Anime Libere

Informazioni Evento

Luogo
GLI EROICI FURORI
Via Melzo 30, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
09/11/2022

ore 19

Generi
arte contemporanea

Anime Libere di dire basta, di denunciare, di non tacere. Tre artiste espongono la loro visione a Gli eroici furori su temi che riguardano l’esistenza delle donne nel complicato pianeta Terra.

Comunicato stampa

Anime Libere

Loredana Galante
Coquelicot Mafille
Stefania Marchetto

A cura di Silvia Agliotti

9 – 23 Novembre 2022
Opening 9 Novembre ore 18

Gli eroici furori
Via Melzo, 30 – Porta Venezia, Milano

Anime Libere di dire basta, di denunciare, di non tacere. Tre artiste espongono la loro visione a Gli eroici furori su temi che riguardano l’esistenza delle donne nel complicato pianeta Terra che sta sempre più soffrendo a causa degli stravolgimenti del clima e a causa degli spaventosi conflitti internazionali. A questo panorama non certo rassicurante nel mondo vengono continuamente calpestati i diritti delle donne, quando le stesse si ribellano a visioni ancestrali e retrograde, pagando spesso con la vita, caro prezzo per aver reclamato i propri diritti.
Ognuna delle artiste, con il proprio stile, ripercorre il tema della memoria al femminile, come ricettacolo di reperti archeologici che ritrovano nuovo senso e significato, ricami su materiali diversi che richiamano la sottile linea dell’esistenza (Mafille), riutilizzo di tessuti, decori, inserti, “con l’aiuto di ragni tessitori”, centrando una visione del femminile gentile e raffinata (Galante), rappresentazione della donna priva di canoni classici, con pennellate espressionistiche ed incisive (Marchetto).
Essere donna essere anima essere libera essere forte essere l’origine essere la grande generatrice di vita pace amore giustizia.
Come Madre Terra e Madre Natura la donna incarna la possibilità che il mondo continui e che la vita prosegua.
Le donne artiste presenti a Gli eroici furori rendono visibile la loro forza, mostrano la loro direzione, ognuna con il proprio stile che la caratterizza.

Loredana Galante, (Genova, 1970) studia presso il liceo artistico Paul Klee e l’Accademia Ligustica di Belle Arti. Dopo la borsa di studio del centro T.A.M. diretto da Arnaldo Pomodoro, la ricerca continua interagendo con discipline diverse che la spingono a frequentare corsi di danza, teatro e la scuola triennale di counseling. Il suo lavoro va dall’esile ed elegante tratto della matita, fino all’abitare e galantizzare gli spazi. Lavora con l’istallazione, la performance, la pittura e la forma laboratoriale. Affronta i temi centrali dell’umano; l’amore, la famiglia, la dipendenza emotiva, l’abbandono. Il suo lavoro attraversa gli strati emozionali, riabilita la gentilezza, esalta il sentimento. Espone in gallerie private e musei pubblici in Italia ed all’estero. Hanno scritto di lei: Vera Agosti, Luca Beatrice, Germano Beringheli, Achille Bonito Oliva, Giorgio Bonomi, Chiara Canali, Marco Canepa, Luciano Caprile, Viana Conti, Miriam Cristaldi, Chiara Crosti, Fortunato D’ Amico, Alberto Dambruoso, Valerio Dehò, Genni Di Bert, Francesca Di Giorgio, Giacinto Di Pietrantonio, Linda Kaiser, Manuela Gandini, Milly Gandini, Maria Flora Giubilei, Lorella Giudici, Leo Lecci, Elisabetta Longari, Angela Madesani, Sergio Mandelli, Emilia Marasco, Franco Ragazzi, Alessandro Riva, Alessandra Redaelli, Elisabetta Rota, Laura Safred, Sandra Solimano, Olivia Spatola, Nadia Stefanel, Paola Valenti, Stefano Verri, Chiara Vigliotti.

Coquelicot Mafille, (Parigi, 1975) nata da madre franco danese e padre italiano. Dalla primissima infanzia milanese vive in seguito fino ai 12 anni nel 18esimo arrondissement, mescolandosi a un'umanità urbana multiculturale.
Compie studi classici al liceo, laureandosi all'Università in Scienze politiche indirizzo afro-asiatico con il massimo dei voti e bacio accademico. Da numerosi viaggi che compie anche in solitaria e dagli incontri che ne conseguono trae ispirazione per le sue opere. Il suo lavoro è stato esposto in Italia e in Francia, in mostre collettive tra cui a Milano (07/17) Chinatown Biennale, Galleria Davide Gallo, (11/16) TheOthersArtFair a Torino, e a Verona (10/16) ArtVerona, i7 independent space, insieme a Caffè Internazionale di Palermo; a Napoli, Intragallery (03/16), Vis à Vis, Galerie de l'Institut Français de Milan (03/16); TRI-BU’, galleria BeatTricks, Milano, (10/15); Hybrid Maps, Berchidda Jazz Festival, (NU) (08/11); Mosaiques, Fort Napoléon, Seyne sur mer, (FR), (06/11) e mostre personali tra cui Richiami, presso Archimania, Sanremo, (02/17); Encyclopédique, presso SibillaArte, Carassai, (06/16) e presso Caffè Internazionale, Palermo (02/16); LE MUR, rue Oberkampf, Paris, muro n°190 (07/15). Nel 2018 espone a Gli eroici furori in dialogo a due con Sara Alavi nella bi-personale “Due respiri, un passo” a cura di Silvia Agliotti.

Stefania Marchetto, (Milano, 1987) - in arte SteReal, sin da piccola manifesta una grande predisposizione artistica, arricchita successivamente attraverso gli studi, nei quali approfondisce in maniera dettagliata le tecniche pittoriche. Attraverso la sua arte figurativa e allo stesso tempo molto contemporanea, SteReal cerca di trasmettere messaggi ben precisi, spesso legati alle tematiche femminili e sociali. Il suo percorso artistico è ben riconoscibile dalle sue pennellate irregolari fuse ad un realismo curato nel dettaglio, le scelta di mescolare la tecnica a spray insieme a quella pittorica a pennello è una caratteristica che la contraddistingue. La sua ricerca artistica nasce prevalentemente dalla storia e dalle tradizioni dei luoghi dove dipinge, fotografando i propri soggetti e riproducendoli poi in chiave contemporanea. L’opera d’arte per lei non si limita alla bellezza, ma è un’attenta e costante analisi del dettaglio, un saper trasmettere e fare riflettere su messaggi di grande valore sociale. Legata molto alla figura femminile, SteReal sceglie sempre con cura tematiche anche molto delicate legate alla donna, con l’obiettivo di suscitare un’interlocuzione tra l’opera ed il suo fruitore. Nelle sue rappresentazioni artistiche troviamo non solo una parte legata alla classicità del tratto, ma una precisa peculiarità di pennellate e di stili, che rendono l’opera fresca ed unica nel suo genere.