Alessandro Bergonzoni – Grembi: soglie dell’inconcepibile
Quattro tappeti di truciolo metallico e, confinati a un angolo, altrettanti cubi, quasi sottovuoto, “danno alla luce” opere stese di carta ferro pietra, scritti adagiati, reti che lasciano passare, fogli che s’appoggiano
Comunicato stampa
Quando Michelangelo Pistoletto mi ha proposto l’idea di una mostra, e di un incontro, sul tema dell’Arte al centro e sul Terzo Paradiso mi sono detto: “Dove, se non lì, posso aprire i cancelli in aria, posso cambiare il sarto ai contesti e trovare nessi tra “l’achefare” e le macerie prime? A Cittadellarte, zona di guadi di ponti e di sp’onde, voglio stare.
E gli ho detto sì.
Perché nel Terzo Paradiso, tra Adami ed Eve, un essere alle volte Deve.
Quattro tappeti di truciolo metallico e, confinati a un angolo, altrettanti cubi, quasi sottovuoto, “danno alla luce” opere stese di carta ferro pietra, scritti adagiati, reti che lasciano passare, fogli che s’appoggiano.
Quattro parallelepipedi fanno vedere da dietro a un vetro: la radice del cuore, un bacio in tronco, la faccia prima dell’invenzione del volto, un profilo sulle punte…
Sono soglie che il visitatore circumnaviga o raggira, senza calpestare i limiti del “per terra” tra accaduto e caduto, guardato a vista da due “quattrozampe” che fanno la guardia ad un sarcofago, lapide del presente, bara intesa come culla che non dondola, ma sempre in procinto.
“
Rimetteremo i peccati.
Al loro posto.
Tra gli strati al cubo, come fossero ere.
D’oro in poi dissemineremo il tragitto di trappole per scopi, e, tollerando solo l’incesto stellare, controlleremo che non ci portino via la roba stesa tra due momenti.
Sapremo se la morte è una forma di evasione o il portento un modo per non accontentarsi d’esser vivi.
Faremo come certe ciglia: sorvoleremo in silenzio.
Siamo nati per nascere.
Alessandro Bergonzoni