Academy Young
il Museo MA*GA di Gallarate (VA) presenta i lavori di tre artisti che hanno partecipato ad ACADEMY YOUNG, progetto sperimentale.
Comunicato stampa
Dall’8 settembre al 3 ottobre 2021, il Museo MA*GA di Gallarate (VA) presenta i lavori di tre artisti – Corinne Mazzoli, Valentina Vetturi e Jacopo Rinaldi – che hanno partecipato ad ACADEMY YOUNG, progetto sperimentale che permette a ricerca artistica, attività didattica e cultura digitale di convivere nello stesso spazio, vincitore del bando La Lombardia è dei Giovani 2020, promosso da Regione Lombardia in collaborazione con ANCI Lombardia, che ha visto come capofila il Comune di Gallarate, in partnership con il Museo MA*GA, insieme, tra gli altri, all’Associazione Mondo Internazionale.
Grazie ad ACADEMY YOUNG, il MA*GA ha potuto organizzare una serie di workshop tenuti da artisti che hanno collaborato con gli studenti del Liceo Artistico di Busto Arsizio, del Liceo Scientifico di Gallarate e dell’Istituto Falcone di Gallarate, durante l’anno scolastico 2020 – 2021.
Con Tutorial non-convenzionali, Corinne Mazzoli si concentra sulle relazioni tra invisibilità e ipervisibilità, le diverse forme di comunicazione contemporanee, gli stereotipi e le analisi del corpo e le sue rappresentazioni. Il lavoro si basa su di una serie di video, risultato del workshop tenuto con una classe dell’IS Falcone di Gallarate. L’idea è di sovvertire il significato di questo format di apprendimento, e di costruire una narrativa paradossale che non coinvolga alcuna spiegazione, alcun “come fare a…”, ma che utilizzi lo stesso linguaggio con l’idea di indagare il sé, e le differenze di rappresentazione tra individuo e comunità, i desideri e i limiti imposti dai social media, rispecchiando, dopotutto, i limiti e le barriere della nostra società.
Crypto.Party di Valentina Vetturi nasce da una serie di domande che caratterizzano la ricerca più recente dell’artista: “Chi sono gli hacker? Cos’è l’identità digitale? Cosa sono le criptovalute? Quali i legami possibili tra queste parole? Come scoprirlo ci può indirizzare verso una frequentazione più consapevole del web?”
Valentina Vetturi ha condotto così un workshop con le studentesse e gli studenti dei Licei di Gallarate con l’obiettivo di familiarizzare con concetti e pratiche decentralizzate, di sperimentare come si possa formare consenso, orizzontalmente, in un gruppo e quali siano le condizioni di negoziazione sociale all’interno dello spazio digitale, in cui identità reale e avatar si sovrappongono problematicamente.
L’esperienza ha preso forma nello sviluppo di una serie di incontri virtuali, appunto, un vero e proprio Crypto.Party, che si è tenuto sulla piattaforma digitale di Hubs Mozilla e ha dato vita a una serie di digital essay disponibili su Instagram, al profilo accessibile attraverso il codice QR esposto in mostra.
Jacopo Rinaldi, attraverso la sua pratica, riscostruisce e decostruisce scenari narrativi che rendono possibili nuove forme di interpretazione della storia e delle storie. Nel caso di Un film può diventare un pettine, l’opera nasce dalla rilettura di un cortometraggio di Luigi Comencini del 1950 “Il museo dei Sogni”, che parla della distruzione delle pellicole dei film in un’azienda di Olgiate Olona: la Benigno Marcora che è stata dagli anni 20’ ai 60’ una delle poche aziende al mondo ad occuparsi del macero delle pellicole di celluloide. Riflettendo sulle pratiche del ricordare e del dimenticare, e sul segno come gesto di creazione o cancellazione di immagini, l’artista ha lavorato con gli studenti del Liceo Artistico di Busto Arsizio, per la realizzazione di una serie di disegni di alcuni dettagli tratti dall’opera di Comencini che poi Rinaldi ha animato e rielaborato costruendo un racconto circolare composto da frammenti: una pellicola che brucia, una ragazza che si pettina, degli operatori che distruggono le pizze dei film.
ACADEMY YOUNG è un’idea innovativa che si caratterizza come uno degli elementi di sviluppo del nascente Polo Culturale, presso il Museo MA*GA e la Biblioteca Luigi Majno, dedicato alle arti e al sapere; centro di vita culturale della città e dell’intera provincia di Varese, sede di importanti mostre, incontri, conferenze, festival dedicati alla conoscenza creativo-contemporaneo in tutte le sue forme, al libro, alla scrittura, alla musica, al design, alla moda, il tutto destinato ad un target specifico di utenza: i giovani.
