Carlo Benvenuto – Titolo/Senza

Informazioni Evento

Luogo
MAC - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA
Viale Elisa Ancona, 6 20851, Lissone, Italia
Date
Dal al

Martedì, Mercoledì, Venerdì h 15-19
Giovedì h 15-23
Sabato e Domenica h 10-12 / 15-19

Vernissage
01/02/2014

ore 18

Artisti
Carlo Benvenuto
Curatori
Alberto Zanchetta
Generi
arte contemporanea, personale
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La costante e coerente ricerca di Carlo Benvenuto [Stresa, 1966] è consacrata alla tecnica fotografica. Sospesi in un tempo e in uno spazio indeterminato, alcuni oggetti ven-gono estrapolati dal quotidiano ed edulcorati da connotazioni autobiografiche o letterarie.

Comunicato stampa

La costante e coerente ricerca di Carlo Benvenuto [Stresa, 1966] è consacrata alla tecnica fotografica. Sospesi in un tempo e in uno spazio indeterminato, alcuni oggetti ven-gono estrapolati dal quotidiano ed edulcorati da connotazioni autobiografiche o letterarie. Gli oggetti appartengono al vissuto di Ben-venuto ma non sono scelti in virtù dell’utilizzo cui sono destinati, bensì per il rapporto esistente con l’artista e la loro capacità di risultare funzionali al concepimento dell’opera d’arte. Si tratta di utensili o di suppellettili comuni, familiari, fortemente evocativi ma comunque neutri, passibili cioè di essere caricati dalle interpretazioni che ne può dare lo spettatore.
Benvenuto cura in modo maniacale la dispo-sizione degli elementi, ne mette in evidenza i dettagli e ricorre a un sapiente equilibrio tra luci e colori, rendono queste immagini irreali. Le sue opere aspirano a una perfezione for-male, una calma assoluta che impone un ordine al caos del mondo. Prestando fede alle parole dell’artista: «l’implacabile logica naturale delle cose, prevedibilmente e ineso-rabilmente condiziona e vincola il pensiero poetico: la realtà non è razionale, né bella, né nobile. La sua condizione generale è il caos, la mancanza di qualsiasi ordine, l’assenza di qualsiasi finalità».
Le immagini analogiche sono ottenute con il banco ottico, in scala 1:1, restituendo una presenza più che una rappresentazione degli oggetti prescelti. Il risultato finale è un “ba-nale sovversivo” che con un minimo scarto rispetto al reale suscita una reazione inaspet-tata. Le atmosfere rarefatte e l’effetto pit-torialista sono invece riconducibili al profondo rapporto che l’artista nutre per i grandi mae-stri della storia dell’arte; i toni tenui di Giorgio Morandi così come le accensioni cromatiche di Henri Matisse conferiscono a queste foto-grafie una suadente patina pittorica. Partico-larmente stringente è il rimando al “languore metafisico” di Giorgio de Chirico (autore caro a Benvenuto, di cui ha mutuato la definizione di vite silenti in quella di nature mute) e all’energia congelata all’interno delle imma-gini.
La personale al MAC di Lissone si snoda in quattro distinte sezioni tematico-poetiche, che ripercorrono lo scibile dell’artista. Accanto alle “composizioni” con tazzine, piatti, tavoli e bouquet di fiori troviamo le “apparizioni” in cui i soggetti vengono sorpresi nell’attimo im-mediatamente prima che si mettano en pose, lo si evince soprattutto nei bicchieri d’acqua scagliati nel buio di una stanza. Altrettanto significativi sono i due piccoli autoritratti che l’artista ha eseguito con delle penne biro, il disegno è infatti concepito come una disci-plina affine alla fotografia. Lo stesso dicasi della scultura, che sembra materializzare le immagini fotografiche (in mostra sono pre-senti le repliche, in vetro di murano, dei bic-chieri che si trovano nella casa dell’artista).