Carlo Benvenuto / Mimmo Paladino

Informazioni Evento

Luogo
10 & ZERO ONE
Castello 1830, via Garibaldi, Venezia, Italia
Date
Dal al
Vernissage
17/04/2024

ore 18 su invito

Artisti
Mimmo Paladino, Carlo Benvenuto
Generi
arte contemporanea, doppia personale
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‘Carlo Benvenuto – Mimmo Paladino’, bipersonale negli spazi della 10 & zero uno di Venezia, realizzata in collaborazione con la Galleria Mazzoli di Modena in occasione della 60esima Biennale d’Arte.

Comunicato stampa

Carlo Benvenuto - Mimmo Paladino
in collaborazione con Galleria Mazzoli (Modena)
testo critico di Paul Di Felice
dal 16 aprile al 19 maggio 2024
opening mercoledì 17 aprile 2024, ore 18.00
10 & zero uno, Castello 1830, via Garibaldi, Venezia
La 10 & zero uno, in concomitanza con l’apertura della 60esima Biennale d’Arte, è lieta di
presentare la bipersonale ‘Carlo Benvenuto - Mimmo Paladino’, realizzata in collaborazione con
la Galleria Mazzoli di Modena, presso i suoi spazi in Via Garibaldi 1830, a metà strada tra i Giardini
della Biennale e l’Arsenale.
Dal 16 aprile al 19 maggio la galleria ospiterà opere di Carlo Benvenuto e Mimmo Paladino
accompagnate dall’analisi lucida e inedita di Paul di Felice che mette in luce il “dialogo
trascendentale” tra le produzione dei due artisti:
“Nonostante le loro differenze stilistiche – il primo passato dalla pittura alla fotografia e alla
scultura, il secondo partito dalla fotografia per poi approdare alla pittura e alla scultura -, i due
artisti condividono un approccio singolare alla rappresentazione della realtà quotidiana e
all’esplorazione degli archetipi culturali.
Carlo Benvenuto si distingue per il suo sguardo attento e distanziato rivolto agli oggetti comuni
della vita quotidiana attraverso una certa obiettività fotografica e una proiezione formale nello
spazio. Ispirandosi alla tradizione della natura morta, cattura una sorta di bellezza effimera al di là del
potenziale narrativo degli oggetti ordinari, destrutturando i riferimenti stilistici e creando situazioni
paradossalmente atemporali. Le sue fotografie di bottiglie, tazze, piatti e tovaglie, arricchite da
sottili elementi insoliti che disturbano l’effetto tautologico, colpiscono per la loro strana figurazione.
Le sue opere enfatizzano l’importanza della presenza immediata delle cose che intervengono
nella creazione. Evitando scelte artistiche complesse e cercando di interferire il meno possibile
con i soggetti che si offrono a lui, nel suo approccio alla rappresentazione in qualche modo
gioca sull’inframince di duchampiana memoria. Le sue opere, nella loro apparente semplicità,
interrogano il rapporto con l’immagine fotografica e la sua relazione con i caratteri di indicatività
e iconicità, ma anche con il reale e l’originario, come nella sua serie di sculture di vetro realizzate
a Murano. Tre elementi basati su bicchieri d’acqua trovati in casa danno l’illusione di essere pieni
fino all’orlo, ma sono in realtà sculture di vetro pieno che l’artista descrive come “pietre” di vetro,
suggerendo in modo ossimorico il simbolismo tra solidità e fragilità.
D’altra parte, Mimmo Paladino trae ispirazione dall’eredità mitologica e archetipica dell’umanità,
esplorando segni personali e simboli universali attraverso un linguaggio allusivo e un’estetica
[email protected]
+39 329 4089647
Castello 1830, via Garibaldi
30122, Veneziawww.10zerouno.comevocativa. Personalità di spicco della Transavanguardia italiana, Paladino dà vita a figure
enigmatiche e senza tempo, evocando antichi racconti e personaggi che hanno segnato
l’umanità o che provengono semplicemente dalla mitologia personale. Il suo lavoro trascende
