A misura di libro

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO MARINO MARINI
Piazza Di San Pancrazio , Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lunedì-venerdì 9-19; sabato e domenica 10-13; 15-19

Vernissage
28/02/2014

ore 18,30

Contatti
Email: museomarinomarini@tiscali.it
Biglietti

intero: € 6, ridotto € 4, studenti € 3

Uffici stampa
DAVIS & CO
Generi
documentaria

Un centinaio di opere della casa editrice Centro Di esposte allo Spazio Mostre dell’Ente Cassa e al Museo Marino Marini.

Comunicato stampa

Ha contribuito a raccontare al mondo, soprattutto tra il 1960 e il 1980, gli anni ruggenti delle avanguardie artistiche, riuscendo anche ad innovare la concezione del catalogo d’arte, ed è stata l’interlocutore più autorevole della ricerca artistica nazionale ed internazionale, dialogando con l’editoria specializzata al più alto livello e svolgendo un ruolo di primaria importanza nella crescita e nella conoscenza della cultura contemporanea in Toscana e in Italia. Si tratta della casa editrice Centro Di a cui è dedicata la mostra “A misura di libro. 50 anni di edizioni Centro Di 1964/2014” allestita dal 19 febbraio al 23 aprile allo Spazio Mostre dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze (via Bufalini 6) e dal 1 marzo al 26 aprile al Museo Marino Marini (piazza San Pancrazio).

Un evento che non vuole solo celebrare una casa editrice fiorentina che si è imposta all’attenzione internazionale, che ha fatto scuola per l’alta qualità delle sue pubblicazioni e che ha onorato e onora ancora oggi Firenze, ma è anche un viaggio in una stagione straordinaria della nostra storia recente, che per un ventennio ha reso il capoluogo toscano, peraltro abbastanza ignaro e indifferente a tutto ciò (e non è certo l’unico caso), il crocevia di quanto più innovativo pulsasse nel cuore dell’arte internazionale.

Le due esposizioni, che hanno il patrocinio del Comune di Firenze, presentano e valorizzano, attraverso un centinaio di opere, l’importante nucleo librario del Centro Di acquisito lo scorso anno dall’Ente Cassa di Risparmio, e raccontano la storia della casa editrice fiorentina secondo un progetto curato da Giovanna Uzzani. Nella sede dell’Ente Cassa, l’attenzione è focalizzata sui significativi rapporti fra le edizioni Centro Di e le parallele ricerche artistiche nazionali e internazionali con l’editoria specializzata nel mondo, così come con gli sviluppi dell’arte toscana contemporanea. Negli spazi del Museo Marino Marini il focus dell’esposizione, a cura di Alberto Salvadori, è l’archivio personale dell’editore, in grado di narrare le diverse e ancora attualissime vicende che hanno fatto del Centro Di editore e libraio una dell’esperienze di maggior importanza del panorama italiano della seconda metà del Novecento. Il percorso espositivo intende evidenziare questi distinti aspetti, con l’obiettivo di esaltare sia il valore storico e documentario delle singole edizioni, sia la modernità della grafica che ha fatto scuola in Europa e oltreoceano, determinando e interpretando le più aggiornate tendenze del gusto.

‘’Prendendo atto dello straordinario valore storico di tale patrimonio librario – dichiara il presidente dell’Ente Cassa Giampiero Maracchi - l’Ente Cassa ne ha deliberato l’acquisto con l’intenzione di metterlo quanto prima a disposizione del pubblico e degli studiosi, nella consapevolezza di contribuire così alla conoscenza di un editore che ha caratterizzato con il suo gusto e il suo costante aggiornamento una brillante stagione della Firenze internazionale, ancora attenta alle esperienze artistiche contemporanee. Abbiamo così voluto accompagnare la vicenda editoriale del Centro Di con opere, oggetti di design e video in grado di ricostruire il contesto culturale di Firenze nella seconda metà del Novecento certi di contribuire, a norma dell’impegno civico e culturale dell’Ente Cassa, alla più approfondita conoscenza di un episodio di grande rilievo internazionale nella storia recente della nostra città’’.

La sezione di maggior rilievo (all’Ente Cassa) è scandita in dieci vetrine, dove sono esposti significativi esemplari di cataloghi d’arte, dalla metà degli anni ’60 ai giorni nostri. In alcuni casi il volume è esposto per evidenziarne la coperta, isolato come oggetto autonomo; altre volte è proposto ad apertura di pagina, laddove si voglia segnalare il particolare interesse grafico dell’impaginato, così come la singolarità delle proposte e dei rimandi. Completano questo settore un gruppo scelto di opere d’arte contemporanea, strettamente legate ai contenuti dei volumi o semplicemente evocative delle ricerche artistiche pubblicate. Attraverso una essenziale antologia di opere d’arte nate a Firenze negli stessi anni, si possono in tal modo evidenziare rimandi e corrispondenze fra le ricerche di grafica editoriale e il contemporaneo contesto artistico.

