Babi Badalov
Spesso, nella frontiera tra l’Oriente e l’Occidente, la cultura opera come uno strumento per la diplomazia politica e clientelare. Di fronte a questo sterile status quo, Badalov propone un’esplosione di diversità dialogica - ai limiti tra calligramma e slogan, poesia e politica – nell’unico linguaggio comune che tutti possono capire, la libertà che rappresenta l’espressione artistica." Juan Pablo Macias
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Informazioni
- Luogo: EX MAGAZZINI GENERALI
- Indirizzo: Via della Cinta Esterna, 48/50 - Livorno - Toscana
- Quando: dal 06/06/2015 - al 06/07/2015
- Vernissage: 06/06/2015 ore 19
- Autori: Babi Badalov
- Generi: arte contemporanea, personale
- Sito web: http://www.caricomassimo.it
- Email: info@caricomassimo.it
Comunicato stampa
"Il lavoro di Babi Badalov si materializza dagli scontri culturali che testimonia nel suo spostamento tra geografie e lingue diverse. Apolidia, proveniente dell’Azerbaijan, paese nei confini tra l’occidente e l’oriente, tra post-comunismo e neo-capitalismo, il suo lavoro è un piano d’articolazioni di situazioni di cultura. Calligrafie, immagine, oggetti, suoni e sogni, conformano il palinsesto di una Babilonia frammentata e stressata geopoliticamente.
Il suo tragitto è una critica constante all’omologazione culturale che frantuma in pezzi uguali l’eterogeneità della vita
Il progetto proposto per CARico MAssimo, prevede un intervento pittorico a muro, tele, disegni e collage, articolando una critica a quest’omologazione culturale e all’abuso nei sistemi di legittimazione artistica.
Spesso, nella frontiera tra l’Oriente e l’Occidente, la cultura opera come uno strumento per la diplomazia politica e clientelare. Di fronte a questo sterile status quo, Badalov propone un’esplosione di diversità dialogica - ai limiti tra calligramma e slogan, poesia e politica – nell’unico linguaggio comune che tutti possono capire, la libertà che rappresenta l’espressione artistica." Juan Pablo Macias
