Carlo Ciussi – Geometrie del divenire

Informazioni Evento

Luogo
ABBAZIA DI ROSAZZO
Via dell’Abbazia 5 Località Rosazzo , Manzano,
Date
Dal al

tutti i giorni 9-12 / 15-18

Vernissage
24/09/2011

ore 18

Contatti
Email: press@aarteinvernizzi.it
Patrocini

La mostra si avvale del contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e del patrocinio della Provincia di Udine, dei Comuni di Manzano, San Giovanni al Natisone, Corno di Rosazzo, Remanzacco.

Artisti
Carlo Ciussi
Curatori
Claudio Cerritelli
Generi
arte contemporanea, personale
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Le opere esposte di Carlo Ciussi appartengono all’ultimo decennio di attività dell’artista, dove “la prospettiva di lavoro si è aperta verso ulteriori campi d’azione, con un arricchimento ancor più denso di partiture cromatiche e di energie luminose che si sprigionano da ogni singolo elemento della composizione totale.

Comunicato stampa

La Fondazione Abbazia di Rosazzo inaugura sabato 24 settembre alle ore 18 la mostra "Carlo Ciussi. Geometrie del divenire", a cura di Claudio Cerritelli, nell’ambito della biennale "Arte per credere" negli spazi del millenario monastero rosacense, che da oltre un decennio organizza mostre d’arte contemporanea.
Il progetto infatti tende a valorizzare artisti capaci di far emergere tratti significativi del mondo d’oggi, con particolare attenzione al territorio in cui l’Abbazia si trova.

Le opere esposte di Carlo Ciussi appartengono all’ultimo decennio di attività dell’artista, dove “la prospettiva di lavoro si è aperta verso ulteriori campi d’azione, con un arricchimento ancor più denso di partiture cromatiche e di energie luminose che si sprigionano da ogni singolo elemento della composizione totale.
Nelle opere più recenti, l’istinto polimorfico si allenta, l’eccesso cromatico si decanta e prevale il rapporto tra due valori luminosi, una base chiarissima da cui si genera una diversa vibrazione cromatica. Infatti, ad una sottostante campitura di bianco Ciussi sovrappone un altro colore che viene successivamente graffiato con diversa intensità per ottenere mutevoli gradazioni di luce. Le graffiature sono esercitate in diagonale alternata o imprimendo lievi curvature o anche soltanto con lievi spostamenti che servono per tirar fuori l’anima della superficie, il soffio della luce, il palpito della materia. Più si graffia il bianco più emerge la luce e questo avviene con esemplare efficacia nel rapporto con il nero e con le gradazioni di grigio che sollecitano apparizioni intermedie, lievi sfioramenti, leggere evanescenze sospese in uno spazio indeterminato, di consistenza quasi impalpabile.”(Claudio Cerritelli)

In occasione della mostra verrà pubblicato un volume bilingue a colori, a cura di Claudio Cerritelli, che ripercorre l’"iter" creativo di Carlo Ciussi dagli anni Duemila ad oggi.

La mostra si avvale del contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e del patrocinio della Provincia di Udine, dei Comuni di Manzano, San Giovanni al Natisone, Corno di Rosazzo, Remanzacco.

Informazioni: Abbazia di Rosazzo Località Rosazzo - Manzano (UD) Tel. Fax 0432 759091
[email protected] www.abbaziadirosazzo.it
Aperto tutti i giorni 9-12 / 15-18

