12 Artists of Tomorrow

Informazioni Evento

Luogo
MUCCIACCIA CONTEMPORARY
Via Laurina 31, 00187, Roma, Italia
Date
Dal al

lunedì 14.00 – 19.00 | martedì – venerdì, 10.30 – 19.00; sabato e domenica chiusi

Vernissage
08/04/2022

ore 16,30

Curatori
Giulia Abate
Generi
arte contemporanea, collettiva
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seconda edizione della mostra 12 Artists of Tomorrow a cura di Giulia Abate

Comunicato stampa

La galleria Mucciaccia Contemporary è lieta di presentare la seconda edizione della mostra 12 Artists of Tomorrow a cura di Giulia Abate, che verrà inaugurata venerdì 8 aprile dalle 16.30 alle 20.00.
In mostra i lavori di 12 artisti internazionali nati dopo il 1981 selezionati dalla seconda edizione del progetto editoriale di Exibart "222 artisti emergenti su cui investire | 2021” curato da Cesare Biasini Selvaggi. Dalla pittura alla scultura, dall’installazione alla fotografia, dalla ceramica alla tessitura, questi sono i diversi linguaggi ed indirizzi che verranno svelati in occasione della collettiva.
“Il presente progetto espositivo non ha un tema di per sé, ma riunisce 12 artisti emergenti italiani o, comunque, attivi in Italia accomunati dalla loro capacità di mettere in discussione le categorie di pensiero esistenti, di interrogarsi incessantemente nell’oggi e di oggi, aprendo la visione percettiva e critica a una nuova lettura di situazioni, immagini, oggetti, categorie, concetti e soggettività. In uno slalom tra nozioni apparentemente contraddittorie, incompatibili, sbiadite dalla disinformazione, tutti i 12 artisti qui convocati rivelano una ricerca di realtà che sono o potrebbero essere off-limits, proponendoci significati alternativi a ciò che prendiamo tutti i giorni come dati di fatto, modi diversi di metterli in relazione tra loro e di contestualizzarli.”
Cesare Biasini Selvaggi
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Mucciaccia Contemporary Edizioni, con un testo critico di Cesare Biasini Selvaggi, inoltre per la serata inaugurale saranno presenti gran parte degli artisti in mostra.

Alberonero (Lodi, 1991)
La sua pratica trova forma in installazioni nate dalla volontà di “essere luogo”, di annullare il confine tra il sé e il fuori e di partecipare allo spazio in senso poetico. Alberonero ripensa il suo essere artista portando in secondo piano l’azione creatrice per porsi come ascoltatore del tempo che scorre, della natura come movimento ininterrotto.

Sveva Angeletti (Rieti, 1991)
La ricerca di Sveva Angeletti pone le basi sull’osservazione e sull’analisi delle relazioni tra gli individui. Temi cardine della sua poetica sono il tempo e lo spazio nella misura in cui diventano teatro delle connessioni tra i singoli e in particolare tra gli attori che costituiscono il micromondo del sistema dell’arte.

Nicolò Bruno (Milano, 1989)
La pratica di Nicolò Bruno ha il suo cuore nella creazione di archivi fotografici, così l’accumulazione delle immagini sono punto di riferimento per l’ideazione e successiva realizzazione dei suoi dipinti. Nell’eterogeneità di questi archivi una costante del suo lavoro è l’immaginario omo-erotico, reinterpretato secondo una dimensione intima e personale.

Victor Fotso Nyie (Douala, Camerun, 1990)
Fotso Nyie indaga la condizione dell’uomo africano contemporaneo, alienato e sofferente a causa di un passato non concluso di asservimento e sfruttamento. L’impatto visivo è immediato e vuole mettersi in contrasto con l’invisibilità ed il disprezzo a cui troppo spesso è soggetto il corpo nero nel mondo occidentale.

GeometricBang (Lodi, 1984)
La ricerca di GeometricBang è una costante indagine verso la spontaneità nel gesto e nella forma. Le opere sono composizioni di svariati elementi, dalle forme astratte alla raffigurazione umana, animale o vegetale e cercano di trovare un equilibrio all’interno del supporto che li ospita, l’uso del colore è basilare con volontarie tonalità primarie.

Greg Jager (Praia a Mare, 1982)
Greg Jager ha sviluppato un linguaggio multidisciplinare attraverso cui interroga la società contemporanea. Egli utilizzando varie tecniche attiva una costruzione partecipata di un nuovo ecosistema in cui confluiscono arte, antropologia e psicologia. Inoltre, in occasione della mostra è in programmazione una performance partecipativa dell’artista.

Ieva Pētersone (Jelgava, Lettonia, 1984)
Sono due gli aspetti della ricerca artistica di Ieva Pētersone, la sperimentazione tecnica e la verosimiglianza figurativa del soggetto rappresentato. Il primo elemento, l’ha portata a lavorare sulla stratificazione dell’opera, che affronta sia con le velate colorazioni ad olio sia con l’uso della tecnica del cucito. Mentre la verosimiglianza che si decanta in astrazione, è sinonimo di un suo particolare confronto con il mondo.

Valeria Secchi (Sassari, 1990)
La ricerca di Valeria Secchi si concentra sulle possibili declinazioni del rapporto soggetto – oggetto nella società dei consumi, con particolare attenzione nei confronti dei social media. Video e fotografia sono i mezzi attraverso i quali articola i suoi progetti: riproduzione e manipolazione digitale cooperano nella messa in scena di situazioni e personaggi iper-caratterizzati e alle prese con le sfide, le aspettative, le paure del nostro tempo.

Luca Staccioli (Imperia, 1988)
Luca Staccioli intende la pratica artistica come una ricerca sperimentale, orientata alla processualità, che include differenti media tra cui il video, il suono, la scultura, il ricamo, il disegno, il collage. Egli stratifica e combina micro-storie, memorie sradicate, oggetti quotidiani, al fine di ri-narrare i modelli della rappresentazione e scoprire nuove ecologie.

Daniele Tozzi (Roma, 1981)
La ricerca artistica di Daniele Tozzi deriva dalla pratica del lettering, in mostra la sua ultima produzione dedicata all’alternarsi di forme astratte e geometriche, composte da tavole in legno di Paulownia dipinte con vernici acriliche. Il risultato è una serie di lettere composte da forme, il processo inverso rispetto al funzionamento del calligramma stesso, un ribaltamento nel modus opera di finora espresso dall’artista.

Uno (Reggio Calabria, 1981)
La ricerca artistica di Uno comprende differenti tecniche, quali quelle classiche della Street Art e del muralismo. Egli attraverso la ripetizione all’infinito gioca con la tecnica pubblicitaria e la cambia di segno. La sperimentazione lo accompagna sempre ed utilizza anche la carta strappata dei decoupages e stencil-collages realizzati dall’artista, che rimandano alla lacerazione dell’individuo, continuamente manipolata fino a perdersi nella molteplicità della società di massa.

Francesco Ideale Vullo (Palermo, 1994)
Nella sua ricerca artistica, Vullo reinterpreta oggetti comuni per raccontare aspetti dell’essere umano e della società̀ moderna. Affascinato dal potere simbolico che gli stessi possono assumere, l’artista, indaga la loro capacità di rievocare sentimenti e scenari affettivi. La ricerca dei materiali gioca un ruolo primario, incontrando la pratica scultorea cui si dedica e distinguendosi per una multiforme varietà̀ formale e tecnica.