Annamaria Ducaton – Quattro Momenti

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO D'ARTE MODERNA UGO CARA'
Via Roma 9, Muggia, Italia
Date
Dal al

da martedì a venerdì 10-12 e 17-20, sabato e domenica 10-13 e 17-20

Vernissage
03/04/2013

ore 18,30

Artisti
Annamaria Ducaton
Curatori
Franca Marri
Generi
arte contemporanea, personale
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L’esposizione, che raccoglie una quarantina di opere della più recente produzione della Ducaton legate a quattro periodi ben precisi, è a cura di Franca Marri che ne firma anche il testo critico.

Comunicato stampa

MUGGIA - Mercoledì 3 aprile, alle ore 18.30, inaugura, presso il Museo d’Arte
Moderna Ugo Carà di Muggia, la mostra "Quattro Momenti", personale dell'artista
triestina Annamaria Ducaton, organizzata dall’Assessorato alla Cultura e Sport
del Comune di Muggia.
L'esposizione, che raccoglie una quarantina di opere della più recente produzione della
Ducaton legate a quattro periodi ben precisi, è a cura di Franca Marri che ne firma
anche il testo critico:

"Quattro momenti, quattro temi sviscerati nel profondo, analizzati da punti di vista
differenti e sviluppati seguendo direzioni, sensazioni, onde emotive diverse. Come
nelle variazioni musicali quando, reinterpretando una melodia o una sequenza di
accordi con arrangiamenti ulteriori, si provano tonalità successive, si scoprono nuove
sfumature, si creano nuove atmosfere e nuove suggestioni.
La musica è sicuramente l'anima della pittura di Annamaria Ducaton che prende forma
attraverso linee, colori, piccoli granelli di sabbie colorate, dando luogo ad un universo
di immagini totalizzanti, capaci di coinvolgere completamente chi guarda, unendo
spirito e materia, pensiero e sentimento, reale e metafisico.
In uno di questi quattro momenti l'anima musicale della pittura dell'artista è chiamata
a manifestarsi palesemente: è il momento dedicato a Gustav Mahler, al suo Canto
della Terra. Le opere ispirate a Mahler sanno essere opere di delicata bellezza e di
dolente consapevolezza insieme; sono pitture che aspirano all'assoluto ma sono capaci
di incanto nella rappresentazione della chioma di un albero, nella resa del respiro
intenso della terra, di un leggero soffio di vento. Sono pitture spirituali e terrene
contemporaneamente, come spirituale e terrena è la stessa musica mahleriana.
Nel momento Il giardino del cuore pare invece prevalere il desiderio di cantare
d'istinto la pura emozione, attraverso colori e linee concepiti liberamente, senza limiti

né di spazio né di tempo. Alla forza della passione si unisce la nostalgia del ricordo,
all'immagine del cuore si somma quella della torre che si innalza verso l'alto, partendo
dalla terra per giungere fino al cielo. E al giardino si affida il compito di esprimere il
mondo: un mondo che palpita e che sa trovare la gioia anche nel dolore, la bellezza
anche nel tormento, la poesia nel senso più autentico dell'esistenza.
Nel momento dedicato a Kafka le atmosfere surreali dello scrittore praghese paiono
prestarsi perfettamente alla rilettura magico-realistica di Annamaria Ducaton che
mette in scena il suo teatro dell'assurdo ponendolo sotto il riflettore dell'ironia. Con
un linguaggio semplice e immediato, ma al tempo stesso preciso e pregnante come
è la prosa e la lingua dello scrittore, la pittura disvela la dimensione ambigua e
volutamente inespressa delle varie situazioni paradossali, spaventose o rovinose, dove
angoscia e leggerezza paiono confondersi l'una con l'altra, per ripetersi all'infinito,
ineluttabilmente.
E infine, nuovamente, profondamente musicale è il momento dedicato ai Silenzi
dove troviamo una pittura attentamente calibrata, quasi preziosamente distillata.
Si tratta evidentemente, in questo caso, di una musicalità non più legata ai suoni,
quanto invece suggerita dalle pause, ispirata da ritmiche scansioni melodiche e quiete
modulazioni. Il concetto del silenzio viene talvolta significato da una goccia dorata che
suggerisce l'idea di un'intima, raccolta concentrazione; di un attimo di sospensione del
tempo che sa di eternità."
Franca Marri

Annamaria Ducaton
Vive e lavora a Trieste. Ha al suo attivo oltre ottanta personali e ha esposto
giovanissima alla XI Triennale di Milano, alla Permanente di Milano, agli Incontri tra
designers e industriali tessili a Busto Arsizio e in moltissime collettive sia in Italia che
all'estero. Sue esposizioni a Trieste, Gorizia, Udine, Trento, Milano, Torino, Roma,
Bologna, Genova, San Bonifacio (Verona), Brunico, Dobbiaco, Bolzano, Maniago, San
Benedetto del Tronto, Salisburgo, Graz, Helsinki, Basilea, Stoccolma, Lubiana, Isola
d'Istria, Terezìn (su invito del Museo Internazionale Pamatka), Jihlava (Boemia),
Praga (su invito della Fondazione Mahler), Venezuela, California, Gerusalemme (file al
Museo Yad Vashem).
Importanti i cicli Fiabe di luna, La porta dell'anima (omaggio ad Anna Frank), Sortilegi
e incantesimi a Grünwald, Kalevala (miti del Grande Nord), La donna del mare
(Ibsen), Sensualità tropicali, Venezuela femmina, Metamorfosi e ironie (Kafka), V
Sinfonia e Il Canto della Terra (sinfonia cantata di Gustav Mahler). Scenografie per
Prokofiev, Cantico delle creature, Magie spagnole, Il Giardino del Cuore e Silenzi. Ha
eseguito un murale di 20mq all'interno della Cattedrale di Soledad in Venezuela.