19. Mostra Internazionale di Architettura – Endgültige Form wird von der Architektin am Bau bestimmt

Informazioni Evento

Luogo
GIARDINI DI CASTELLO - PADIGLIONE SVIZZERO
Fondamenta dell'Arsenale , Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
08/05/2025

ore 14.30

Contatti
Email: costanza@picklespr.com
Artisti
Lisbeth Sachs
Generi
architettura

Quest’anno, il Padiglione svizzero è dedicato a una figura pionieristica dell’architettura svizzera: Lisbeth Sachs, una delle prime architette registrate in Svizzera, che ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama architettonico internazionale. Il progetto si chiama Endgültige Form wird von der Architektin am Bau bestimmt.

Comunicato stampa

Quest’anno, il Padiglione svizzero è dedicato a una figura pionieristica dell’architettura svizzera: Lisbeth Sachs, una delle prime architette registrate in Svizzera, che ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama architettonico internazionale.

La mostra, intitolata “Endgültige Form wird von der Architektin am Bau bestimmt.” (“La forma finale è determinata dall’architetta sul cantiere.”) è curata da Elena Chiavi, Kathrin Füglister, Amy Perkins, Axelle Stiefel e Myriam Uzor. L’esposizione non solo esplora l’importante eredità architettonica di Sachs, ma invita anche a una riflessione critica sulla storia e il futuro dell’architettura, ponendo al centro le tematiche di genere e inclusione.

In un gesto provocatorio, le curatrici pongono una domanda fondamentale: "E se fosse stata Lisbeth Sachs, invece di Bruno Giacometti, a progettare il Padiglione Svizzero?". Questa riflessione mette in evidenza l'assenza storica delle donne nell'architettura dei Giardini della Biennale, dove il Padiglione progettato da Giacometti rappresenta simbolicamente l’architettura svizzera. Le curatrici creano così un dialogo tra due visioni architettoniche distintive, quella di Giacometti e quella di Sachs, che sfida le narrazioni convenzionali della storia dell'architettura e invita il pubblico a riconsiderare le strutture di potere e rappresentanza nell’ambito dell'architettura.

Lisbeth Sachs è ricordata soprattutto per il suo progetto della Kunsthalle all'Esposizione Svizzera del Lavoro Femminile (SAFFA) del 1958 a Zurigo. La sua architettura, caratterizzata da un piano radiale innovativo, diventa una delle principali fonti di ispirazione per la reinterpretazione del Padiglione Svizzero alla Biennale di Venezia. Le curatrici, rielaborando il suo approccio in un atto di recupero della memoria, infondono il padiglione di un senso di continuità storica, mescolando preoccupazioni estetiche ed etiche del suo tempo con quelle contemporanee.

La mostra si arricchisce ulteriormente di un’installazione sonora immersiva, che crea un’esperienza multisensoriale e permette ai visitatori di interagire con l'eredità di Sachs in modo profondo e coinvolgente. Il suono diventa il mezzo attraverso cui il passato e il presente si incontrano, portando alla luce storie non raccontate e permettendo di vivere il Padiglione come un luogo di memoria collettiva. Gli spettatori sono invitati ad ascoltare e riflettere sulla forma in cui l'architettura non è solo uno spazio visivo, ma anche un contenitore di esperienze e racconti condivisi.