Antonio López García – Il silenzio della realtà
A distanza di quarantadue anni torna in Italia una mostra dedicata ad Antonio López García, ma per la prima volta, adesso, in un museo pubblico, la Pinacoteca Civica di Palazzo Chiericati a Vicenza.
Comunicato stampa
A distanza di quarantadue anni torna in Italia una mostra dedicata ad Antonio López García, ma per la prima volta, adesso, in un museo pubblico, la Pinacoteca Civica di Palazzo Chiericati a Vicenza. Nel 1972 fu infatti uno spazio privato, la Galleria Galatea di Torino, ad ospitare una sua personale, per altro proveniente dalla Galerie Claude Bernard di Parigi. Dopo quella circostanza, soltanto qualche rarissima presenza di un quadro o un disegno o una scultura in esposizioni di carattere tematico. Vicenza stessa ospitò, nell’autunno del 2012 all’interno di un’ampia rassegna sulla storia del ritratto e della figura, tre opere del grande artista spagnolo, tra cui, celebre, La cena, pochi mesi fa nuovamente accolta in Italia, a Milano, per un confronto con Caravaggio.
Ciò premesso, Antonio López García. Il silenzio della realtà. La realtà del silenzio, è senza dubbio un'esposizione che ha i caratteri dell'eccezionalità. Non solo per il numero, circa quaranta, di capolavori esposti, ma anche per il coinvolgimento diretto dello stesso artista, che, accogliendo Marco Goldin nel suo studio a Madrid, ha con entusiasmo appoggiato questo progetto espositivo fortemente voluto dal critico trevigiano. Senza la partecipazione, anche d’emozione, di López García, nulla di tutto questo sarebbe potuto accadere.
Pur circondata da un’ammirazione diffusa anche in Italia, in tutti questi decenni mai qui era stata pubblicata una monografia sull’opera dello spagnolo, così com’è invece avvenuto negli Stati Uniti, in Giappone e ovviamente nel suo paese in più occasioni. È per questo motivo che ad accompagnare l'esposizione non è un normale catalogo, focalizzato sullo studio delle sole opere esposte, ma un autentico volume monografico di 200 pagine che raccoglie dipinti, disegni e sculture dal 1949 fino a questi giorni, colmando dunque una lacuna per il pubblico degli appassionati italiani. Facendolo con una scelta molto ampia di illustrazioni, con un saggio che ripercorre l’intera vicenda creativa di López García e con apparati che entrano nel vivo della sua attività espositiva sia in America che in Europa che in Giappone. Quindi, uno sviluppo tutto particolare è dedicato alla quarantina di opere esposte dagli anni sessanta a oggi, analizzando, per capitoli tematici, e con alcuni dei suoi capolavori, la poetica del maestro spagnolo.
Preceduta nello spazio antistante la Pinacoteca Civica dalle due grandi sculture, Carmen sveglia e Carmen addormentata, l’esposizione in Palazzo Chiericati si compone di quattro sezioni. La prima riservata alle sculture dell’ultimo decennio, spesso con i disegni preparatori. E anche con taluni grandi disegni a olio, completati proprio per questa occasione. La seconda ai paesaggi, al centro della quale spiccano quadri fondamentali come la storica Gran Vía e Madrid vista da Capitán Haya, ma anche una finestra notturna che rappresenta, ancora non finito, il quadro a cui Antonio López sta attualmente lavorando. La terza alle figure, con La cena già nominata, e il relativo disegno preparatorio, a fare da fulcro. Infine, nell’ultima sala della mostra, gli affascinanti interni, tra i quali il Frigorifero nuovo, un dipinto della metà degli anni novanta che costituisce uno dei cardini di tutta quest’opera. E accanto, alcuni dei meravigliosi e inarrivabili disegni di stanze vuote degli anni settanta. Che tanto hanno contato nell’immaginario di molti pittori che a essi si sono largamente ispirati, anche in Italia.
Questa esposizione che, vale ribadirlo, ha prima di tutto goduto dell’aiuto di Antonio López García, si rende possibile grazie anche alla collaborazione della figlia María López, con la quale un anno fa Marco Goldin ha iniziato a ipotizzare il lavoro che adesso vede la luce. In relazione, è giusto ricordarlo, con la presenza di quattro opere bellissime del padre nella mostra Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento in Basilica Palladiana sempre a Vicenza. Lì dove un suo bassorilievo policromo del 1963 è inserito nella sezione iniziale, dedicata alla rammemorazione funebre degli Egizi e due sue finestre si confrontano con altre finestre di Giorgione e Tiziano. Beatriz Hidalgo Caldas, dello Studio di Antonio López, oltre a seguire molte delle fasi relative ai prestiti, con Caterina Barbini negli uffici di Linea d’ombra, ha anche firmato le schede critiche delle opere esposte.
Antonio López García. Il silenzio della realtà. La realtà del silenzio viene inaugurata grazie anche al convinto sostegno del Sindaco di Vicenza, Achille Variati, e del vice Sindaco, Jacopo Bulgarini d’Elci, che hanno accolto la proposta di Marco Goldin, tra l'altro concedendo come Comune la magnifica sede della Pinacoteca Civica, Palazzo Chiericati.
Un ringraziamento va anche a Massimo Zanetti, fondatore e presidente di Massimo Zanetti Beverage Group, che con generosità ha accettato di diventare il main sponsor dell’esposizione. E ad Alvise di Canossa, che tramite Artería, società di cui è presidente, ha contribuito a far giungere in Italia i capolavori di quello che è considerato il maggior artista figurativo al mondo.