Note biografiche
Corinne Mazzoli, nata a La Spezia, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2008. Nel 2012 consegue la Laurea Specialistica in Arti Visive all’Università Iuav, Venezia. Da anni la sua pratica artistica si avvale di video, foto, installazioni e performance e trae ispirazione dalle più recenti tendenze della moda e dello stile di vita, analizzate con occhio ironico e critico. L’analisi del corpo femminile legato all’immagine sui social network è centrale nel suo processo di ricerca, in particolare Mazzoli esplora i costrutti identitari e gli stereotipi di genere in relazione alla rappresentazione online. La sua ricerca è maturata anche grazie alle residenze artistiche all’estero tra le quali ricordiamo CASA RIO a Rio de Janeiro nel 2018 durante la quale ha prodotto la performance “The Party Wall”; The Lab Program a Città del Messico nel 2019 dove ha sviluppato la ricerca “Building Mass, Mass and more Mass” grazie al contributo del premio MOVIN’UP 2018/2019, promosso da MiBAC, GAI, GA/ER.Tra le mostre recenti si segnalano nel 2021 “A Visual Threesome”, C/O Careof mostra collettiva curata da Giada Pellicari con Marta Bianchi a Milano; partecipa alla Biennale del Mediterraneo “School of Waters”, curata da A Natural Oasis? nella Repubblica di San Marino; Inoltre è partecipante del progetto “Future School” curato da Hae Won Shin per il Padiglione Corea della 17^ Biennale di Architettura di Venezia. Tra i laboratori artistici nel 2021 si ricordano “Variazioni/Variations”, una Masterclass per ragazzi realizzata nelle sedi di Palazzo Grassi a Venezia; “Tutorial non convenzionali”, Progetto ACADEMY YOUNG presso il Museo MA*GA di Gallarate.
Jacopo Rinaldi è un artista multidisciplinare. Il suo lavoro è caratterizzato da una pratica di ricerca che coinvolge archivi pubblici, biblioteche private e database, con lo scopo di studiare la politica e gli eventi storici. La sua pratica abbraccia la fotografia, il video, l’installazione, il disegno, la scrittura e la grafica. La sua opera è stata recentemente esposta in numerose associazioni ed istituzioni, tra cui: Palazzo Strozzi, Firenze; PAV, Parco Arte Vivente, Torino; MACRO, Roma; Casa Testori, Novate Milanese; Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno; Fondazione Francesco Fabbri, Pieve di Soligo; Rivoli2, Milano. Ha preso parte a programmi di residenze d’artista come: Visio, Mahler LeWitt Studios / Viaindustriae; Care-of, Viafarini; Fondazione Spinola Banna; Fondazione Pistoletto; Associazione Ramdom; dOCUMENTA (13).
La pratica artistica di Valentina Vetturi (1979, vive a Bari) si sviluppa tra scrittura, performance, video e nuovi media, in uno spazio discorsivo autoriale, nel quale prendono nuova forma memorie ed esperienze immersive frutto di lunghe ricerche transdisciplinari. Le sue opere hanno spesso toccato il tema dell’invisibilità: dalla fascinazione per la figura del ghost writer (Un libro di specchi, 2014), al viaggio nella malattia che consuma i ricordi (Alzheimer Café, 2014-in corso). Il suo ultimo corpo di lavori riflette sulla memoria digitale e la digitalizzazione delle nostre vite, nutrito da una ricerca sulla cultura hacker (dal 2015) e un Master of Science in Digital Currencies (2019). Vetturi espone e collabora con istituzioni in Italia e all’estero tra cui: MAXXI L’Aquila (upcoming); Museo Castromediano, Lecce (2021); MACTE, Termoli; Teatro Municipale di Bologna-MAMBO (2020); Noorlandsoperan-BildMuseet, Umea; Illuminate Festival, Zug (2018); Fondazione Zegna, Trivero (2017); Palazzo delle Esposizioni, Roma; Strauhof, Zurigo; Istituto di Cultura Italiano, Stoccolma (2016); MACRO, Roma (2015); MAXXI Roma; Kunsthalle Göppingen; Tranzit.ro, Bucharest (2014); Istituto Svizzero, Roma (2013); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Viafarini, Milano (2012).