Tra gli artisti selezionati: Archizoom e Superstudio, Riccardo Guarneri, Paolo Masi, il collettivo di Zona non profit art space, Mario Mariotti, Luciano Ori, Daniele Lombardi, Daniela De Lorenzo, Carlo Bertocci. Un video in sala presenta alcune testimonianze di musica sperimentale legate alle proposte del Centro Di con esibizioni o lavori video di Pietro Grossi, Giuseppe Chiari, Daniele Lombardi, Sylvano Bussotti, Giancarlo Cardini. Accanto alle vetrine, alcuni pannelli con indicazioni essenziali favoriscono la comprensione della mostra, attraverso una mappa concettuale di immediata lettura. Una seconda parte dell’esposizione è dedicata all’archivio del Centro Di presentando una antologia di volumi utilissima per lo studio e la conoscenza dei grandi movimenti della contemporaneità. A questo settore appartiene un nucleo di importanti libri d’artista, veri e propri incunaboli contemporanei, di alto valore estetico e documentale.

Al Museo Marino Marini sei teche di grandi dimensioni raccolgono, invece, l’archivio personale dell’editore Alessandra Marchi con testimonianze del rapporto diretto e continuativo che sia lei sia Ferruccio Marchi hanno avuto con artisti visivi, musicisti, architetti, critici e con i maggiori editori europei e statunitensi dell’epoca. Questa esposizione permette di porsi sul piano più intimo e personale della straordinaria avventura editoriale fiorentina che ha segnato intere generazioni di artisti e studiosi italiani e non solo e che esteticamente e concettualmente ha contribuito a ridisegnare l’idea di libro e catalogo d’arte molto in anticipo rispetto alla tradizionale editoria italiana e non solo. In occasione dell’inaugurazione, venerdì 28 febbraio alle ore 19 Daniele Lombardi eseguirà, in prima assoluta, ‘Miroirs’, un concerto per pianoforte a gran coda, percussioni, due violini, flauto basso, toy piano, video. Durante il periodo di apertura delle due mostre si svolgeranno alcuni incontri con significativi testimonial di questa esperienza quali Achille Bonito Oliva, Enrico Crispolti e Maurizio Nannucci.

CENTRO DI: 50 ANNI DI CREATIVITÀ
TRA SPERIMENTAZIONE ED AVANGUARDIE
Nel clima sperimentale delle neo-avanguardie, tra gli anni ’60 e gli ’80 del Novecento, il Centro Di assume una importanza cruciale nel panorama nazionale e internazionale, grazie al duplice ruolo di casa editrice e di archivio/libreria/centro di documentazione dedicato alle ricerche artistiche contemporanee. Grazie in particolare alle proposte editoriali di storia dell’arte, architettura, arti decorative, cataloghi di mostre e di musei, riviste specialistiche, monografie, libri d’artista, il Centro Di ha dato un contributo significativo alla storia del catalogo e del libro d’arte.
Fondato da Ferruccio e Alessandra Marchi nel 1968, due anni dopo la tragica alluvione che aveva colpito la città di Firenze, il Centro Di si impone subito all’attenzione per l’alta qualità delle pubblicazioni, ma in particolare per la proposta di contenuti, messaggi, soluzioni grafiche di alto valore innovativo. Prende avvio da tale esperienza un nuovo modo di concepire il catalogo della mostra d’arte contemporanea, destinato a fare scuola: il catalogo perde il ruolo di mera guida all’esposizione e si impone come strumento autonomo di riflessione critica, capace di interpretare e dare immagine grafica al concept stesso della mostra.

Nell’inconfondibile formato quadrato e nella cifra stilistica di alto rigore formale, il Centro Di dà alla stampa i cataloghi più significativi dell’avanguardia artistica contemporanea e della critica militante dalla fine degli anni ’60, grazie alla intensa collaborazione con critici quali Achille Bonito Oliva, Germano Celant, Enrico Crispolti; nondimeno rivoluziona il concetto del catalogo d’arte antica, esso pure chiamato a interpretare e rileggere la tradizione alta e consacrata, con lo stesso impegno ideologico. Grazie a questi contributi il Centro Di ha ricevuto vari premi e riconoscimenti: si ricordano in particolare nel 1973 il Certificate of Excellence Cover 73, assegnato dall’American Institute of Graphic Arts per il catalogo della mostra realizzata al MoMA di New York, Italy: The New Domestic Landscape; nel 1988 il Premio Salimbeni (ex aequo); nel 2008 il Premio Federico Zeri.

