Cesare Lazzarini – Dipinti
La retrospettiva propone al pubblico uno spaccato particolare dell’universo artistico di Lazzarini. La mostra infatti offre una selezione di dipinti a olio su tavola, nella maggior parte mai esposti prima, che esplorano le infinite variazioni sul tema del rapporto fra lo spazio e l’uomo, fra la presenza e l’assenza.
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Informazioni
- Luogo: GALLERIA ARIANNA SARTORI - VIA CAPPELLO
- Indirizzo: Via Cappello 17 - Mantova - Lombardia
- Quando: dal 29/08/2014 - al 18/09/2014
- Vernissage: 29/08/2014 ore 18
- Autori: Cesare Lazzarini
- Curatori: Isabella Lazzarini
- Generi: arte contemporanea, personale
- Orari: dal lunedì al sabato 10.00-12.30 / 16.00-19.30. Domenica 7 settembre 15.30-19.00. Chiuso festivi
Comunicato stampa
La Galleria Arianna Sartori di Mantova, in via Cappello 17, presenta la retrospettiva dell’artista Cesare Lazzarini intitolata “Dipinti (1975-1995)”.
La mostra sarà inaugurata Venerdì 29 agosto alle ore 18.00 alla presenza della figlia Isabella curatrice della mostra.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 18 settembre 2014 con orario dal lunedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30, domenica 7 settembre 15.30-19.00, chiuso festivi.
Cesare Lazzarini
Dipinti
(1975-1995)
Cesare Leonbruno Lazzarini nasce a Mantova il 10 gennaio 1931
Dagli anni Cinquanta le sue opere sono state esposte in rassegne personali e collettive italiane e straniere: nel 1956 partecipa alla XXVIII Biennale Internazionale di Venezia, nel 1957 alla Mostra Triennale di Milano, nel 1959 merita il primo premio Crogiolo d’Oro di Vicenza, nel 1960 espone al Premio Internazionale di Pittura d’Albissola Marina, nel 1961 espone al Premio nazionale Marzabotto della Resistenza. Negli anni Sessanta collabora a Bologna con il Gruppo 63, pubblicando per Scheiwiller e Geiger. Impossibile elencare tutte le manifestazioni pure significative a cui Lazzarini è invitato dagli anni Settanta: basti rammentare che nel 1981 realizza interpretazioni artistiche dell’Eneide, delle Bucoliche e delle Georgiche nell’ambito del Bimillenario Virgiliano (esposte ed edite) e nel 1985 espone a Mantova (Palazzo della Ragione) la personale Mantova: una città e la sua memoria. Sue sculture monumentali sono state realizzate per Mantova e provincia: fra esse, va ricordato almeno il Monumento al Vecchio, statua in bronzo realizzata nel 1990 per la Casa di riposo “Don Mazzali”, a Mantova. A poco più di tre anni dalla scomparsa dell’artista, l’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, con la collaborazione del Comune di Mantova e della Provincia di Mantova, e il patrocinio dell’Accademia Nazionale Virgiliana, ha presentato a cura di Renata Casarin e di Isabella Lazzarini la mostra antologica Cesare Lazzarini (1931-2010). Le sere i fantasmi gli strani pensieri (12 aprile-18 maggio 2014, S. Maria della Vittoria, Mantova).
Refrattario a scuole o appartenenze, nel corso della sua vita Lazzarini affianca costantemente la propria attività di scultore a quella di disegnatore e di pittore, ma anche la poesia e la letteratura sono per lui campi di esercizio e di ricerca artistica. La vasta gamma delle tecniche che Lazzarini padroneggia e la sua inesausta sperimentazione formale gli consentono di esplorare espressioni artistiche che spaziano dall’artigianato orafo all’arte sacra, dalla ricerca storica alla interpretazione esistenziale e poetica.
In questa occasione, la retrospettiva che si inaugura il 29 agosto 2014 alla Galleria Arianna Sartori – Cesare Lazzarini. Dipinti (1975-1995) – propone al pubblico uno spaccato particolare dell’universo artistico di Lazzarini. La mostra infatti offre una selezione di dipinti a olio su tavola, nella maggior parte mai esposti prima, che esplorano le infinite variazioni sul tema del rapporto fra lo spazio e l’uomo, fra la presenza e l’assenza. Così, alle vedute di una Mantova silente e deserta (già esposte al Palazzo della Ragione nel 1985) si affiancano paesaggi d’acque e di monti, e le composizioni floreali, intese come esplorazioni cromatiche e formali, fanno da controcanto a un ciclo di grandi dipinti risalenti all’ultima stagione figurativa del pittore e incentrati sul binomio città/donna nelle sue innumerevoli varianti di vita e di morte.
Isabella Lazzarini
