Algorithmic Signs

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE BEVILACQUA LA MASA - GALLERIA DI PIAZZA SAN MARCO
Piazza San Marco 71c, Venezia, Italia
Date
Dal al
Vernissage
19/10/2017

ore 18,30

Curatori
Stefano Coletto, Francesca Franco
Generi
arte contemporanea
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Una esposizione che esplora la storia dell’arte generativa e il suo contributo al più ampio campo dell’arte contemporanea dal 1960 a oggi.

Comunicato stampa

L'Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa è lieta di annunciare la mostra, Algorithmic Signs - Ernest Edmonds, Manfred Mohr, Vera Molnár, Frieder Nake, Roman Verostko, a cura di Francesca Franco e Stefano Coletto. Una esposizione che esplora la storia dell'arte generativa e il suo contributo al più ampio campo dell'arte contemporanea dal 1960 a oggi. Gli artisti che hanno dato inizio a questo genere vengono talvolta chiamati "algoristi". La storia di questo movimento è illustrata attraverso il lavoro creativo di cinque pionieri internazionali nel mondo dell'arte digitale: Ernest Edmonds (nato nel 1942), Manfred Mohr (1938), Vera Molnár (1924), Frieder Nake (1938) e Roman Verostko (1929). Arrivando al computer da background ed esperienze completamente diverse - vita monastica, musica jazz, pittura tradizionale, flosofa, matematica e studi di logica - ciascuno di questi artisti ha cominciato a sperimentare l'uso creativo dell'algoritmo e della programmazione informatica per creare la propria arte. A cinquant'anni dalle prime sperimentazioni della computer art l'interesse internazionale per questo passaggio storico rimane forte ma il campo risulta ancora pressoché inesplorato. Algorithmic Signs è la prima mostra nel panorama nazionale a descrivere una delle possibili storie di quest'ambito estremamente dinamico dell'arte contemporanea, vista attraverso gli occhi di alcuni dei suoi esponenti e pionieri più celebri. Concentrando l'attenzione sul rapporto tra informatica, pratica artistica e creatività, ogni artista verrà presentato mettendo in luce il ruolo svolto dalla programmazione nel fare artistico e sottolineando in particolare il modo in cui la pratica di ciascun artista abbia mantenuto costantemente il passo con il rapido avanzamento della tecnologia nel corso degli ultimi decenni.