Anna Comba
La JK’S Gallery rende omaggio all’artista Anna Comba con una mostra che vuole iniziare a
recuperarne una memoria ingiustamente obliata.
Comunicato stampa
La JK’S Gallery rende omaggio all'artista Anna Comba con una mostra che vuole iniziare a
recuperarne una memoria ingiustamente obliata.
Anna Comba (Torino, 1945 – 2010) è stata un’importante artista d’avanguardia sin dagli
anni Sessanta, tra i protagonisti della Mec Art di Pierre Restany e tra le figure fondatrici del
MAR-Movimento Arte Ricca, con un lavoro continuo di ricerca e sperimentazione, di confronto con
temi personali e sociali durato fino agli ultimi anni della sua vita. La guerra in Vietnam, il cinema
come specchio sociale, il consumismo e il capitalismo, il sessismo e l’omofobia, l’oppressione della
religione cattolica, le lotte dei movimenti popolari per le rivendicazioni dei diritti e della libertà. E
poi, soprattutto, la condizione della donna, un lungo cammino di emancipazione, di cui Anna
Comba era parte viva.
Un grande reportage che l'artista porterà avanti per tutta la vita.
Un percorso sviluppato in parallelo alla storia della galleria Overstudio e del magazine
Over, esperienze condivise con il marito Duilio Gambino, che hanno rappresentato un pezzo
importante della storia artistica e culturale della città.
La mostra è la partenza di un progetto di ricerca e rilettura storica e filologica, tra opere,
documenti e testimonianze, che si pone l’obbiettivo di realizzare in futuro un catalogo ragionato
sulla figura di Anna Comba e un suo archivio.
L’esposizione, infatti, presenta il corpus di opere appartenenti al gallerista e collezionista
Giò Gatto, insieme a un nucleo di opere rintracciate nelle collezioni di altre figure cittadine. Venti
opere che delineando per accenni il cammino di Anna Comba leggendone tematiche e presentandone
alcuni cicli, da quelli dedicati al cinema, tra film e icone, a quelli legati al sesso e al corpo, al
femminismo. Opere rappresentative della pratica di Anna Comba, che in quarant’anni ha declinato
la pratica del collage e della stampa fotografica su carta e tela per creare lavori come pagine di un
diario, che era insieme personale e collettivo, un unico testo politico e poetico, fatto di immagini,
ritagli, pittura e disegno, oggetti. Ma anche performance. Una ricerca che sarà sempre all’insegna
della contaminazione e della sperimentazione.
“Mi interessano le persone: io vado in mezzo a loro, osservo, sento, registro. Poi nel mio
studio rielaboro il tutto, cercando di trasfondere e concretizzare visivamente rabbia, forza,
dolore, cioè i sentimenti veri”
In occasione della mostra è stato realizzato un video con la regia di Nadia Zanellato che
raccoglie alcune testimonianze di figure che conobbero Anna Comba. Insieme, un catalogo che ne
offre una lettura critica e ne presenta un’approfondita biografia.