Carlo Erba – Disegni 1905-1917
In questa occasione saranno esposte circa 60 opere su carta dell’artista, considerato uno dei personaggi di spicco del Movimento futurista, nonché uno dei protagonisti della avanguardia pittorica del primo 900.
Comunicato stampa
Si inaugura giovedì 21 novembre alle ore 18.00 negli spazi della Galleria Russo di Roma, la mostra di Carlo Erba dal titolo "disegni 1905-1917", con testo critico in catalogo di Roberto Floreani.
In questa occasione saranno esposte circa 60 opere su carta dell'artista, considerato uno dei personaggi di spicco del Movimento futurista, nonché uno dei protagonisti della avanguardia pittorica del primo 900. Un escursus del suo prezioso e breve percorso artistico, che si concluderà prematuramente con la sua morte al fronte nel 1917.
In mostra un corpus di disegni dai quali si evince fin dagli albori una spiccata attitudine di Carlo Erba per la grafica e che, nel contempo, registra i vari passaggi che hanno caratterizzato le sue tendenze espressive: dai primi approcci ai temi storici e religiosi a quelli di paesaggio e sociali tipici del tardo verismo lombardo di stampo divisionista, dai disegni di vedute urbane e delle periferie, all'esperienza futurista caratterizzata dalla simultaneità dal dinamismo e dalla scomposizione dei piani, per poi arrivare alle sperimentazioni espressioniste col gruppo “Nuove Tendenze”.
Nuovamente, per l’ennesima volta, fino alla fine dei suoi giorni, Carlo Erba, serenamente, ma con estrema, autentica decisione, sceglie che indirizzo dare al suo lavoro: in un lasso di tempo straordinariamente breve, in 5-6 anni, ha rivisitato la tradizione della sua terra attualizzandola, poi ha aderito con convinzione, scegliendo consapevolmente, ad un Movimento di rinnovamento come Nuove Tendenze, vicenda che gli costerà l’ostilità di Boccioni e la lateralità ai Futuristi. Questo non gl’impedirà di disegnare autentici capolavori futuristi tra il 1913 e il 1914 in pienezza di cuore, così come si farà permeare dal trambusto espressionista e dalle malizie viennesi, per rientrare, anche attraverso la grande, drammatica esperienza umana della guerra, alla radice prima della sua indole di rappresentazione dell’essenza delle cose della sua terra e della sua vita. (R.Floreani)
Catalogo in mostra in italiano e inglese Palombi Editore.
Cenni biografici
Carlo Erba nasce nel 1884 a Milano, erede della ditta farmaceutica C. Erba. Avviato privatamente agli studi, negli anni intorno al 1900 matura in lui la decisione di dedicarsi in futuro all’arte.
A vent’anni realizza il suo primo lavoro ad olio. All’incirca nello stesso periodo si iscrive, per volere del padre, alla Facoltà di Chimica di Genova. I rapporti intrecciati con gli ambienti anarchici milanesi provocano l’inasprirsi dei rapporti con la famiglia, con il conseguente abbandono dell’Università. Fra la fine del 1906 e gli inizi del 1907 Carlo abbandona definitivamente gli studi universitari e torna a Milano.
Nel novembre del 1908 Erba si iscrive ai corsi della Scuola Libera del Nudo annessa all’Accademia di Brera. Stringe amicizia con Carlo Carrà e altri artisti. Il padre di Carlo, che non accetta la decisione del figlio di abbandonare gli studi per dedicarsi alla pittura, gli rifiuta qualsiasi aiuto economico. Per vivere, Erba esegue delle decorazioni murali e altri piccoli lavori.
Fra il 1912 e il 1913 la ricerca di Erba si fa più impegnata e intensa, e in decisiva trasformazione di prospettive. Nel 1914 è tra i fondatori del gruppo delle Nuove Tendenze con Giulio Ulisse Arata, Leonardo Dudreville, Achille Funi e Giovanni Possamai, partecipando alle manifestazioni interventiste insieme agli altri futuristi.
Nell’imminenza dell’entrata in guerra dell’Italia, Erba si arruola insieme agli amici futuristi Marinetti, Boccioni, Funi, Sant’Elia, Russolo, Piatti e Sironi, al critico Mario Buggelli e al giornalista Renzo Codara del Corriere della Sera, nel Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti. Nella notte dal 12 al 13 giugno del 1917, durante un assalto all’arma bianca sull’Ortigara, Carlo Erba cade colpito da una scheggia di granata.
La salma di Carlo Erba non fu più ritrovata, nonostante le numerose ricerche fatte a guerra ultimata. Erba riceverà la medaglia di bronzo alla memoria.