Caterina Silva – Sette tele
La mostra di Caterina Silva si inserisce all’interno del progetto espositivo prodotto da Fondazione Musica per Roma per le grandi pareti del Foyer Sinopoli: The Female Gaze.
Comunicato stampa
La mostra di Caterina Silva si inserisce all’interno del progetto espositivo prodotto da
Fondazione Musica per Roma per le grandi pareti del Foyer Sinopoli: The Female Gaze,
una serie di mostre dedicate allo sguardo femminile che, negli anni, ha visto
succedersi gli interventi site-specific di artiste come Alessandra Giovannoni (2017),
Elisa Montessori (2018), Donatella Spaziani (2019) e Paola Gandolfi (2024).
Il titolo della mostra – Sette tele – che si potrà visitare nel Foyer dal 20 dicembre 2025
all’8 febbraio 2026, insiste sull’attenzione, quasi alchemica, alla trasformazione della
materia pittorica che contraddistingue la pratica di Caterina Silva, e in modo
particolare i lavori esposti, appartenenti a periodi diversi, tutti contraddistinti dalla
non preparazione della tela e in alcuni casi, come Survivor e Mouth del 2019 o O (Egg)
e O (Molti) del 2020, allestiti senza telaio sulle pareti di mattoncini del Foyer.
In tutti questi dipinti la tela, da materia tradizionalmente neutra, puro supporto, nuda
canvas, si trasforma nella matrice del processo creativo di Silva, il suolo su cui ha luogo
quel confronto fisico e gestuale con la materia pittorica che è la cifra del modus
operandi dell’artista, sempre in delicato equilibrio tra performance e caos controllato.
Le tele non preparate assorbono e reagiscono come una pelle; i pigmenti mischiati a
elementi organici sono capaci di cambiamento; le tracce di processi diversi
testimoniano il passaggio del tempo: tutti questi elementi trasformano le tele in
superfici viventi, organismi in continuo mutamento da cui emerge una sorta di
potenza vitale autonoma, sempre aperta all’incontro emotivo e alle suggestioni dello
spettatore. L’approccio intuitivo e rapido dell’artista e il suo apparente abbandonarsi
alla fluidità della pittura, all’acqua e al colore, sembrano i dispositivi messi in atto da
Silva per far emergere i flussi meditativi che la connettono con il processo pittorico
per cercare di decostruire la propria soggettività e liberarsi da forme mentali
prestabilite.
In questo processo, la tela diventa quella membrana sensibile, porosa e reattiva dove
si condensano e prendono forma in maniera ipnotica, estatica quasi, i flussi di energia
e il pensiero dell’artista: “La pittura è il corpo materiale attraverso cui decostruisco
me stessa e metto in pratica riflessioni teoriche ed esercizi spirituali”.
Biografia
Caterina Silva è nata a Roma nel 1983, lavora al confine tra pittura e performance.
È stata artista in residenza presso Cité des arts, Parigi 2012; Rijksakademie van
beeldende kunsten, Amsterdam 2014 - 2015; Asia Culture Center, Gwangju 2016;
NKD, Norvegia 2018. Nel 2022 è vincitrice del bando di ricerca dell’Italian Council.
Suoi lavori sono stati esposti e performati presso Galleria Eugenia Delfini, Roma;
Bosse&Baum, Londra; Terra, Burgundy, Francia; Plataforma Festival, Santiago de
Compostela; Lateral, Roma; Fondazione Giuliani, Roma; Rugby art gallery and
Museum, Rugby, UK; La Galleria Nazionale, Roma; MACTE Digital, Termoli;
Fondazione Spinola Banna, Poirino; Centrale Montemartini, Roma; Rozenstraat a rose
is a rose, Amsterdam, Galleria Valentina Bonomo, Roma.