Angela Cerullo & Giorgio Bloch / Caroline von Gunten
Il collettivo di artisti ACGB (Angela Cerullo & Giorgio Bloch) e l’artista Caroline von Gunten sono stati invitati a esporre il loro lavoro in una doppia personale, seconda mostra delle quattro in programmazione della serie “Gehen in den Bergen spazieren” dedicata a giovani artisti svizzeri.
Comunicato stampa
Il collettivo di artisti ACGB (Angela Cerullo & Giorgio Bloch) e l'artista Caroline von Gunten sono stati invitati a esporre il loro lavoro in una doppia personale, seconda mostra delle quattro in programmazione della serie "Gehen in den Bergen spazieren" dedicata a giovani artisti svizzeri.
Con opere inedite in parte create appositamente per lo spazio espositivo, la mostra "Angela Cerullo & Giorgio Bloch / Caroline von Gunten” permette di immergersi nell’ ultima produzione delle due posizioni artistiche riunite, che condividono un interesse comune, sia per ambienti naturali e urbani che per le strutture sociali correlate e per le loro costruzioni fittizie.
Nel loro lavoro artistico, Angela Cerullo & Giorgio Bloch esplorano la questione di come oggi la produzione di oggetti scultorei/ installazioni possa, in una quotidianità che, come risultato della digitalizzazione, è sempre più satura di immagini, essere ancora politica. Se da un lato, vivendo sempre più nello spazio virtuale, la nostra realtà si smaterializza, d’altra parte è anche pervasa da una rete di narrazioni, che gli oggetti assimilano diventando così parte delle funzioni e delle qualità attraverso le quali percepiamo e descriviamo le cose con le quali definiamo il mondo intelligibile in sé. Il lavoro di installazione di ACGB consiste in formulazioni di contro-narrazioni.
L’installazione come pratica permette al collettivo di maneggiare la pluralità di narrativi – le informazioni e i miti quotidiani – che determinano socialmente e politicamente i nostri spazi di vita anche a livello soggettivo. ACGB descrivono il loro approccio all’installazione come filmico/scenografico. Questo metodo consente loro di creare un environment che comprende diversi media come disegno, scultura, light installation e suono. Il corpo del visitatore non è confrontato con una sola immagine o una singola materialità, ma si muove e ne fa parte. Media basati sul tempo come il suono ancorano l’installazione nel qui e ora. Attraverso disposizioni alternative al quotidiano, questa pratica interroga le strutture di potere che mediano il nostro accesso alla realtà, e si rivolge a una specie di abisso o vuoto in cui le separazioni tra natura e cultura, realtà e finzione non sono più valide e le cose oscillano tra la pura esistenza e le relazioni reciproche.
Per la mostra a Spazio in Situ, ACGB pianificano una nuova costellazione di elementi modulari e una performance creata in collaborazione con l'artista Pascal Sidler, che insieme rappresentano un’ulteriore tappa della crescente installazione con il titolo “Carne del possibile”. Sfondo dell'installazione è un viaggio di ricerca negli Stati Uniti sud-occidentali, dove il collettivo di artisti ha esplorato progetti architettonici e artistici – la maggior parte iniziati intorno al 1970 – che concepivano il deserto come luogo di decentralizzazione e esplorazione dell'idea di “futuro”. Facendo un ponte con la creazione artistica, l'installazione performativa prodotta per la mostra a Roma si concentra su domande sullo stato del soggetto e sul tentativo di tematizzare, ripensare le sue forme di percezione e socializzazione o persino formularne di nuove.
L’esperienza e la memoria, così come la « fictionalizzazione » ad esse legata, sono a sua volta strumenti e temi nelle opere di Caroline von Gunten. Punti di partenza delle sue installazioni e opere scultoree sono spesso raccolte di vissuto sotto forma di appunti e abbozzi: file audio di conversazioni guidate, testi e disegni a tratti veloci servono all’artista per personali proiezioni di ricordi di tali esperienze, al fine di sviluppare dei punti di connessione e di suggerire contesti nel conflitto tra architettura e paesaggio, spazi reali di esperienza e utopie ai quali il nostro corpo umano (e la mente) possano riferirsi. Muovendosi al confine tra realtà e finzione, l'artista concede consapevolmente una certo grado di narrazione, che si offre al pubblico solo come scheletro per creare storie da ogni prospettiva. Piante, organismi e oggetti di ogni giorno trovano posto in questa struttura narrativa. Il mezzo scelto non si definisce sempre dal campo delle abilità tecniche dell'artista. Un rischio del processo deliberatamente scelto, che rende la produzione sì più difficile ma che apre anche nuovi campi e modalità di pensiero. L'artista è particolarmente interessata alla domanda su come l'uomo si muove nello spazio e nel tempo, fisicamente e mentalmente.
Le opere concepite per la doppia personale, una serie di sculture e un'installazione video trattano entrambe le transizioni della corporeità nelle dimensioni spaziali e temporali. Entrambi sono il risultato di una catena di traduzioni del corporeo in astrazioni (e viceversa), di alienazioni del personale in oggetti e gesti da appropriarsi.