Accanto all’attività editoriale, dal 1968 ai primi anni ’90, ha sede nella centralissima piazza de’ Mozzi l’omonimo archivio/libreria, virtuale luogo di ritrovo di artisti, critici, studiosi, cultori della materia, studenti e una specie di cenacolo aperto al confronto internazionale, grazie al prezioso catalogo con edizioni spesso introvabili altrove e provenienti da musei e gallerie di tutto il mondo. Il nome Centro Di deriva proprio da questo ruolo che gli viene universalmente riconosciuto di Centro di Documentazione internazionale, vero e proprio organo militante che si arricchisce, nel corso dei decenni, di pubblicazioni di ambiti e settori diversi, dal design all’architettura dei giardini, dalla nuova musica sperimentale alle pratiche della performance e dell’arte ambientale, con voci altamente significative, sia dal punto di vista bibliografico e documentario che dal punto di vista squisitamente grafico. Oltre ai volumi di grande tiratura, appaiono così nel catalogo i nuovi libri d’artista, esposti nella libreria e sui tavoli, essi pure di gusto minimalista, inconfondibili nel loro formato quadrato, rigorosamente bianchi con misura di 1 m x 1 m, corrispondenti allo stile delle proposte editoriali e firmati da un designer di punta quale AG Fronzoni. Proprio al libro d’artista si ispira l’originale catalogo della mostra.
Alla scomparsa di Ferruccio Marchi, nel 1981, alla guida dell’azienda, al numero 35 di Lungarno Serristori, è subentrata la moglie Alessandra Marchi Pandolfini, affiancata in seguito dalla figlia Ginevra.

An exhibition promoted by the Ente Cassa di Risparmio di Firenze

Centro Di, 50 years in publishing’s vanguard, setting an international standard

One hundred works exhibited
at the Ente Cassa’s exhibition space and at the Marino Marini Museum

Press release

It has helped to tell the world about the heyday of the artistic avant-gardes, especially between 1960 and 1980. At the same time, it has made innovations to the concept of an art catalogue. As the most authoritative champion for the national and international artistic research, thanks to its contacts with the specialized publishing at the highest level, it has had a role of primary importance in the growth and appreciation of contemporary culture in Tuscany and Italy. This is Centro Di, the publishing house to which is dedicated the exhibition “A misura di libro. 50 anni di edizioni Centro Di 1964/2014”, running 19 February-23 April at the Florence Ente Cassa di Risparmio exhibition space at 6 Via Bufalini, and 1 March-26 April at the Marino Marini Museum in piazza San Pancrazio.

This event not only celebrates an internationally successful publishing house that has set an international standard with its high-quality publications and which continues to grace Florence, it is also a journey through an extraordinary chapter in our recent history that, for twenty years, made an albeit rather oblivious and uninterested Florence (certainly not the only time) the crossroads of the most innovative trends in the international art.

The two exhibitions, sponsored by the Municipality of Florence, display and highlight about one hundred works published by Centro Di that represent the very heart of last year’s acquisition by the Ente Cassa di Risparmio and that tell the story of the publishing house with a project curated by Giovanna Uzzani. At the Ente Cassa’s headquarters, the exhibition’s attention is focused on the important relationships between Centro Di publications and the coeval national and international art world, the specialized publishing internationally, and the developments of contemporary art in Tuscany. In the Marino Marini Museum the exhibition, curated by Alberto Salvadori, focuses on the publisher’s personal archives that recount the various and still topical events that have made Centro Di one of the most important Italian publishers and booksellers in the second half of the 20th century. The exhibition intends to highlight these distinct aspects in order to celebrate the historical and documentary value of the individual editions and the modernity of its graphics that have set standards in Europe and abroad determining and interpreting the latest trends in tastes.

Giampiero Maracchi, the President of the Ente Cassa, states, “Taking note of the extraordinary historical value of this book legacy, the Ente Cassa carefully considered this acquisition with the aim of putting it at the disposal of scholars and the general public as soon as possible, with the recognition that doing so would lead to an appreciation of a stylish and modern publisher who characterized that brilliant season of an international Florence still mindful of contemporary artistic experiences. We therefore decided to juxtapose Centro Di’s publishing history with works, design objects and videos that reproduce the cultural context of Florence in the second half of the 20th century, with the certainty of contributing, in keeping with the Ente Cassa’s civic and cultural commitments, to a more profound knowledge of an episode of great international importance in our town’s recent history”.
The most important section is located at the Ente Cassa’s headquarters, where ten display cases showcase noteworthy copies of art catalogues from the mid-1960s up to today. In some cases, attention is drawn to a book’s cover which is presented as an autonomous object; in other cases, the book has been opened to a specific page to highlight the especially interesting graphics layout as well as the originality of the publications and cross-references. This part is completed by a selected group of contemporary works of art, closely related to the books’ contents or simply evocative of the art published. Through a basic anthology of art works created in Florence during those years, we can in this way highlight cross-references and parallels between publishing graphics and the coeval artistic context.

