Air Daryal – The shining hardness

Informazioni Evento

Luogo
MAC - MUSICA ARTE CULTURA
P.zza Tito Lucrezio Caro 1 , Milano, Italia
Date
Dal al

La mostra prosegue fino al 19 di maggio 2018 dalle 10.00 alle 19.00

Vernissage
15/05/2018

ore 19.00 Performance di Edoardo

Artisti
Air Daryal
Curatori
Angelo Crespi
Generi
arte contemporanea, personale
Loading…

L’artista Air Daryal ha dedicato la serie di tele in mostra al tema dei cristalli, pensando alle qualità di questi minerali come la durezza, la freddezza (un tempo si pensava che fossero ghiac-cio gelato, rappreso, e non più scioglibile).

Comunicato stampa

THE SHINING HARDNESS

AIR DARYAL

MAC, Piazza Tito Lucrezio Caro 1, Milano

Mostra a cura di Angelo Crespi 16 - 19 maggio, 2018, in mostra ore 10.00 - 19.00 Opening 15 maggio 2018, ore 19.00 Performance di Edoardo Sylos Labini Media partner ARTE.it

La Fondazione MAIMERI ospita al MAC, Piazza Tito Lucrezio Caro 1, Milano, dal 16 al 19 maggio, 2018, la nuova mostra dell’artista Air Daryal a cura di Angelo Crespi

In occasione dell’apertura - il 15 maggio, 2018 - sarà presente l’attore Edoardo Sylos Labini in scena con una sua performan-ce.

L’artista Air Daryal ha dedicato la serie di tele in mostra al tema dei cristalli, pensando alle qualità di questi minerali come la durezza, la freddezza (un tempo si pensava che fossero ghiac-cio gelato, rappreso, e non più scioglibile). Per questo motivo “splende attraverso la durezza” è la metafora che meglio espri-me l’opera dell’artista che si mostra d’incanto nella sua algida bellezza, al primo sguardo come se la trasparenza del cristallo ci permettesse di vedere in modo profetico oltre l’apparire delle cose, di vedere oltre le apparenze la verità delle cose.

“L’artista preferisce una tavolozza del tutto personale, dove pre-

dominano i chiari sporchi, i bianchi e gli azzurri, i grigi lividi e i

rosati, che in qualche modo richiama certo chiarismo lombardo

primonovecentesco [...] Le increspature, le sovrapposizioni di

altri materiali, carte e gessi, polveri e pietre, fanno il resto, for-

mando una sorta di seconda pelle rugosa che va a deformare

irrimediabilmente la flatness della tela; ed è difficile capire se

questo sia un modo di nascondere il retrostante paesaggio,

oppure se i lacerti, che formano buchi e tagli, in verità, alla

maniera degli spazialisti, diano la possibilità di vedere oltre la

prima fallace apparenza.”

- (Angelo Crespi)