La mostra "Angela Cerullo & Giorgio Bloch / Caroline von Gunten" è sostenuta dalla Abteilung Kultur Basel-Stadt; da SWISSLOS/Kultur Kanton Bern ; e da Kultur Stadt Bern.
Il ciclo di mostre "Gehen in den Bergen spazieren" si svolge sotto il patrocinio dell' Ambasciata Svizzera a Roma e dell' Istituto Svizzero Roma.
Biografie:
Il collettivo artistico Angela Cerullo & Giorgio Bloch si forma a Basilea nel 2012. AC (* 1981 a Basilea, CH / I) e GB (* 1982 a Berna, CH / I) hanno studiato scienze dell'arte, scienze della comunicazione e linguistica italiana e scienze dell'arte, storia moderna e storia dell'Europa orientale presso la facoltà umanistica e sociale dell'Università di Basilea, entrambi conseguendo il diploma di laurea in filosofia con una tesi sull’arte contemporanea. Agli studi universitari segue un Master of Fine arts presso l'Institut Kunst dell’Accademia d’Arte e Design di Basilea (2015), con Chuz Martinez, Roman Kurzmeyer e Alexandra Navratil come mentori principali. Vivono e lavorano a Basilea e Berna.
Alcune mostre personali includono Carne del Possibile (Ep.1), Die Diele, Zurigo (CH), 2018; Carne del Possibile (Prologue), Galerie 3000, Progr, Berna (CH), 2018; ACGB at Kraut, Lucerna (CH), 2017; Technical Sweetness, Im Hinterzimmer, Karlsruhe (DE), 2017; From Unrealized Scenarios, Mât art space, Neuchâtel, 2017; ...till it seemed only the feet could see, Dr. Kuckucks Labrador / Kaskadenkondensator, Basilea (CH), 2014. Il loro lavoro è stato presentato anche al Kunstverein Freiburg (DE), alla Kunsthalle Basel (CH), al Kunstraum Riehen (CH), alla Kunsthalle Bern (CH), al Centre Pasquart Biel (CH), alla Cité des Arts, Parigi (FR) e a La Kunsthalle Mulhouse (FR). Parallelamente alla loro produzione artistica, ACGB ha partecipato a numerosi progetti curatoriali come Per, una mostra progetto per la Delegazione Svizzera all'Art Festival Re-culture (con Yota Tsotra), Patras (GRE), 2014; il programma radiofonico di I Never Read, Indipendent Art Book Fair (con Andreas Künzi), Basilea, 2015; lo spazio espositivo Artachment (come parte del collettivo di artisti-curatori Tales (my mother never told me), Basilea, 2014-15. Hanno appena inaugurato l’artist-run space Robert (con Lena Kiss, Kevin Bloch e Daniel Schenk), attivo a Basilea (CH), Berlino (DE) e sul Wold Wide Web. Nel 2016 sono stati artisti in residenza alla Cité Internationale des Arts di Parigi e nel 2017 hanno vinto i Patronagefonds di Kunstverein / Kunsthalle Basel.
ac-gb.com
Caroline von Gunten (* 1979, a Interlaken, Svizzera) ha studiato dal 2009 al 2012 per la sua laurea triennale all'ECAV Sierre e nel 2015 si è laureata con Master of Fine A Arts all’Accademia di Arte e Design di Basilea. Vive e lavora a Berna e Basilea ed è attualmente assistente di ricerca presso l'ECAV di Sierre.
Le sue opere saranno esposte nel corso del 2019 in Espace Libre, Biel (Personale) e L6, Friburgo in Brisgovia (Personale con Alain Jenzer). Mostre personali si sono svolte in Mât, Neuchâtel, 2018; Space Out, Payerne, 2018; Pförtnerhaus, Friburgo in Brisgovia, 2017; Gepard14, Berna, 2017; Kunstkeller Bern, 2017 (Personale con Niklaus Wenger); CAN, Neuchâtel, 2012. Ha anche partecipato a numerose mostre collettive, tra cui al Kunstverein Freiburg (DE); Kunsthalle Basel (CH); Les halles, Porrentruy (CH); Kunstraum Riehen (CH; Centre Pasquart Biel (CH); Kunstmuseum Thun (CH); Kunsthaus Interlaken (CH); Centro d'arte contemporanea Hirvitalo, Tampere (FIN). Nel 2012 è stata premiata con il Prix pour jeunes artistes di Fondation BEA e nel 2013 ha fatto parte dei Arteles residency Programs Finlandia 2013. Attualmente gestisce due spazi espositivi indipendenti, la FAQ Galerie a Basilea e la Galerie 3000 nel Progr a Berna (con Simon Lieberherr) e ha realizzato "visarte.fährt visarte.fonce visarte.guida", progetto giubilare per i 150 anni di Visarte Svizzera.