55. Biennale – Padiglione messicano

Informazioni Evento

Luogo
EX CHIESA SAN LORENZO
Castello 5069 , Venezia, Italia
Date
Dal al

Martedì – Domenica | 10:00 – 18:00 | Chiuso Lunedi

Vernissage
29/05/2013

ore 10

Contatti
Sito web: http://www.mexicobienal.org
Patrocini

Produzione: Italia: Green Spin s.r.l. Vicenza – Venezia

Artisti
Ariel Guzik
Curatori
Itala Schmelz
Generi
arte contemporanea, personale
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Ariel Guzik rappresenta il Messico alla Biennale di Venezia ol progetto Cordiox. Cordiox è uno strumento sonoro costruito in maniera sperimentale appositamente per lo spazio del Padiglione Messico, trasformato in una cassa di risonanza che reagisce ai movimenti del pubblico.

Comunicato stampa

L’Instituto Nacional de Bellas Artes (Istituto Nazionale di Belle Arti) annuncia che il progetto
che rappresenterà il Messico alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte - la Biennale di Venezia,
sarà Cordiox, dell’artista Ariel Guzik, a cura di Itala Schmelz.
L’esposizione sarà aperta dal 1° giugno al 24 novembre 2013 nella chiesa di San Lorenzo, sede
del padiglione messicano.
Ariel Guzik è noto come creatore di complesse macchine di risonanza sonora, realizzate secondo
una progettazione altamente sofisticata, che opera sullo sviluppo di tecnologie definibili
arcaiche, se paragonate con quelle imperanti nell’attuale avanguardia elettronica dell’arte.
L’ex chiesa di San Lorenzo è un’imponente costruzione del XVI Secolo, la cui fondazione si fa
risalire, secondo una leggenda, al VI secolo. La struttura di 20 metri di altezza, oggi gravemente
deteriorata, è dominata da un importante altare rinascimentale, che Ariel Guzik coinvolge
nell’opera, proseguendo una tradizionale relazione tra la struttura della chiesa, con la sua
acustica perfetta, e la ricerca sonora. Importanti musicisti la utilizzavano per svolgervi i loro
concerti. Nel 1984 l’edificio ospitò il suo ultimo evento pubblico, il Prometeo di Luigi Nono, alla
cui progettazione ambientale lavorò Renzo Piano.
La struttura e la sua tradizione sonora sono una sfida interessante per l’artista, poiché proprio
l’acustica, l’armonia e la risonanza sono gli elementi chiave della sua ricerca. Cordiox, pensata
e progettata come “descrizione sonora dello spazio”, coinvolge infatti tutta la struttura interna
dell’edificio. Il suo suono, propagato nelle navate senza l’ausilio di supporti fisici, analogici o
digitali (diffusori, casse o amplificatori), è offerto allo spettatore come immersione sonora ed
esperienza auditiva.
Cordiox è una macchina alta quattro metri costituita da 180 corde tese su tre arpe ed un cilindro
di quarzo puro fuso, di grandi dimensioni. Un pezzo unico al mondo, di 45 centimetri di
diametro e 180 di altezza, realizzato ex professo dall’impresa tedesca Heraeus Quarzglass. Lo
strumento, a sua volta, è formato da corde lunghe e tese, analoghe agli strumenti musicali. La
sua parte interna genera un campo elettrico e magnetico.
La cadenza tonale generata è cristallina, sottile, espansiva, in forte relazione con lo spazio che la
circonda. L’esperienza auditiva generata da Cordiox permette allo spettatore una visita sonora
delle strutture acrhitettoniche della chiesa, attualmente impossibili da percorrere.
Ariel Guzik
Città del Messico, 1960
In Messico, la sua opera è stata esposta, tra l’altro, al Museo de Arte Moderno (MAM), al Laboratorio
Arte Alameda e al Museo de Historia Natural. All’estero, spicca la sua partecipazione
alla Haus der Culturen der Welt di Berlino, al simposio ISEA (Inter-Society for the Electronic
Arts) di Dortmund, alla chiesa di St. Mark di New York, alla Fiera Internazionale di Arte Contemporanea
ARCO di Madrid e alla Apijay Media Gallery di New Delhi. Nel 2011 ha ricevuto
il primo premio internazionale del Festival di Arti Elettroniche e Video Transitio_MX_04 e nel
2013 ha ottenuto una borsa di studio del Sistema Nacional de Creadores del FONCA (Fondo
Nazionale per la Cultura e le Arti). Inoltre ha ottenuto il supporto della Fondazione Prince Claus
e della Rockefeller Foundation.
Dal 1990 fonda e dirige il Laboratorio di Ricerca sulla Risonanza e sull’Espressione della
Natura. I suoi progetti richiedono lavoro di gruppo, oltre che l’appoggio di collaboratori specializzati.
La sua prima macchina in grande scala, Espejo Plasmaht, gli costò quindici anni di lavoro,
tra il 1980 e il 1995. Dopodiché ne sono venute altre: il Resonador Espectral Armónico, nel 1999;
il Subarmonio Canoide, nel 2001 e il Plasmaht Laúd nel 2004, che lavora con i segnali biologici, in
particolare con i segnali vitali delle piante. Nel 2011 realizza la Cámara Lambdoma.
Dal 2001 inizia l’avventura sottomarina, che lo porta a trasferire il suo laboratorio su un
impianto industriale di esplorazione marittima abbandonato vicino a La Paz, in Bassa California,
e successivamente su imbarcazioni dove realizza importanti spedizioni insieme al suo gruppo
di collaboratori. Ballena Gris (CD, CD-ROM e giornale di bordo, 2004) è stato il primo risultato
della ricerca di comunicazione con i cetacei, cui ha fatto seguito, nel 2007, una macchina di
risonanza per immersioni, Nereida, dove per la prima volta utilizza il quarzo fuso per la generazione
di suoni primordiali. In questo momento Guzik sta lavorando a Nave Narcisa, un sottomarino
manovrabile con operatore.
Itala Schmelz
Città del Messico, 1968
Ha studiato filosofia (1988 – 1992) all’unam (universitá nazionale autonoma del messico).
È stata direttrice della Sala de Arte Público Siquieiros (2001 – 2007) e direttrice del Museo
de Arte Carrillo Gil macg (2007 – 2011), per il quale ha promosso l’arte contemporanea con
esposizioni individuali di artisti messicani e invitati internazionali. Nel 2010 ha ideato un
programma di formazione per artisti emergenti in collaborazione con la Fondazione bbva
Bancomer e il macg. I suoi saggi sono stati pubblicati in numerose riviste, cataloghi, periodici
nazionali e internazionali. Ha curato El Futuro Más Acá, primo festival messicano di fantascienza,
portato in rassegna, tra l’altro, alla Mostra del Cinema Fantastico di Bilbao, al Museo
Reina Sofía (2005), alla Mostra del Cinema di Biarritz, alla Cinémathèque française di Parigi
(2004) e alla Mostra del Cinema di Rio de Janeiro (2006). Nel 2010 ha curato Siqueiros
paisajista, mostra che ha riunito un’ottantina di paesaggi realizzati da David Alfaro Siquieiros
e che è stata presentata al molaa di Los Angeles e al macg di Cittá del Messico. Nel 2013 ha
allestito la mostra di apertura del Museo del Cinema della Cineteca Nazionale di Cittá del
Messico.