Anna Rossi – L’apparenza
Anna Rossi è l’artista invitata quest’anno a confrontarsi con gli “spazi del museo” MAGra, nel contesto dell’annuale e attesissimo Granara Festival. L’opera proposta dall’artista, intitolata L’apparenza, prende avvio da alcune specificità del luogo, sottolineandone al contempo alcune virtuose ambiguità.
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Informazioni
- Luogo: MAGRA - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA DI GRANARA
- Indirizzo: Località Granara - Valmozzola - Emilia-Romagna
- Quando: dal 05/08/2014 - al 09/08/2014
- Vernissage: 05/08/2014 ore 18,30
- Autori: Anna Rossi
- Curatori: Alessandra Andrini, Luca Bertolo, Chiara Camoni
- Generi: arte contemporanea, personale
- Orari: visibile 24 ore su 24
Comunicato stampa
Anna Rossi è l’artista invitata quest’anno a confrontarsi con gli “spazi del museo” MAGra, nel contesto dell’annuale e attesissimo Granara Festival. L’opera proposta dall’artista, intitolata L’apparenza, prende avvio da alcune specificità del luogo, sottolineandone al contempo alcune virtuose ambiguità.
“Il MAGra è un museo che trova sede in una piccolissima cappella religiosa, ovvero un luogo destinato originariamente a fare da tramite tra il fedele e un’entità superiore. Nonostante il cambio di destinazione si continua a celebrare un rito – ora è laico laddove prima era religioso”
L’apparenza è un lavoro che vuole sottolineare questa continuazione del rito, in primis appropriandosi della modalità, tipicamente religiosa, che utilizza la luce per annunciare un evento importante e per chiamare a sé tutti i fedeli del paese.
I fili di luce artificiale che abbracciano la piccola architettura ne permettono l’apparizione durante la notte. Ed è qui che Anna Rossi c’invita ad una ulteriore riflessione, questa volta a partire dalle parole: “Apparire è il verbo utilizzato per le manifestazioni religiose (l’apparizione come evento miracoloso). Le luci solitamente addobbano il luogo dell’apparizione, ma in questo caso a manifestarsi è solo l’edificio e quel che rappresenta. Il titolo racchiude il significato del sembrare ma non essere, l’architettura continua ad appartenere alla tipologia religiosa ma non lo è più nella sua funzione specifica; l’apparenza non è l’apparizione anche se condividono la stessa radice etimologica”.
