Barzagli | Corsini | Savini

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ALESSANDRO BAGNAI
Via Maggio 19-21 rosso, Firenze, Italia
Date
Dal al

Dal martedì al sabato 10.00-13.00 / 15.00-19.00
Lunedì su appuntamento

Vernissage
23/04/2013

ore 17

Artisti
Vittorio Corsini, Maurizio Savini, Massimo Barzagli
Uffici stampa
SPAINI & PARTNERS
Generi
arte contemporanea, collettiva
Loading…

La Galleria Alessandro Bagnai prosegue il suo programma di mostre a 3 allestendo un confronto artistico fra le opere di Massimo Barzagli, Vittorio Corsini e Maurizio Savini.

Comunicato stampa

La Galleria Alessandro Bagnai prosegue il suo programma di mostre a 3 allestendo, dal 23 aprile al 15 giugno 2013, un confronto artistico fra le opere di Massimo Barzagli, Vittorio Corsini e Maurizio Savini.
In questa occasione la prima sala è dedicata a Vittorio Corsini (Cecina, 1956). L’artista indaga la percezione del tempo durante l’attesa con un’installazione in vetro che dà il nome alla mostra: “Aspettando Neruda”. “La Foresta Incantata” è la seconda opera presente nella sala ed è composta da tre piccoli tronchi d’albero riprodotti in vetro, ognuno sorretto da una cintura rosa. In mostra anche due quadri luminosi intitolati “Sul finire dell’occhio”.
Le opere presentate nella sala centrale da Massimo Barzagli (Marradi 1960), realizzate con la tecnica del frottage, sono state eseguite tra gennaio e aprile del 2013. Nelle carte, cm 100x150, è impresso quello che è rimasto inciso, graffiato, sul tronco di secolari faggi dell’Appenino toscano. Le carte pressate sui tronchi rivelano vecchie scritte cicatrizzate dal trascorrere del tempo.
Scritte, nomi, cicatrici che il tempo ha trasformato, calligrafie che si trasformano e danno origine ad una sorta di unità stilistica, quasi fossero opera della stessa mano, senza, tuttavia, cancellare completamente i nomi: Gaetano, Mario, Dany, Marisa, Florio.
Nell’ultima sala una caratteristica scultura in chewing gum di Maurizio Savini (Roma, 1962) intotolata “Requiem For Dissent”. Una citazione dal Don Chisciotte di Cervantes “Facts are the enemy of truth” (I fatti sono il nemico della verità) dà il nome alla mostra e allude all’opera finita come effettiva antagonista delle aspirazioni artistiche. Le immagini prodotte da Savini sono il risultato di una attenta analisi del contesto politico, economico e sociale contemporaneo.