Annamaria Targher – Capre & Co

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO LIBERA
Via Giuseppe Garibaldi 10, Villa Lagarina, Italia
Date
Dal al

merc. – giov. - ven.: 14.00 – 18.00; sab. e dom.: 10.00 – 12.30 / 14.00 -18.00; lun. - mart.: chiuso

Vernissage
12/05/2012

ore 18

Contatti
Email: cultura@comune.villalagarina.tn.it
Biglietti

ingresso libero

Artisti
Annamaria Targher
Curatori
Karin Cavalieri
Generi
arte contemporanea, personale
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Il buffo travestimento degli animali è messo in atto dalle stoffe e da alcune peculiarità che riflettono le sensualità e la sfrontatezza dell’universo femminile: tacchi, labbra rosse, unghie laccate di rosso e svolazzanti gonne.

Comunicato stampa

Il percorso espositivo Capre & Co annovera un cospicuo numero di opere che eleggono a soggetto il mondo animale: alla recentissima serie, dedicata alle Capre (2011 - 2012), sono accostate per affinità tematica tre versioni di Gallo da combattimento (2010), due di Gallina dalle uova d’oro (2008) e Ampolla. Natura morta con fagiano (2008).
Ospitati nel sofisticato spazio seicentesco di Palazzo Libera, i dipinti riflettono la complessità e l’inquietudine del gravido percorso di Annamaria Targher.
Il nuovo capitolo della sua ricerca palesa un mix di elementi, già adottati nelle opere precedenti. Essi concorrono a donare nuovo spessore alla tela, che viene concepita sempre più come un “organismo pulsante” da penetrare nella sua interezza. Così come il dripping donava tridimensionalità alle composizioni di Ninfee, anche il cucito veicola minuti varchi nello spazio, dischiusi con religiosa dedizione. Infine il collage di carte e tessuti infrange l’isolamento spaziale della pittura, introducendo in essa frammenti di realtà.
A partire dalle prime avanguardie la realtà materiale irrompe nel vocabolario artistico, arricchendolo di nuovi connotati e decretando la fine della mimesis. Ne consegue la nascita di una nuova estetica, più incline al quotidiano. Circoscrivendo l’indagine sul tema delle capre, si scorgono alcuni illustri esempi che riecheggiano tale tendenza.
Nel 1950, Picasso - che possedeva una capra - si serve di un cesto di vimini, alcuni vasi di ceramica, una foglia di palma, metallo, legno e cartone per comporre Capra, una fusione in bronzo, attualmente al Museo di Picasso, a Parigi.
Cinque anni dopo, Robert Rauschemberg crea Monogram - esposto al Museo di Arte Moderna di Stoccolma - una combinazione di oggetti e pittura, designata combine-paintings, che consiste in una capra impagliata con una ruota d’auto, entrambi posti su una tela (in mostra A. T. espone Capra con ruota di scorta). Quest’ultima presenta delle applicazioni in tessuto, giornali e pezzi di legno su cui sono state passate diverse pennellate di colore. La tendenza di Rauschenberg a combinare elementi diversi è testimoniata già dai primi collages. Dal 1955 realizza alcune grandi tele servendosi di brandelli di giornale e di tessuto, su cui poi interviene col colore (Rebus, 1955), successivamente comincia ad applicare sulla tela elementi più grandi e in quantità sempre maggiore. Se l’arte non è più un ideale specchio della natura, a quali elementi extra pittorici attinge A.T.?
Anche i suoi sono object trouvé, ma scovati nelle fonti del consumismo imperante della nostra società: i giornali. Si avvale perlopiù di pubblicità di copertoni di macchine, di cosmetici, di occhiali, di tazzine azzurre, di quadranti di orologi, del simbolo dei soldi, ma anche di un giornale d’informatica e di un “romantico” spartito musicale che pare sopravvissuto tra le macerie del luccicante material word.
Alcune Capre nascono sulla carta da disegno, successivamente tagliata e installata sulla tela. La loro siluette emerge dal tracciato della grafite ed è sostanziata da esili ritagli di prodotti le cui gamme s’intonano col colore degli oli e degli acrilici. I “cocci di realtà” pertanto donano un supporto formale ed estetico alla pittura.
Il buffo travestimento degli animali è messo in atto dalle stoffe e da alcune peculiarità che riflettono le sensualità e la sfrontatezza dell’universo femminile: tacchi, labbra rosse, unghie laccate di rosso (in Capra Atterrita evocate da un immagine di fragole rosse) e svolazzanti gonne. Seppur dipinte con toni giocosi, nelle capre (Cianotica, Sbarazzina, Capra - Rana, Contorta, etc.), convergono tensioni creative e disillusioni; percezioni avvertite dall’artista come colpe?
Nelle ultime creazioni di A. T. la natura - cui si rifà la scelta dei soggetti e il contesto, seppur abbozzato, di cime e abeti - viene condensata alla cultura che emerge dalla costellazioni d’immagini. Attraverso la costruzione o la decostruzione della forma, attraverso l’indagine sul rapporto d’attrazione e repulsione che intercorre tra la pittura e la realtà, l’artista stabilisce se porre l’accento sull’universo pittorico piuttosto che su quello “oltre la cornice”; in tale dissidio difficilmente nega se stessa.
Le Capre incarnano anche Annamaria Targher?