Alfonso Leto- Screen – pittura continua

Il corpo centrale dell’offerta espositiva è composto dalla produzione pittorica recente di Leto (un corpus di 60 opere quasi tutte inedite) realizzata su superfici provenienti da scarti elettronici – monitor, tablet, televisori, dispositivi vari- che attraverso il gesto salvifico e creativo dell’artista ritornano in altra forma.
Comunicato stampa
Il corpo centrale dell’offerta espositiva è composto dalla produzione pittorica recente di Leto (un corpus di 60 opere quasi tutte inedite) realizzata su superfici provenienti da scarti elettronici - monitor, tablet, televisori, dispositivi vari- che attraverso il gesto salvifico e creativo dell’artista ritornano in altra forma, come opere pittoriche di piccolo e medio formato portatrici anche del messaggio ambientale che il riciclo estetico comunica.
Basti pensare alla catena di sfruttamento globale che questi oggetti generano prima di arrivare agli “utilizzatori finali. Il gesto pittorico di Leto, alludendo ed eludendo anche a questi temi, senza alcuna retorica, vuole onorare questi frammenti consentendo ad essi una second life elevata ad «un ideale paradiso dei pezzi di ricambio», come dice l’artista. Non è un caso che “Gruppo Tea” e “Studio Andrea Minari” (Mantova) che sostengono il progetto, insieme alla Provincia di Mantova (che gestisce la sede museale) e al Comune di S.Stefano Quisquina (Agrigento), siano impegnati in prima linea nella tutela ambientale e nella diffusione di una cultura della sostenibilità.