Adriano Costa – La Commedia dell’Arte

Informazioni Evento

Luogo
PEEP HOLE
via Stilicone 10 - 20154 , Milano, Italia
Date
Dal al

mercoledì – sabato 14.30 – 19.00
o su appuntamento

Vernissage
25/09/2014

ore 18,30

Artisti
Adriano Costa
Generi
arte contemporanea, personale
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Peep-Hole presenta la prima personale in un’istituzione italiana dell’artista Adriano Costa.

Comunicato stampa

La ricerca di Adriano Costa prende le mosse dal potenziale narrativo della quotidianità, da quel flusso di elementi costituito da oggetti comuni, domestici e residuali che egli accosta e riassembla in composizioni essenziali, con una forte dimensione poetica. Interessato a sondare il momento in cui l’oggetto non è ancora definito come opera, l’artista brasiliano indaga i diversi aspetti del visibile e la natura dei materiali, coniugando solidità e fragilità e giustapponendo forme, motivi e colori per creare progressioni geometriche dotate di qualità emozionali e musicali, di ritmiche intuitive e spontanee, organiche e vitali, formalmente vicine ai principi dell'arte neo-concreta e minimalista.

Frutto di aggiustamenti progressivi e dall’apparenza leggera e casuale, le opere di Costa, che spaziano da dipinti tridimensionali di grande formato a installazioni ambientali a sculture e lavori fotografici, esplicitano proprio nel loro delicato equilibrio formale e nell’intento anti-monumentale una posizione critica nei confronti della contemporaneità, trovando nel binomio di astrazione e ready-made la forma di una riflessione su questioni identitarie, sulle controversie socio-economiche mondiali, e sul mercato dell’arte
Nel progetto ideato per Peep-Hole, intitolato La Commedia dell’Arte e ispirato alla storica forma teatrale italiana che prendeva vita nelle strade e la cui eredità è stata assunta dall’esperienza del Teatro dell’Oppresso fondato in Brasile da Augusto Boal, Adriano Costa sviluppa tre percorsi paralleli incentrati sul tema dell’invisibilità, delle condizioni di lavoro nelle società capitalistiche, dello statuto degli oggetti in quanto merci, il tutto sullo sfondo delle relazioni controverse e di sfruttamento coloniale tra Europa e Sud-America, che si ripercuotono sui lavoratori migranti.

La mostra riflette sullo spazio liminale tra visibilità e invisibilità rappresentato da queste persone, che legalmente non esistono seppure contribuiscano alle economie dei paesi dove risiedono illegalmente. "L’invisibilità legale e politica di questa porzione gigantesca di popolazione diventa la base per tracciare un parallelo con la mia situazione personale: quella di un artista latinoamericano che sta lavorando in Europa" (A. Costa), con tutte le conseguenze che questa riflessione può portare in termini di discorso post-coloniale e di analisi sulle condizioni del mercato dell’arte.