Bonomi & Kuliskova

  • BI-BOX

Informazioni Evento

Luogo
BI-BOX
Via Italia, 38 - 13900, Biella, Italia
Date
Dal al

mer-sab ore 16-19

Vernissage
18/06/2014

ore 18

Contatti
Email: info.bibox@gmail.com
Artisti
Svetlana Kuliskova, Samuele Bonomi
Generi
arte contemporanea, doppia personale
Loading…

La mostra Bonomi & Kuliskova è nata dalla collaborazione con Maria Cristina Mello Grosso, che dal 2010 è la direttrice artistica di Semid’Arte, associazione che si occupa di arte applicata contemporanea. Gli artisti proposti in mostra sono Samuele Bonomi e Svetlana Kuliskova.

Comunicato stampa

La mostra Bonomi & Kuliskova è nata dalla collaborazione con Maria Cristina Mello Grosso, che dal 2010 è la direttrice artistica di Semid’Arte, associazione che si occupa di arte applicata contemporanea. Gli artisti proposti in mostra sono Samuele Bonomi e Svetlana Kuliskova.

Samuele Bonomi nasce a Biella il 9 giugno 1967. Si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera-Milano, ma già ai tempi del liceo artistico, grazie al ceramista e pittore Oronzo Mastro di Grottaglie, scopre la propria passione per la ceramica. Samuele Bonomi ha partecipato a numerose manifestazioni artistiche legate al mondo della ceramica e alcune sue opere sono presenti alla galleria “Terre rare” di Bologna e alla galleria “Gulliver” di Marciana Marina, Isola d’Elba.
“Sono sfere, piatti, vasi, tubi, ciotole, lastre ma sopratutto sfere, anzi palle, che girano e girano sul tornio quando le foggio e poi levigo e levigo a non finire fino a diventare dei tondi, dei cerchi, anzi dei punti. O ancora sfere, che incontrano il fuoco più di una volta e non si distruggono anzi, si fortificano, pronte a indossare il vestito che ho pensato per l'occasione. Ecco il momento del fumo che le avvolge con le tonalità donate dal legno scelto per loro: pino, bosso, ebano, rovere.
Le proteggo con argilla liquida che modera l'invadenza del fumo e che scalfisco per creare dei segni grafici che tanto mi piacciono, le schiarisco nuovamente e poi ancora le affumico e le schiarisco (con fuoco o altro) fino a quando la soluzione dei segni e dei toni non mi soddisfa, con una stratificazione di azioni nel tempo che le rende complesse, vissute, preesistite malgrado me e le mie intenzioni e sempre mi stupisco e mi allontano fino a che ritornano punti. Ma se mi riavvicino, i punti diventano forme più grandi e definiti, le forme che prediligo, forme semplici, elementari: piani, tondi, linee. Le forme base di un disegno che si fa volume e che a sua volta accoglie su di sé un disegno. Volume e disegno che si fanno oggetto, uno strano oggetto, inutile oggetto, che non può contenere l'acqua, che è delicato e timido, è meglio non fargli incontrare la luce del sole altrimenti col tempo potrebbe impallidire, ma che vuole affermare la sua inutile bellezza, il suo vacuo ma perfetto equilibrio, il pensiero del suo autore che si illude che la natura della sua opera possa essere confusa con la propria: l'equilibrio, la capacità di comunicare sé liberamente, la lucidità delle proprie idee ma che, come in molta arte, non rappresenta altro che la “mise-en-scène” di un'aspirazione: una bellezza, come quella della natura, che esista senza intenzione e consapevolezza. Ma la terra, il fuoco e l'aria hanno la dote di far incontrare il desiderio e la volontà, di farmi riavvicinare e tornare a vedere sfere, piatti, vasi, tubi, ciotole, lastre ma soprattutto sfere, anzi palle che se mi allontano un pò diventano tondi, cerchi, punti, anzi un punto, come questo.”
Samuele Bonomi

Svetlana Kuliskova è nata a Hustopece, in Repubblica Ceca. Dopo il diploma (1988) conseguito nell’istituto tessile di Moda SPST Brno, specializzandosi in Disegno dell’abbigliamento e dei costumi, lavora presso l’atelier Art Protis, dove inizia a creare degli arazzi moderni secondo una tecnologia specifica coperta da copyright. Partecipa con l’atelier alla realizzazione di un grande arazzo per l’EXPO di Osaka nel 1990. Da quell’anno partecipa a mostre collettive, esposizioni e progetti con i suoi arazzi.
Nel 1998 si laurea in arti visive alla Facoltà FaVU del VUT di Brno nell’atelier di Tomas Ruller: in Videoarte, multimedia, e performances, e con le sue video installazioni partecipa a diversi festival e mostre nazionali ed internazionali. Dal 1998 inizia a viaggiare spesso in Italia. Nel 1999 partecipa a Milano ad un corso del Fondo Europeo della Regione Lombardia “Immagine digitale nella produzione cinetelevisiva”.
Dal 2006 ritorna a creare gli arazzi Art Protis e a sviluppare progetti nuovi nell’ambito artistico, della moda e del design. Nel 2008 partecipa tra i 15 finalisti al concorso internazionale Targetti Light Art Award, scelta tra 3000 progetti arrivati, con “Cuore Incorporeo”, uno dei suoi quadri luminosi creati con plexiglass e lana. Nel 2010 nasce la collaborazione con Dyloan Studio di Milano, e lo sviluppo del progetto Arakne Non Woven, un tessuto innovativo, utilizzato nel campo della moda, basato sulla conoscenza della ventennale tecnica artistica di Svetlana con Art Protis.
Durante gli ultimi anni sviluppa l’interesse al riutilizzo di materiali tessili esistenti per testarne le potenzialità inespresse oltre che per l’istanza ecologica. Nel 2011 partecipa al progetto “Sparkling, Ecologically Correct” durante il Design Week Milanese al Fuori Salone in Zona Tortona, con cui matura la filosofia di una vita responsabile ed ecosostenibile. Di conseguenza viene scelta per partecipare all’Open Design Italia Selected a Bologna, una mostra sul design autoprodotto ed in piccola serie. Nel 2011 crea la sua prima collezione di tappeti annodati a mano che vengono prodotti in India secondo una tecnica antica.
Arazzi Arakne di Svetlana Kuliskova sono dedicati alla matericità di materie prime – fibre di recupero allo stato grezzo come tops di seta o lana merinos, di cashmere, matasse di filati in cotone o viscosa oppure direttamente tessuti – cotone, lana, chiffon di seta, velluto – tutto in contrasto con la juta di recupero, materiale estremamente povero.
Sovrapposti a mano, come pennellate di colore, in diversi livelli e consistenze, questi elementi tessili vengono poi uniti, con uno speciale macchinario, che dà la possibilità di unire il lavoro creato precedentemente a mano attraverso una rete dei fili trasparenti.
Questo tipo di tecnica venne sviluppata negli anni ’50 nella ex Cecoslovacchia, oggi Repubblica Ceca, dove divenne molto diffusa nel campo dell’arte e dell’interior design.