Chiara Luzi – I’m not here

Informazioni Evento

Luogo
MAU - MUSEO D'ARTE URBANA
via Rocciamelone 7 c , Torino, Italia
Date
Dal al

Martedi al Sabato 13.00 alle 20.00

Vernissage
27/03/2015

ore 19

Artisti
Chiara Luzi
Curatori
Edoardo Di Mauro, Togaci
Generi
arte contemporanea, personale
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Ecco cos’è “I’m not here”, una pausa che prendiamo da noi stessi, perché essere veramente sé stessi, a volte, è la cosa più faticosa del mondo.

Comunicato stampa

In parte è colpa di Thom Yorke e di uno dei pezzi più struggenti che lui abbia mai scritto, anche se in realtà è entrato in scena a sparizione ormai avvenuta.
In parte è colpa del momento storico che stavo vivendo:alcune vicende personali avevano esaurito mente e stomaco andandosi a sommare alla malinconia perenne ed alla paura che quella cosa lì, che in fin dei conti non vorresti cambiasse mai, in realtà potrebbe cambiare (si dice ansia). In pratica ero una bomba ad orologeria.
Poi l’improvvisa esigenza di sparire e la tavoletta grafica sono venute in mio soccorso. "I’m not here" è nato durante una pausa pranzo (pur lavorando da casa faccio pausa pranzo) in un caldo giorno di maggio in cui semplicemente non avrei voluto essere dove mi trovavo; in pochi minuti e in qualche tratto di pennello misura 4 pixel ho creato la mia sparizione.Di me erano rimasti solo lo chignon e gli occhiali da sole, io ero altrove, nel mio personale rifugio mentale, per il resto del mondo non ero più li. Poi ho scoperto che per differenti motivi anche amici, conoscenti e perfetti sconosciuti sarebbero voluti sparire, io li ho semplicemente accontentati.
Ecco cos’è “I’m not here”, una pausa che prendiamo da noi stessi, perché essere veramente sé stessi, a volte, è la cosa più faticosa del mondo.
http://imnothere-lu.tumblr.com/
MARE DI DIRAC
nasce dai principi della fisica quantistica riproposti in chiave elettro/acustica, sfruttando risonanze ed effetti naturali (echi, riverberi) ricreati da vari ambienti al fine di strutturare una sorta di rituale sonoro contemporaneo. Il progetto nasce nel 2008 come collaborazione tra Lorenzo Abattoir (aka Nascitari) e Luca Poseitrone, sperimentando con svariate sessioni di field recording in particolari ambienti acustici: ad Esztargom (HU), live session in una grotta ungherese situata vicino a Budapest, registrazione atta a sfruttare i riverberi naturali e i vari moti di risonanza della roccia; all’Abazzia di Staffarda (CN) registrazione con utilizzo di microfoni ad ultrasuoni per catturare le onde sonore di ecolocazione emanate da una colonia di pipistrelli. Nel 2013 si unisce al progetto Daniele D. (aka Lo-ki), suonatore di tromba marina e raindrums, presente come guest nelle performance live e come esecutore nell'ultimo album “Tupilaq”. Nel 2014 esce l’album “Tupilaq” per l’etichetta Torinese Greytone Records; con la collaborazione del percussionista Paolo Sanna e dello sperimentatore / sassofonista Mauro Sambo.
http://maredidiracproject.blogspot.it/
Testo critico
Nel dibattito introdotto dalla post modernità hanno trovato spazio aspetti legati al concetto ampio di “sparizione", esteticamente correlato al tema storico hegeliano, attualizzato al presente, della“morte dell'arte”, ma anche a quello, tipico del primo Novecento, di “uomo massa”. Al pensiero dell’ ”assenza”, altro argomento fondante, si contrappone quello della “presenza”, suo alter ego e necessario complemento. Quindi all’identità dispersa e frammentata, pura forma e significante ridotto a monade incapace di intrattenere rapporti con gli altri da sé, con cui si limita a fugaci ed effimeri contatti, eteree toccate e repentine fughe, in un perpetuo movimento, si sostituisce il contenuto capace di dare significato all’esistenza, di coniugare la “res cogitans” alla “res extensa”per approdare alla completezza di un essere pacificato in grado di fondersi con il mondo e l’ambiente esterni, di dare vita ad una materia inanimata ed inerte. Dare corpo al dispiegarsi del libero arbitrio e concretizzarlo nella pienezza dei sentimenti e delle passioni, che, tramite l’espressione artistica, possono approdare ad una catartica liberazione. Un altro intellettuale, da poco scomparso, che ha affrontato con arguzia questi temi fornendo un contributo di assoluta originalità, è stato Jean Baudrillard. In un volumetto intitolato “La sparizione dell'arte”, che raccoglie il contenuto di due conferenze tenute negli Stati Uniti nel 1987, quindi in una fase cruciale, dove lo sfavillio degli anni Ottanta cominciava a cedere il passo ai primi sintomi di crisi, il filosofo francese, richiamando l'esempio di Warhol, visto come capace di realizzare "l'estasi negativa della rappresentazione”, conseguenza ultima della concezione dell'arte come merce assoluta, introduce provocatoriamente al concetto di “sparizione dell'arte”, che subiscequesto passaggio per eccesso di estetizzazione, perché presente ovunque nella dimensione della realtà. Chiara Luzi, artista e creativa, con il progetto “I'm not here”, prende atto di tale situazione, ed introduce quello che è un commiato da sé stessa. Chiara Luzi si è trasformata nel suo simulacro. Ha rovesciato il suo punto di vista soggettivo nel suo opposto oggettivo. Invertire il rapporto soggetto­oggetto vuol dire invertire la direzione del senso prendendo atto dell'insignificanza del mondo, specie in questa fase di liquidità assoluta, di “falso movimento”, e di quanto noi rappresentiamo. Facendo leva sulla sua abilità di artista, grafica ed illustratrice, Chiara Luzi ha creato, con alcuni tratti di penna grafica, la sua sparizione : “Di me erano rimasti solo lo chignon e gli occhiali da sole. Io ero altrove, nel mio personale rifugio mentale, per il resto del mondo non ero lì”. Resasi conto che questa dimensione d'assenza era condivisa, ha fatto partecipi gli amici di questa sua soluzione esistenziale. In mostra, presso i locali di HulaHoop Gallery/MAU a Torino, saranno presentati una serie di ritratti, frutto di questa sottile ed ironica operazione concettuale.

Edoardo Di Mauro, marzo 2015.