Amart 2023

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DELLA PERMANENTE
Via Filippo Turati 34, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Mercoledì-sabato: ore 11.00 - 20.30

Domenica: ore 11.00 - 19.30

Vernissage
07/11/2023

su invito

Uffici stampa
STUDIO ESSECI
Generi
arte antica

65 le gallerie presenti, provengono da Milano ma anche dal resto d’Italia e dall’estero, sono specializzate in diverse aree artistiche e coprono dall’antico al contemporaneo.

Comunicato stampa

65 le gallerie presenti, provengono da Milano ma anche dal resto d’Italia e dall’estero, sono specializzate in diverse aree artistiche e coprono dall’antico al contemporaneo.

Sono davvero molte le scoperte che attendono collezionisti e appassionati d’arte sino al 12 novembre. Nel grand tour delle opere di questa quinta edizione non è da perdere da Callea Antichità Design un capolavoro di Domenico Ghirlandaio (Firenze, 1448 – 1494), Madonna col Bambino (Madonna Wendelstadt), 1472 ca. Si tratta di un dipinto noto agli storici dell’arte da molto tempo e recentemente riconosciuto come opera di Domenico Ghirlandaio da Andrea De Marchi e da Cecilia Martelli. Il dipinto fu di proprietà di Matilda Rausch Dodge Wilson, moglie di John Dodge, uno dei fondatori della "Dodge Motor Company”.

Tra gli Old master può vantare una provenienza illustre anche l’opera di Goswijn van der Weyden (1465 ca. - Anversa post 1538) proposto dalla Galleria Romigioli, una Madonna col Bambino in trono tra le Sante Caterina d 'Alessandria e Margherita d'Antiochia del 1500-1510 ca. (Olio su tavola). Documentato nel Granducato di Lucca 1817-1824 (probabilmente presso la Famiglia Orsucci) fu sottoposto all'attività di tutela della Commissione di Michele Ridolfi, istituita da Maria Luisa di Borbone nel 1819. Il tema della Madonna in trono collocata in una loggia, circondata da angeli e santi rappresenta un soggetto di grande fortuna nei dipinti devozionali per uso domestico.

 

“È con Rembrandt, e nei Paesi Bassi, che nel Seicento l’acquaforte raggiunge il massimo sviluppo” - spiega la gallerista Lorenza Salamon - la sua curiosità lo spinge a sperimentare tecniche miste, cercare supporti diversi dal consueto (come le carte d’importazione dall’Asia), con uno stile del tutto personale che lo favorirà nella propria affermazione artistica”. Nel suo stand, tra le altre, si potranno ammirare opere di Rembrandt Harmenszoon van Rijn (Autoritratto alla Finestra, 1648, Acquaforte, puntasecca e bulino originale) e Albrecht Dürer (Melancolia I, 1514, Bulino originale, monogrammato e datato in lastra).

 

Ad AMART è possibile scoprire oggetti per ogni genere di collezione: Mayfair Rare Books and Manuscripts, specializzata in libri antichi, incunaboli e manoscritti, dal XV al XVIII secolo, riserva da sempre una particolare predilezione per i trattati di architettura e i libri d'arte, punta su un progetto “The Grand Tour” che si propone di riscoprire la bellezza e la magia del bel paese tramite le suggestioni e le testimonianze dei suoi antichi visitatori e le opere senza tempo dei suoi migliori artisti e incisori. Ecco dunque le proposte: Michele Marieschi (1710 - 1744) Magnificentiores selectioresque Urbis Venetiarum prospectus (Venezia, 1741). Vale a dire 21 tavole incise all'acquaforte e di Giovanni Battista Piranesi (1720 - 1778), Différentes vues de quelques restes de trois grands édifices, qui subsistent encore dans le milieu de l’ancienne ville de Pesto, autrement Possidonia, qui est située dans la Lucanie (Roma, 1778), 20 tavole incise all'acquaforte.

È destinato agli appassionati di libri antichi o di musica classica il Troisieme Concerto à violon principal composé et dedié à S.M. l’Imperatrice et Reine éxécute par l’auteur aux concerts de la Salle Olimpique. Paris, Guenin, s.d. (ma 1806) di Charles Philippe Lafont. Magnifico esemplare, molto probabilmente stampato in un piccolo numero di copie e mai destinato alla vendita. Lafont fu il più importante violinista e compositore di violino della prima metà del XIX secolo in Francia. Edizione della più grande rarità, di cui la Galleria Orsini afferma di non aver trovato traccia in nessuna biblioteca europea e bibliografia specializzata. Il formato è in-Folio; 3 parti per complessive 55 pagine di musica (in alcune incisa solo al recto). Ognuna delle parti ha un bel frontespizio inciso in rame con il titolo e l’Aquila Imperiale. Splendida la legatura in marocchino rosso alle Grandi Armi di Napoleone, con i piatti contornati da una cornice dorata decorata con un’alternanza di api e di stelle.

 

Facendo un balzo nel Novecento, la Galleria Copetti per la sua prima partecipazione ad AMART, ha scelto di portare un rilievo parietale n.1, in bronzo, di Mario Negri (Tirano, 1916 - Milano, 1987), del 1955-56. Esposto nel 1958 alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, proviene da collezione privata. Nello stesso stand saranno allestite anche opere inedite di Mirko Basaldella e Giacomo Manzù. In particolare si segnala un’importante scultura in legno di Mirko Basaldella, dei pannelli in cemento dipinto molto rari e particolari e opere su carta dal periodo figurativo al periodo informale e di Manzù una scultura in bronzo dorato Divertimento (Gru). La Galleria Tornabuoni proporrà tra le altre un capolavoro di Giorgio Morandi una natura morta del 1961, mentre Sperone Westwater alla sua prima volta alla mostra milanese espone una sorprendente Version of Chuck 12 di Julian Schnabel del 2003, dipinto a olio su tela cerata.

Il pubblico che visiterà l’edizione del ’23 troverà una manifestazione dalla veste rinnovata: completamente ridisegnati l’ingresso, il ristorante e il loggiato da Studio Pellizzari che si è avvalso per gli allestimenti di tessuti Dedar, Arredi Pedrali; luci Viabizzuno.

Premio per il miglior stand sarà aggiudicato la sera del’8 novembre da una giuria composta dall’interior design Clara Bona, dalla giovane e affermata curatrice e art blogger Maria Vittoria Baravelli, dall’architetto specializzato in museografia, Michele Piva e dallo storico dell’arte Stefano Zuffi.

Eleganza e cura, antico e contemporaneo trovano ad AMART una sintesi, a sottolineare la centralità di Milano nel mondo del mercato dell’arte.