Alessandra Messali – Ahimè! [a tre voci]

Informazioni Evento

Luogo
ARCHIVIO DI STATO DI TORINO - SEZIONE CORTE
Piazza Castello 209, Torino, Italia
Date
Il

Progetto site-specific della durata di un giorno | sabato 16 novembre 2019, h. 9.30
Archivio di Stato di Torino | Sezione Corte | Sale Juvarriane
Piazza Castello 209, Torino

Apertura su appuntamento • sabato 16 novembre 2019 dalle 9.30 alle 13
Orari di ingresso (ogni ingresso per un massimo 25 persone)
9.30 | 10.00 | 10.30 | 11.00 | 11.30 | 12.00 | 12.30

Vernissage
16/11/2019

ore 9.30

Artisti
Alessandra Messali
Curatori
Beatrice Zanelli
Generi
arte contemporanea, serata - evento
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ARTECO è lieta di annunciare Ahimè! [a tre voci] di Alessandra Messali (Brescia, 1985), la seconda restituzione della residenza present_continuous, a seguito della primaSCHULD di Ryts Monet (Enrico De Napoli) curata negli spazi privati di Palazzo Frichignono in occasione di Artissima 2019.

Comunicato stampa

ARTECO è lieta di annunciare Ahimè! [a tre voci] di Alessandra Messali (Brescia, 1985), la seconda restituzione della residenza present_continuous, a seguito della primaSCHULD di Ryts Monet (Enrico De Napoli) curata negli spazi privati di Palazzo Frichignono in occasione di Artissima 2019. La residenza è stata concepita come dispositivo per attivare una riflessione a partire da un fondo di incisioni conservato presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e portare alla luce un nucleo di eccellenza, ordinato in album negli anni sessanta dell’Ottocento dall’eclettico collezionista e conoscitore piemontese Giovanni Volpato.

In un periodo storico in cui le nuove possibilità di archiviazione digitale stanno inevitabilmente portando a un cambio di paradigma nel rapporto tra l’uomo e la conservazione dei beni tangibili, Messali prende in esame
la concezione archetipica dell’archivio.
A partire dalla fascinazione per le sale Juvarriane, ancora oggi depositi dell’Archivio di Stato di Torino - Sezione Corte, l’artista crea un dialogo tra l’opera video, le boiserie e le grandi scale lignee per il recupero dei materiali archivistici.

I gesti dei conservatori e ricercatori si tramandano nel rapporto con i materiali e gli spazi che li ospitano. Le scale amovibili e modulari suggeriscono un moto d’ascesa e discesa, perpetuato dai corpi nel tempo.

Partendo dall’analisi dei ruoli di casualità e discontinuità della definizione del patrimonio storico-artistico, nonché dall’idea di archivio come corpo biologico che circoscrive il nostro rapporto con i beni materiali, l’artista sviluppa l’opera video Ahimé! [a tre voci]: attraverso una narrazione scandita in quattro capitoli, il lavoro pone in dialogo la pretesa di sopravvivenza insita nell’uomo e i concetti di transitorietà e caducità, sintomatici dell’esistenza.

Sarà presente la pubblicazione che raccoglie l’intero progetto Present Archives. Riflessioni a partire da un fondo di stampe, curata da ARTECO ed edita daa+mbookstore edizioni e VIAINDUSTRIAE publishing.

La mostra sarà visitabile solo ed esclusivamente su appuntamento.

Alessandra Messali (Brescia, 1985) vive e lavora a Venezia. Dopo essersi diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, si laurea in Progettazione e Produzione delle Arti Visive presso lo IUAV di Venezia, dove dal 2012 collabora alla didattica con l’artista Antoni Muntadas. Il suo lavoro è stato presentato in istituzioni e festival quali Il Museo della Specola di Bologna (Bologna, IT), l’Assam State Museum (Guwahati, IND), Fundación Botin (Santander, SP), Tram Diogene (Torino, IT), Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (Lissone, IT), Galleria Comunale d’Arte Contemporanea Monfalcone (Monfalcone, IT), Fondazione Bevilacqua la Masa (Venezia, IT) e FILMAKER DOC 14, Spazio Oberdan (Milano, IT).

Il progetto present_continuous (a cura di Ersilia Rossini e Beatrice Zanelli) si è articolato in una campagna di schedatura, nell’organizzazione di una giornata di studi destinata a rinnovare la percezione contemporanea dell’archivio e delle collezioni in deposito e in una call internazionale volta alla selezione di due artisti - Alessandra Messali e Ryts Monet (Enrico De Napoli) - chiamati a condividere una residenza volta a generare nuovi immaginari, proprio a partire dal fondo di stampe, al fine di dare voce a urgenze sociali e culturali del nostro tempo. A cosa serve oggi un fondo di stampe databili tra il XVI e il XIX secolo conservato in un deposito bibliotecario? Cosa può raccontarci delle epoche in cui stato costituito, conservato e riordinato? Come queste informazioni possono relazionarsi con la contemporaneità? Un artista può avviare il motore di immaginari condivisi mettendo in luce ciò che dell’antico permane nel presente?