Carlo Ciussi nasce a Udine il 25 gennaio 1930. Vive e lavora a Udine e Milano.
Tra il 1945 e il 1949 frequenta il liceo artistico a Venezia dove nel 1948 si tiene la prima Biennale d’arte del dopoguerra e nel 1955 una sua opera viene presentata alla VII Quadriennale d’arte contemporanea di Roma.
Nei primi anni Sessanta Ciussi approfondisce il rapporto di amicizia con Giuseppe Santomaso ed entra in contatto con Giuseppe Marchiori e Afro Basaldella, che nel 1964 lo invita alla Biennale di Venezia. Nel 1957 conosce Lina, con la quale condividerà la sua vita. Dal 1962 Ciussi frequenta a Milano la Galleria Stendhal di Italo Furlan ed Ermanno Mori, ritrova l’amico Sandro Garlatti e nel 1964 incontra il poeta Carlo Invernizzi con il quale instaurerà un continuativo rapporto di amicizia e stima. Del 1965 è la partecipazione alla IX Quadriennale d’arte di Roma mentre nel 1966 viene invitato a partecipare alle Biennale di San Paolo del Brasile. Nello stesso anno, su invito dell’Architetto Emilio Mattioni, esegue un affresco e realizza due mosaici presso l’Istituto Malignani di Udine. Il 1967 è l’anno della prima mostra personale presso la Galleria Paul Facchetti di Parigi alla quale seguirà una seconda personale nel 1971, presentata anche nella sede di Zurigo. Nel 1968 Gillo Dorfles cura una mostra presso la Galleria Stendhal e Giulio Carlo Argan alla galleria de Il Cavallino di Venezia. Il 1970 è l’anno in cui abbandona la nativa Udine per trasferirsi con Lina a Cividale del Friuli, vince il premio Morgan’s Paint di Ravenna e nel 1971 è vincitore del premio Sperticano di Bologna e del premio Michetti di Francavilla al Mare. La prima mostra antologica si tiene nel 1974 a Palazzo Torriani di Gradisca d’Isonzo seguita nel 1975 da una mostra al Palazzo Municipale di Perugia e di Spoleto. Nel 1977 Ciussi tiene una mostra antologica al Padiglione d’Arte Contemporanea di Parco Massari a Ferrara e nel 1980 una grande personale alla galleria Lorenzelli Arte di Milano. Nel 1986 viene invitato alla XLII Biennale d’Arte di Venezia e nel 1988 partecipa alla mostra Il Museo degli artisti a Morterone. Nel 1989 viene invitato dall’architetto Gino Valle a realizzare un lavoro in aggetto per la Banca di Credito Cooperativo Pordenonese ad Azzano Decimo, tre anni più tardi realizza due grandi interventi allo Stadio Nereo Rocco di Trieste e nel 1994 un mosaico per il pavimento del Palasport di Trieste. Nel 1990 tiene una mostra personale a Santa Maria in Corte di Cividale del Friuli presentata poi al Museo Civico d’Arte Contemporanea di Gibellina. Nei primi anni Novanta torna a vivere a Udine e realizza grandi opere tridimensionali autoportanti che vengono presentate nel 1997 alla galleria Lorenzelli Arte a Milano. Nel 1993, oltre alle due mostre personali in contemporanea alla Galleria Plurima e alla galleria Colussa di Udine, l’Associazione Culturale Amici di Morterone organizza la mostra Carlo Ciussi. Opere 1960-1965, a cura di Claudio Cerritelli, presso il Palazzo Municipale di Vignate e viene presentata la mostra La memoria dell’antico al Palazzo Comunale di Venzone. Nel 1996 realizza per l’Auditorium della Azienda Fantoni ad Osoppo, progettato dall’architetto Gino Valle, un intervento parietale e un soffitto e nel 1997 viene invitato alla mostra Trilogia al Centro Espositivo della Rocca Paolina di Perugia mentre Giovanni Maria Accame, in occasione della mostra antologica al Civico Museo Revoltella di Trieste, cura una monografia intitolata Carlo Ciussi 1947-1997. Nel 1998 la Esslinger Kunstverein Villa Merkel di Esslingen gli dedica una mostra personale e l’anno successivo, anche grazie al rapporto di stima di Carlo Juker, presidente dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, realizza alcuni interventi permanenti all’Auditorium di Milano. Nel 2003 Claudio Cerritelli lo invita alla mostra dedicata a Tazio Nuvolari alla Casa del Mantegna di Mantova e nel 2004 alla mostra L’Incanto della pittura. Nel 2005 vengono presentate in contemporaneatre tre grandi mostre personali a Milano, presso A arte Studio Invernizzi, Lorenzelli Arte e nella sede della Provincia di Milano, Palazzo Isimbardi, dove espone due sculture di cui una installata poi in permanenza al Museo d’Arte Contemporanea all’Aperto di Morterone. Nel 2008 la galleria A arte Studio Invernizzi presenta in Piazza della Scala a Milano una grande scultura in ferro, mentre nel 2007 nelle sale di Palazzo dei Sette di Orvieto si tiene una mostra personale. Nel 2009 alla Neuer Kunstverein di Aschaffenburg e alla Stadtgalerien di Klagenfurt gli vengono dedicate due retrospettive e nel 2010 espone sculture di grandi dimensioni tra le cinta murarie di Castel Pergine. Nel 2009, viene invitato alla mostra Temi & Variazioni alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia e nel 2011 Luca Massimo Barbero cura una grande mostra antologica presso i Musei Civici di Udine, mostra realizzata in occasione dell’apertura dei nuovi spazi espositivi di Casa Cavazzini - futura sede della Galleria d’Arte Moderna di Udine.