal Beretta. A fine settecento si chiude definitivamente la storia del cantiere del Monte con la costruzione della neoclassica Cappella Nuova, rimasta incompiuta. La neoclassica Cappella Nuova, rimasta incompiuta. a fine settecento chiude definitivamente la storia del cantiere del Monte.

L’esposizione “I tesori nascosti del Sacro Monte di Orta” riunisce un centinaio di immagini dell’artista Christian Ramade e la ricostruzione fotografica di due cappelle restituendo l’incanto di questo luogo magico e la sua ricchezza storica e culturale.

La mostra non si pone la finalità di esaminare i dipinti, le pareti, i soffitti, le cupole e le 376 statue dal punto di vista della storia e dal punto di vista teologico, ma esamina la particolarità e la tipicità delle opere attraverso gli occhi penetranti e creativi di Christian Ramade che ha interloquito con le sculture e con i dipinti per prenderne primi piani e cogliere i sentimenti dei diversi personaggi.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo che la Fondazione ha realizzato con testi e commenti del critico d’arte Jean Arrouye. e di Padre Angelo Manzini, Guardiano della Comunità Francescana del Sacro Monte di Orta.