Carlo Terzolo
In mostra uno dei grandi della pittura piemontese.
Comunicato stampa
Carlo Terzolo nasce come paesaggista, probabilmente l'ultimo grande paesaggista, ma la sua poetica si delinea in seguito all'incontro con la pittura trecentesca e in particolare con l’affresco del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti (al quale dedicò lunghi studi culminati nella perfetta copia di un particolare eseguita nel ’25). Un paesaggio ordinato, dell'utopia e del desiderio dove sia l'autore che gli spettatori amerebbbero vivere.
Un paesaggio che vive in stagioni e luoghi fino agli anni Cinquanta quando viene messo in discussione con presenze umane falsamente ingenue e oggetti.
Ricordano nella presentazione Luca e Paolo Terzolo, i figli, una frase significativa risalente fine degli anni Sessanta: "Eravamo andati a Incisa, il suo paese natale, per una qualche celebrazione (gemellaggio?). Davanti alla casa del sindaco si apriva una meravigliosa, ridente valletta. Lui la contemplò e disse : “Ecco, un quadro così non saprei più farlo” e poi aggiunse “e non certo come tecnica…”.
Il paesaggio scompare, si raccoglie, diventa altro o si riduce a una memoria in uno specchio, citazione ironica, come nella “Scelta della cartolina” (il quadro non a caso voluto per presentare questa mostra) o viene relegato in una minima frazione della tela, come nell’ultima straordinaria opera, “La ragazza con le galline”, che tanto ha affascinato la critica più attenta e aggiornata, come scrivono appunto Luca a Paolo Terzolo.