Among the selected artists are Archizoom and Superstudio, Riccardo Guarneri, Paolo Masi, the non-profit art space collective Zona, Mario Mariotti, Luciano Ori, Daniele Lombardi, Daniela De Lorenzo, and Carlo Bertocci. A video in the hall presents some examples of experimental music tied to Centro Di’s publications with exhibitions or video works by Pietro Grossi, Giuseppe Chiari, Daniele Lombardi, Sylvano Bussotti, and Giancarlo Cardini. Near the display cases, some panels with basic information help understand the exhibition through an easy-to-read concept map. A second part of the exhibition is dedicated to the archives with a selection of volumes very useful for the study and understanding of the important contemporary movements. A core of important artist’s books is found in this section, genuine contemporary incunabula of great esthetic and documentary value.

Instead, at the Marino Marini Museum, six large display cases house the publisher Alessandra Marchi’s personal archives, highlighting the direct and long-lasting relationship that she and Ferruccio Marchi had with visual artists, musicians, architects, critics and with the most important European and American publishers of the time. This exhibition shows us the more intimate and personal level of this extraordinary Florentine publishing adventure that has left its mark on whole generations of artists and scholars not just Italian and that, from an aesthetic and conceptual point of view, has helped to reshape the idea of the book and catalog of art very much in advance of traditional Italian publishing. For the opening, on Friday 28 February at 7 p.m., Daniele Lombardi will perform the world premiere, 'Miroirs', a concerto for grand piano, percussion, two violins, bass flute, toy piano, and video. During the opening of the two exhibitions, some meetings will be held with important participants in this experience such as Achille Bonito Oliva, Enrico Crispolti, and Maurizio Nannucci.

CENTRO DI: 50 YEARS OF CREATIVITY
BETWEEN EXPERIMENTATION AND AVANT-GARDS
In the experimental climate of the neo-avant-gardes between the 1960s and the 1980s, Centro Di assumed crucial importance nationally and internationally thanks to its double role as publishing house and archives/library /documentation centre dedicated to contemporary art. In particular, because of its publications on history of art, architecture, decorative arts, exhibition and museum catalogues, specialized magazines/journals, monographs, artist’s books, Centro Di has made an important contribution to the history of the catalogue and the artist’s book.
In 1968, two years after the tragic flood that had hit Florence, Ferruccio and Alessandra Marchi founded Centro Di and made an immediate impression due to the high quality of their publications but especially for the highly innovative contents, messages, and graphic solutions. This new way of conceiving a catalogue for a contemporary art exhibition thus started and was bound to set a standard: catalogues were no longer a simple guide to the exhibition, they had become an independent tool of critical reflection, able to interpret and give a graphic image to the very concept of the exhibition.

With the unmistakable square format and its stylistic signature of high formal rigour, Centro Di has been publishing the most important catalogues of the contemporary art avant-garde and of militant critics since the late 1960s through close collaboration with critics such as Achille Bonito Oliva such as Achille Bonito Oliva, Germano Celant, and Enrico Crispolti. It has also revolutionized the concept of a catalogue of antique art, called to interpret and reread the high and hallowed tradition with the same ideological engagement. As a result of these contributions Centro Di has been awarded many prizes and recognitions, including, in 1973, the Cover 73 Certificate of Excellence, awarded by the American Institute of Graphic Arts for the catalogue of Italy: The New Domestic Landscape, the exhibition held at New York’s MoMA; in 1988 the Salimbeni Prize (a tie); in 2008, the Federico Zeri Prize.
From 1968 to the early 1990s, the Centro Di archives/library was found in the centrally located Piazza de’ Mozzi. It was the virtual meeting place of artists, critics, scholars, art lovers, students and a kind of salon open to the international discussions, owing to the valuable collection containing editions from museums and art galleries all over the world and often unavailable elsewhere. The name Centro Di comes from its universally acknowledged role as an international documentation centre—a veritable militant organ that, over the decades, has become richer with publications from different fields and sectors including design, garden architecture, innovative experimental music, performance and environmental art practices, and with key contributions from both a bibliographic and documentary points of view as well as a graphic one. In addition to books with large print-runs, the new artist’s books have appeared, displayed in the library and on tables. Unmistakable owing to their square, minimalist, and strictly white format, they measure 1 m x 1 m and correspond to the style of the company’s publications and are signed by a famous designer like AG Fronzoni. The inspiration for the original exhibition catalogue was drawn from these artist’s books.
Upon Ferruccio Marchi’s death in 1981, his wife Alessandra Marchi Pandolfini, later flanked by their daughter Ginevra, took over the running of the firm found at 35 Lungarno Serristori.