Alberto Bertoldi – Infinito

Informazioni Evento

Luogo
FEDERICO RUI - ARTE CONTEMPORANEA
via Turati 38, Milano, Italia
Date
Dal al

su appuntamento

Vernissage
26/02/2019

ore 18,30

Artisti
Alberto Bertoldi
Generi
arte contemporanea, personale
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Mostra personale di ALBERTO BERTOLDI Infinito, in cui verrano esposte dodici opere realizzate nel corso dell’ultimo anno.

Comunicato stampa

Si inaugura MARTEDI 26 FEBBRAIO la personale di ALBERTO BERTOLDI Infinito, in cui verrano esposte dodici opere realizzate nel corso dell'ultimo anno.

Alberto Bertoldi si avvicina all’arte per raccontare la meraviglia della natura che coglie come una trasfigurazione dei sentimenti e delle idee dell’uomo. La montagna e i suoi cieli nitidi diventano lo specchio dell’anima e delle sue vibrazioni che si fissano impalpabili in immense nuvole. Si dedica a lungo alla tecnica: lo affascinano El Greco e Hieronimus Bosch e li studia con passione, soprattutto negli anni ’70, quando frequenta la Scuola di Nudo di Brera. Negli anni ’80, durante numerosi viaggi per visitare i musei europei, ammira i grandi maestri del paesaggio fiammingo, inglese e tedesco, Friederich – per lui un faro –, fino ad arrivare alla Hudson River School. Su queste basi pian piano Bertoldi sente sempre più la necessità di rappresentare la natura in chiave contemporanea. Con il passare degli anni lo sguardo di Bertoldi diventa sempre più definito: se le pennellate terrene sono vibranti, il cielo supera il reale, lo trasfigura. E’ una vibrazione emotiva, un’idea, quella che si fissa pian piano e sempre più nelle nuvole.

I cieli di Bertoldi sono più umani del mondo terreno. Per questo le nuvole erodono spazio alla linea dell’orizzonte. La selezione dell’artista rende le nuvole, le emozioni, protagoniste con un prepotente “spostamento” rispetto ad altri particolari dell’opera, che diventano puro contesto. Il cielo appare possente, osservatore più che osservato, custode della potenza del sacro. Le tele di Bertoldi diventano così finestre che permettono alla natura umanizzata di manifestarsi. Profonda la potenza simbolica così come il rigore formale del linguaggio.

Le nuvole non sono che una rappresentazione della vita umana, del suo continuo divenire in un eterno presente. Le opere di Bertoldi non conoscono tempo, non si muovono anche se esprimono turbamenti, vibrazioni, passaggi, emozioni. Ecco perché non si può parlare di iperrealismo dell’arte di Bertoldi: non c’è una riproduzione della natura, perché è reinventata, reinterpretata e trasfigurata. A parlare è lo spirito dell’uomo, l’anima toccata dalle emozioni, capace di raccontare umanamente la gioia e il dolore, le inquietudini, l’amore. E ciò che appare è un immenso autoritratto dell’uomo, un uomo che osserva un “viaggiatore” che percorre una strada e guarda un quadro.

ALBERTO BERTOLDI è nato nel 1955 a Luserna San Giovanni, nel Torinese. Vive e lavora a Piacenza.
Protagoniste delle sue tele, a tal punto da limitare lo spazio all’orizzonte terreno, sono le nuvole. Sul finire degli Anni Novanta entra in contatto con il gallerista e antiquario Igino Consigli di Parma e, tramite questo, con Federico Zeri; entrambi lo sostengono nella sua ricerca. Cominciano anni d’intensa attività. Nel ‘98 la Galleria Braga di Piacenza gli dedica un’ampia personale, con catalogo edito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Piacenza, curato da Gianfranco Bruno e con preziosi interventi poetici dell’amico Maurizio Agnellini. A Etruria Arte (LI) è premiato due volte (Premio acquisto e allestimento di una personale alla Galleria Forni di Bologna), nel 1998 e 1999.
Nel gennaio 2000 la Bugno Art Gallery gli dedica un’estesa mostra personale. Il catalogo, dal titolo L’altrove impossibile, è curato da Flavio Arensi. Lo stesso anno, a Vienna, l’ambasciatrice Onu Gerti Tauchhammer organizza l’evento “Society Redaktionsfest” e le opere di Bertoldi trovano spazio in un’importante mostra con l’artista Ernst Fuchs. L’attività espositiva, con cataloghi e presentazioni curate da Domenico Montalto, Agostino De Rosa, Alberto Agazzani, Giorgio Soavi, aumenta in tutta Italia.
Il 2006 si caratterizza per un grande mostra antologica, curata da Beatrice Buscaroli, al Museo di Villa Breda, a Padova. Nel catalogo, tra gli altri, compaiono testi di Ruggero Pierantoni, Luca Mercalli, Gherardo degli Azzoni Avogadro, Maurizio Agnellini e la poetessa Alda Merini.
Si susseguono numerose mostre: una personale alla Great Art Fair di Londra, un’antologica al Museo – Fondazione “Un Paese”, con la realizzazione di un’importante monografia (interventi di Ruggero Pierantoni, Renzo Margonari e Giulio Mozzi). Bertoldi è sempre più apprezzato all’estero. Dal 2010 la sua attività si concentra principalmente nella collaborazione con la Galerie de l’Europe di Parigi. Inoltre espone all’Artery Gallery di Edimburgo e alla Galleria Hermitage di Dallas. Nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia, curata da Vittorio Sgarbi, nell’ambito della sezione regionale Emilia Romagna.