Alfonso Federici – The Front Side of Rock

Informazioni Evento

Luogo
HOTEL COLUMBUS
Via della Conciliazione, 33 , Roma, Italia
Date
Dal al

dalle 11.00 alle 21.00

Vernissage
11/07/2013

dalle 18,30 alle 21,30 in occasione di “Rock and Food”
l’aperitivo de La Veranda, Borgo Santo Spirito,73 – Roma

Artisti
Alfonso Federici
Generi
arte contemporanea, personale
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In mostra i quadri delle copertine dei dischi che hanno fatto la storia del Rock.

Comunicato stampa

The Dark Side of the Moon ha appena compiuto 40 anni: usciva nel marzo del 1973. Ottavo album in
studio dei Pink Floyd è uno dei dischi più popolari della storia della musica, 1.600 settimane nelle
classifiche mondiali e 89 milioni di copie vendute. Oltre al suo successo commerciale, The Dark Side of the
Moon è spesso considerato uno dei migliori album di tutti i tempi, sia dai critici sia dai semplici appassionati.
Un concept album dalla copertina originale che anticipava già nella sua grafica, un prisma triangolare
rifrangente un raggio di luce sul fronte, i contenuti del disco: il trascorrere del tempo, il rapporto con il denaro
e quello dell'alienazione mentale unendoli ad una particolare ricerca del suono che destinò The Dark Side of
the Moon a diventare un’opera perfetta e proiettata nel futuro.
Sempre nel 1973 usciva Pin Ups primo e unico disco di cover per David Bowie. Pin Ups è un po' un punto
di arrivo, lo spartiacque tra la prima fase glam di Bowie e la seconda fase di stampo soul, una sorta di addio
ad un genere ormai consumato, un ironico sguardo al passato che chiude un lungo capitolo artistico e
decreta definitivamente la morte del suo alter ego Ziggy Stardust. Non è certo il migliore album del musicista
inglese, ma rimane sempre un prodotto raffinato che raggiunse lo stesso la vetta delle classifiche di vendita.
Per la copertina Bowie scelse una foto che in realtà era stata scattata per Vogue dal fotografo Justin De
Villeneuve, il quale si fece convincere dal cantante a non cederla alla famosa rivista. Nello scatto faceva
coppia con la modella inglese Twiggy prototipo della bellezza androgena che stava prendendo piede nel
mondo della moda e la sua presenza costituiva anche un richiamo al titolo del disco, consacrando il binomio
copertina e musica come un assemblaggio perfetto, immortale.
The Front Side of Rock è una prima raccolta di diciasette tele di Alfonso Federici che raffigurano una
piccolissima parte di quello che è stato per certi versi il volto, il lato visivo e rivoluzionario del Rock del
periodo d’oro, tra la metà degli anni sessanta e i primi settanta, quando le cover dei dischi diventarono parte
integrante dell’opera musicale.
Con la loro grafica spesso tagliente e provocatoria crearono nuovi stili suggestionando il mondo dell’arte,
della pubblicità e della moda. Il Rock diventò un terreno fertile per la sperimentazione. I media, specialmente
quelli anglosassoni, se ne accorsero decretando il successo di molte cover o perfino appoggiando la
censura di alcune di esse.
Le opere, della dimensione di 80 X 80 centimetri sono una riproduzione fedele, ma non iperrealistica delle
copertine originali. Lo stile pittorico, comune per tutti i soggetti, ha come caratteristica lo spessore materico
dei colori fin nei particolari. L’acrilico, dato con vigore attraverso ricche pennellate, permette un risultato
impattante, fresco e originale e il design della cornice rende il quadro tridimensionale.
Alfonso Federici attraverso un’esperienza pittorica, che percorre con il progetto The Front Side of Rock
(volutamente somigliante al titolo del disco dei Pink Floyd), una personale galleria d’icone che hanno e non
solo per lui, un significato particolare. Un viaggio nel tempo attraverso un intervento di riproduzione,
semplice ma intenso, una cover silenziosa che fissa, strato su strato, i colori del Rock, formando un “solco”
visibile, tattile. Il segno di un passato recente, denso di ricordi e ancora vitale nella memoria.
Commenta l’artista: ‘…Voglio fermare l’immagine, quel frammento di storia e di vita ricco di suoni e di colori,
posizionato nella nostra memoria, fissarlo, consacrarlo e renderlo immortale, in un loop senza sosta…’
Cinquant’anni di carriera dei Rolling Stones e cinquant’anni dal primo 45 giri dei Beatles. Bob Dylan, Lou
Reed e i Jethro Tull in tournèe. Celebrare con libri e DVD il quarantennale di un vinile. Il rock fa notizia. Non
c’è giorno che sui media non si racconti qualcosa sulle rockstar che hanno fatto la storia della musica
popolare nell’ultimo mezzo secolo, entrando di diritto nella cultura moderna.
Verso la metà degli anni sessanta musica, moda e arte si fondono in una miscela creativa e infinita. Il Rock
partito dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti si sviluppa anche in Italia. I vinili sono il veicolo, la cellula riproduttiva
