Archeopittura

Informazioni Evento

Luogo
CONTEMPORARY CLUSTER - PALAZZO BRANCACCIO
Via Merulana 248, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
19/09/2019
Curatori
Giacomo Guidi
Generi
archeologia, arte contemporanea
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Contemporary Cluster è lieta di presentare Archeopittura, un progetto espositivo, che vede come protagonisti la pittura monocromatica e l’archeologia, curato da Giacomo Guidi, con i testi di Andrea Pancotti, Giorgio Verzotti e il patrocinio dell’Accademia d’Ungheria in Roma.

Comunicato stampa

“La vasta superficie del quadro conteneva nient’altro che delle linee appena visibili, simile invero a un quadro vuoto in mezzo a tante opere egregie, e per questa ragione appunto richiamava l’attenzione ed era più celebrata di ogni altra.”

Gaius Plinius Secundus, Naturalis historia

La pittura monocromatica, o monocroma, è stata ed è tutt’ora al centro della contemporaneità. Una sfida antica, e forse mai risolta, praticata sempre dagli artisti come punto di partenza o arrivo, e, in alcuni casi, diventata una scelta unica di ricerca, equilibrio e vibrazione.
Con questa mostra e questo testo non abbiamo la pretesa di cambiare le sorti o illuminare il già ampio spettro di teorie a riguardo, ma auspichiamo di fornire una riflessione sul rapporto tra tempo e pittura, storia e colore. Nel monocromatico, l’artista fonda una ricerca di assoluto, intende avere a che fare con l’essenza, non più con le apparenze. Per questo riduce il linguaggio ai suoi elementi fondamentali, la tela e il colore. La progettazione del colore è varia: si può ottenere la medesima nuance sommando diversi pigmenti, sottraendo dall’originale o utilizzandolo la tinta in purezza.
Per potersi approcciare correttamente a questa ricerca sul metodo pittorico, il colore va considerato per ciò che è primordialmente, ossia materia. Materia a cui si aggiunge o si sottrae, che si violenta e si modifica per poter ottenere un risultato, un aspetto diverso dall’origine.
Cos’è questo se non scultura? Voluta, cercata e generata sempre da una materia. Sostanza organica differente ma medesima azione e ricerca.
La volontà è quella di creare un dialogo serrato tra l’arte classica e la pittura monocromatica. Gli antichi artefatti e le moderne opere su tela vengono così accostate in maniera coatta, al fine di rendere evidente la comparazione tra ciò che ora ci appare incolore ma che, originariamente, era vivacemente colorato, e ciò che aspira ad essere colore puro. Un equilibrio in cui l’uno esalta l’altro, in cui il bianco candido diventa specchio del colore intrinseco.
Un’ investigazione su quello che è il significato di arte, nelle sue rappresentazioni più estreme. Il nostro termine arte è l’esito di un processo di traduzione storicamente complesso. Si fonda sui concetti aristotelici di techne, tecnica, e poiesis, produzione. Quest’ultima non è una mera attività materica ma un processo governato, non dalla casualità ma dall’ispirazione e dal sapere. L’arte antica e quella contemporanea appaiono, quindi come due modi estremamente distanti ma che racchiudono, in realtà, un fine, una tecnica e una ricerca comune.
Questa è la genesi di Archeopittura: un dialogo tra elementi apparentemente lontani, ma vicini per destino, che attraversano la storia per spiegare il tempo e resistendo ad esso.

Monocromatico

I dipinti fanno parte della collezione Antal-Lusztig che comprende opere del The New York Radical Painting Group degli anni ’80, del Colour Field Painting e Pittura concettuale ungheresi. Le opere più importanti sono quelle di Joseph Marioni, Marcia Hafif, Phil Sims, Jerry Zeniuk, Frederic Matys Thur, Günter Umberg, ma “il fiore all’occhiello della collezione è un quadro a olio grigio di ridotte dimensioni, realizzato da Gerhard Richter.

Archeologia
La selezione archeologica è a cura del Professore Andrea Pancotti e comprende principalmente reperti etruschi originari del territorio laziale. Ci saranno, inoltre, alcuni cimeli di periodi antecedenti, romano, greco ed egizio, ed elementi proveniente da collezioni londinesi.