le frontiere culturali, spaziali e temporali e offre una meditazione visuale sui temi quotidiani e
universali della vita, della morte e della trasformazione, riferendosi anche al territorio artistico
legate alle sue personali origini – la provincia di Benevento -, in particolare con la serie ‘Vasi’.
Achille Bonito Oliva parla di tatuaggio evocando la superficie, quasi la “pelle”, dei vasi su cui
l’artista applica i suoi disegni astratti e figurativi che si adattano alla forma concava del contenitore.
Il critico A.B.O. si riferisce all’idea ricorrente di segreto nell’opera di Paladino, descrivendo la
ceramica come «un materiale duttile per esporre immagini e contemporaneamente offrire la
protezione di un secretum che deve rimanere tale nell’involucro dei vasi».
Questi segreti non vengono rivelati dai titoli talvolta enigmatici, ma che possono comunque offrire
delle piste di lettura attraverso i loro riferimenti culturali.
L’apertura all’interpretazione riflette una sensibilità contemporanea, mettendo in discussione
l’idea di significati fissi e invitando al dialogo tra artista, opera d’arte e spettatore.
Catturando momenti semplici e familiari nello spazio chiuso della sua casa, Carlo Benvenuto
invita lo spettatore a contemplare la realtà quotidiana sotto una nuova luce, rivelando l’originalità
nascosta dietro l’apparente banalità, mentre Mimmo Paladino, facendolo viaggiare attraverso
la storia dell’umanità, lo invita a riflettere sui misteri dell’esistenza umana esplorando anche i
temi degli archetipi e della mitologia personale. Tuttavia, nonostante le loro espressioni artistiche
differiscano, Carlo Benvenuto e Mimmo Paladino condividono un approccio artistico comune
votato alla semplicità archetipica degli oggetti e a un’interpretazione visiva in grado di trasformare
il nostro punto di vista sulla quotidianità e sulla contemporaneità.”
BIO
Carlo Benvenuto (Stresa, 1966) si distingue per una poetica che esplora il meno dire possibile, mirando a catturare
l’essenza degli oggetti di uso quotidiano attraverso uno sguardo che trascende il visibile. Lavorando nella propria
casa, fotografa gli oggetti in scala 1:1 contro sfondi neutri, creando composizioni che trasformano il quotidiano in
misterioso, sospeso in un’atmosfera di raffinata delicatezza. Il suo stile minimale, che nega ogni intenzione espressiva
superflua, evidenzia la sua ammirazione per la pittura classica e il controllo rigoroso della forma e della luce. Le opere
di Benvenuto sono state esibite in gallerie e musei di rilievo, tra cui il Mart di Rovereto, il MACRO di Roma, il MAXXI
di Roma , la GAMeCdi Bergamo e il PAC di Milano e la maggior parte di queste istituzioni presentano sue opere in
collezione.
Mimmo Paladino (Paduli, Benevento, 1948) inizia il suo percorso artistico influenzato dall’effervescenza culturale degli
anni ‘60, con un interesse particolare per la fotografia e il disegno. La sua ricerca evolve dagli esperimenti concettuali
iniziali a una pittura figurativa che integra elementi geometrici e simbolici, come rami e maschere, riflettendo un dialogo
continuo tra il mito e la realtà contemporanea. A partire dagli anni ‘80, con la sua partecipazione alla Transavanguardia,
Paladino si afferma come un artista capace di fondere la pittura, la scultura e l’installazione in un’opera coesa che
indaga i temi universali della vita, della morte e della spiritualità. Le sue sculture e installazioni, tra cui l’emblematica
montagna di sale in Piazza del Plebiscito a Napoli, hanno marcato il paesaggio artistico urbano. Paladino ha esposto ed
è nelle collezioni di musei in tutto il mondo, tra cui il MOMA e il Guggenheim di New York, e ha ricevuto significative
retrospettive.