Abbracci di Luce
Bagliori contemporanei dalla Collezione Kiron.
Comunicato stampa
La Fondazione Augusto Rancilio organizza, in occasione delle prossime domeniche che precedono il Natale, la mostra Abbracci di Luce, un appuntamento dedicato all’arte contemporanea e alla riflessione interiore.
La mostra Abbracci di Luce, a cura di Martina Bortoluzzi e Valeria Foglia, presenta una selezione di opere dalla Collezione Kiron, proponendo un percorso di arte contemporanea che invita alla riflessione e alla riscoperta della dimensione interiore. Un itinerario simbolico, in cui la luce diventa metafora di conoscenza, rinascita e speranza, guidando il visitatore attraverso le molte sfumature dell’esperienza umana.
La mostra è aperta tutte le domeniche, dal 9 novembre al 14 dicembre, in concomitanza con l’apertura al pubblico di Villa Arconati, con ingresso gratuito, previo acquisto del biglietto d’ingresso della Villa.
Abbracci di Luce è un invito a lasciarsi attraversare dalla luce dell’arte, in un percorso che accoglie l’ombra e la trasforma in nuova consapevolezza.
ABBRACCI DI LUCE
Tutte le domeniche dal 9 novembre al 14 dicembre
Ala Espositiva di Villa Arconati – Castellazzo di Bollate (MI), Via Madonna Fametta 1.
Ore 11.00 – 17.00
Ingresso libero, previo acquisto del biglietto d’ingresso di Villa Arconai (€ 11/8)
Per maggiori informazioni:
02.3502217 | 393.8680934 | [email protected] | www.villaarconati.it
PROGETTO SCIENTIFICO DELLA MOSTRA
All’ingresso, una Madonna col Bambino accoglie il visitatore: è il punto d’origine, il grembo della luce e dell’amore, la soglia da cui si apre un cammino interiore. Il suo sguardo dolce e assorto invita al silenzio e alla contemplazione, predisponendo l’animo a un viaggio che tocca le corde più profonde dello spirito umano.
In questa stessa sala, il dialogo cromatico tra Amanda Bayard e Andrei Prychodko, dai toni gioiosi e luminosi, preannuncia il percorso verso la luce: un annuncio visivo di speranza e rinascita che accompagna lo sguardo del visitatore.
L’esposizione si sviluppa come un percorso simbolico nella ricerca del senso della vita, attraversando le zone d’ombra e le rivelazioni della luce. Dalla luminosità iniziale, evocata da Antoni Taulé, che si irradia come un atto di nascita e di consapevolezza, lo spettatore è condotto in un territorio più complesso, dove il labirinto e la sfinge, nelle opere di Emanuele Gregolin, diventano metafore della riflessione: interrogativi che non sempre trovano risposta, ma che proprio nel loro farsi domande generano conoscenza.
Gli occhi, in Architetture dell’anima di Pierluigi Bellacci, che osservano e si lasciano ammirare rappresentano la tensione continua verso la felicità, la gioia e la verità: un desiderio che si rinnova ogni volta che si apre lo sguardo sul mondo e sugli altri. È il momento della consapevolezza, del riconoscersi parte di un tutto più grande.
Dal disordine del caos emerge poi l’opera di Jean-Marie Fadier, Cosmov, come una rinascita: l’uomo, smarrito tra frammenti e incertezze, ritrova il proprio cammino verso una dimensione più concreta e reale. Accanto, le vedute montane di Marco D’Anna celebrano il ritorno alla terra, l’amore per i propri luoghi, la purezza della natura che consola e orienta.
Infine, con Jean-Luc Guérin, l’amore diventa movimento e dono. Dalla quiete contemplativa iniziale si giunge all’espansione, alla luce che si propaga e abbraccia il mondo. L’angelo di Le départ de l’ange custodisce e accompagna, simbolo di una presenza che protegge e sostiene il cammino umano.
Questa mostra non è solo un’esposizione di opere, ma un’esperienza di rinascita interiore: attraversa lo spirituale e il sentimento, il turbamento e la speranza, per approdare a un senso più alto della vita, dove la luce non cancella l’ombra, ma la accoglie e la muta. È un percorso che invita alla riflessione e alla ricerca, preparando lo sguardo e il cuore a un tempo di rinnovamento e di luce.
A cura di Martina Bortoluzzi e Valeria Foglia