della nuova musica, giovane e ricca di suggestioni. I negozi di dischi si moltiplicano, le immagini delle
copertine dei long playing o ellepì come sono chiamati, in simbiosi con le geniali rockstar che le ispirano,
diventano velocemente il simbolo di un’epoca, l’immagine di una rivoluzione sociale.
Ogni tela esposta è una cover, ognuna racconta una storia. Sono storie affascinanti, colorate e mai banali,
spesso ricche d’intrecci impensabili.
Transformer, uno dei lavori più apprezzati di Lou Reed, grazie anche alla collaborazione straordinaria che
David Bowie e il chitarrista Mick Ronson diedero alla produzione dell’album. La copertina fotografata dal
leggendario Mick Rock, che nel 2012 ha pubblicato per il 40° anniversario del disco un libro fotografico
dedicato a Lou Reed, lo consacrò a ‘Frankenstein del Rock’ quasi ad anticipare i fermenti punk di qualche
anno dopo.
I Roxy Music scelsero per la loro prima cover una modella sconosciuta di nome Kari-Ann Muller, che in
seguito sposò Chris Jagger fratello di Mick. La fotografia di Karl Stoeker insieme alla loro musica li consacrò
stars. Vennero definiti la band ‘Glam Rock’ per eccellenza. Un’inedita fusione di rock elettrico, jazz, musica
contemporanea e romanticismo, guidati dalla voce affascinante di Brian Ferry. Non a caso la copertina
divenne in poco tempo un’icona lanciando una vera e propria tendenza al glamour.
Arrivò il successo anche per Thick as a Brick dei Jethro Tull primo album strettamente progressive del
gruppo e tra i primi concept album della storia del Rock, anche se portato all’eccesso dal leader del gruppo
Ian Anderson in quanto composto da un unico e monolitico brano, interrotto solo dall’esigenza di dover
girare il disco, e dove i testi sono presentati come opera di un immaginario bambino prodigio di 8 anni, il
poeta Gerald Bostock. La grafica della copertina, dal packaging originale era addirittura impostata come un
quotidiano vero e proprio ripiegato e sfogliabile, un ipotetico St.Cleve Chronicle con all’interno i testi
dell’opera confusi tra altri articoli. Ian Anderson ha presentato in concerto, dopo quarant’anni, la
continuazione dell’opera Thick as a Brick 2. Il bambino prodigio ha 48 anni, ed ha ancora qualcosa da dire,
ma questa è un’altra storia.
Le altre opere di Alfonso Federici sono:
L’ultimo disco dei Beatles, Let it Be - La mucca di Atom Hearth Mother e la magia di The Dark Side of the
Moon dei Pink Floyd – L’urlo del progressive di In the Court of the Crimson King dei King Crimson - Le
favole nere dei Genesis con Nursery Cryme. - I volti rocciosi dei presidenti del Rock con Deep Purple in
Rock - Il fuoco e le fiamme del blues con Led Zeppelin I – Le atmosfere californiane di Crosby, Stills &
Nash - La copertina surreale e senza tempo di Let it Bleed dei Rolling Stones - Lo sguardo emblematico e
infreddolito di Bob Dylan in Blonde on Blonde del 1966, il primo doppio album della storia del rock - Il
ritratto dei Doors in vetrina a Los Angeles in un improvvisato set per Morrison Hotel. Scatto rubato dalla
band al proprietario del Morrison Hotel che non aveva dato il premesso. Pin Ups, David Bowie consacra il
glam rock per proiettarsi in nuove avventure musicali abbinando con energia e originalità moda e rock.
Oggi le cover di quegli anni insieme ai loro protagonisti sono delle vere e proprie ‘immagini sacre’,
apprezzate anche dai più giovani e vivono una nuova stagione. Basta pensare ai ritratti delle rockstar come
Jim Morrison e Jimi Hendrix, al logo dei Beatles applicati su ogni tipo di merchandising, dalle magliette alle
borse, dai mug ai poster. In Inghilterra la Royal Mail ha stampato alcuni francobolli speciali da collezione
caratterizzati da dieci copertine di album ‘storici’ di altrettanti artisti o gruppi rock come i Rolling Stones,
David Bowie e Pink Floyd.
Il disco in vinile è tornato di moda, anzi non è mai tramontato, nasce così il fenomeno dello Sleeve Face per
non parlare del collezionismo che coinvolge migliaia di appassionati in tutto il mondo, capaci di acquistare a
cifre altissime le copie originali, magari numerate, dell’album bianco dei Beatles o una rarità dei Pink Floyd.
Breve biografia dell’autore
Alfonso Federici, nato 54 anni fa ha vissuto dodici anni a Bologna prima di giungere nella Capitale nel
1971. Graphic designer ha fondato e diretto alcuni studi professionali lavorando per tantissime aziende
nazionali ed internazionali: BIM Distribuzione Cinematografica, Columbia Tristar Film Italia, DaimlerChrysler
Italia, Rai Trade, Thai Airways, Gruppo Generali, ANSA e tante altre. Ora dirige Compacta per la quale è
direttore creativo e amministratore unico. Per lavoro è a contatto con il mondo della musica, dell’arte e del
cinema. Con il progetto The Front Side of Rock ha voluto fondere assieme la passione per la pittura e
quella per la musica.