Barbara Luisi – Fragilità

Informazioni Evento

Luogo
ACTA INTERNATIONAL
via Panisperna, 82-83 – 00184, Roma, Italia
Date
Dal al

dal martedì al sabato ore 15.30 - 19.30

Vernissage
21/11/2016

ore 18.30

Contatti
Sito web: http://www.barbaraluisi.com
Artisti
Barbara Luisi
Curatori
Manuela De Leonardis
Generi
fotografia, personale
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Corpi che s’intrecciano dando forma a passi di una danza virtuale, dialoghi serrati di sguardi: la serie Fragilità (2013-2015) definisce il senso d’intimità, lasciando affiorare tracce di un erotismo non affatto provocatorio.

Comunicato stampa

Corpi che s’intrecciano dando forma a passi di una danza virtuale, dialoghi serrati di sguardi: la serie Fragilità (2013-2015) definisce il senso d’intimità, lasciando affiorare tracce di un erotismo non affatto provocatorio. Spesso sono le mani e i piedi le parti del corpo catalizzanti. La confidenza, di cui Barbara Luisi viene resa partecipe, nasce da gesti istintivi e improvvisi dei modelli (non professionisti), piuttosto che da esigenze del set fotografico, dalle loro parole sussurrate e dal modo in cui si muovono nell’oscurità del suo studio, “ognuno esprimendo i propri sentimenti dell’essere chiusi in sé.” Una libertà incondizionata - percepibile - che entra, quindi, nella costruzione dell’immagine. Fragilità intesa più che come condizione psicologica di qualcosa tendenzialmente labile, nelle sue potenzialità di dono, del segreto da proteggere.
Fonte inesauribile d’ispirazione, accanto alla natura, l’arte in tutte le sue declinazioni attraverso i secoli. Soprattutto quella che si respira a Roma, dove Luisi si reca a 18 anni quando inizia a fotografare. La Pietà di Michelangelo - quella naturalezza composta delle figure e l’aspirazione alla perfezione delle forme - è un modello che tornerà nel tempo, insieme alla teatralità nell’uso della luce tipicamente caravaggesca e alla sensualità palpitante e ambigua che trapela dalle sculture di Bernini, tanto più quando il soggetto è l’Estasi di Santa Teresa.
L’eredità della classicità - assorbita e rielaborata nel tempo - è sintetizzata da un’opera emblematica come il Torso di Discobolo (restaurato come guerriero ferito) dei Musei Capitolini, copia marmorea del I sec d.C. da Mirone, restaurata e re-interpretata tra il 1658 e il 1733 dallo scultore francese Pierre-Etienne Monnot, in cui la tensione dello slancio è già catturata dal momento successivo.
Il linguaggio del bianco e nero, attraverso l’utilizzo della pellicola, stampando prevalentemente alla gelatina ai sali d’argento su carta baritata o a pigmenti - talvolta anche al platino - è una necessità che porta la fotografa all’interpretazione del reale attraverso una riduzione degli elementi. Proprio come avviene nella musica, dove innumerevoli possibilità si esprimono attraverso la combinazione di solo sette note.
(Manuela De Leonardis)
Barbara Luisi è nata a Monaco di Baviera, vive e lavora tra New York, Zurigo e Camogli (GE). Violinista dall’età di nove anni, dopo il diploma alla Munich Arts and Music Highschool ha proseguito gli studi presso la Hochschule für Musik und Theater di Monaco. Ha suonato in importanti orchestre europee quali la Munich Philharmonic, l’Orchestre du Capitole de Toulouse e la Bayerische Staatsoper ed è stata Primo Violino nel Pocci String Quartet. Affascinata dalla camera oscura, a 17 anni ha iniziato ad interessarsi alla sperimentazione fotografica. La ritrattistica, spesso associata al teatro e alla musica, è tra i generi che predilige, insieme a nudo, still life e notturni. Ha studiato e lavorato con i fotografi Eikoh Hosoe, Art Streiber, Michael Grecco e Jock Sturges. Tra le mostre personali recenti: 2016 - Vita Aeterna, Isaia, New York; 2015 - Florence after Nightfall, Teatro dell’Opera, Firenze; Dreamland, Glorietta gallery, Beirut; Night on Earth, NYU University, New York; 2014 - &Elig;UVRES RÉCENTES, Maison Européenne de la Photographie, Parigi; Night and Nude, galleria Emmeotto, Roma; Dreamland, Auditorium Fondazione Paolo Grassi, Martina Franca (TA).
E’ autrice dei libri fotografici: Nude Nature (Böhlau, 2008), Glühende Nacht (Böhlau, 2008), Pearls, Tears of the Sea (Böhlau, 2011) e Dreamland(Contrasto, 2014)