Mourning Becomes Electra / Without
In concomitanza con Mourning Becomes Electra Paola Bernardelli presenterà la prima fase del progetto Without – Collezionando Assenze.
Comunicato stampa
Il 29 ottobre, alle ore 19, inaugura MOURNING BECOMES ELECTRA, una mostra collettiva risultato dei laboratori curati da ALAgroup e condotti dagli artisti Paola Bernardelli e Ottavio Celestino con gli allievi di due distinte realtà didattiche: lISFCI - Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma e la VOID Art School di Derry (Irlanda del Nord).
La mostra è la fase conclusiva del primo ciclo del progetto triennale The Trilogy, uno scambio culturale nato a giugno 2013 dalla collaborazione tra lISFCI e la VOID Art School, con lobiettivo di permettere ai propri allievi di vivere unesperienza formativa e artistica basata sul confronto e il dialogo tra culture e discipline diverse.
Nelle prime due fasi i giovani fotografi dellISFCI e gli artisti della VOID hanno partecipato ai laboratori tenuti da Paola Bernardelli a Roma e da Ottavio Celestino a Derry, coadiuvati da Maria Rosa Sossai e Claudia Rampelli (ALAgroup).
Punto di partenza dei lavori è la dimensione della perdita, considerata non come un dato definitivo e assoluto, ma come condizione esistenziale che interroga la visione del mondo e la coscienza: Mourning Becomes Electra - il cui titolo trae ispirazione dalla celebre trilogia del drammaturgo americano Eugene ONeill - prende in esame la dimensione della perdita come punto di partenza per esplorare stati danimo, sentimenti, condizioni psichiche che attraversano la vita, influenzano le relazioni, i tempi dello scambio e i campi dove essi si sviluppano e si trasformano. Limperfezione, la morte, labbandono, la fine di una relazione, limprovvisa mancanza della misura delle cose, lassenza di coraggio, sono gli agenti in grado di attivare unosmosi tra paesaggio interiore e paesaggio circostante o, al contrario, capaci di produrre rotture. Elaborare queste esperienze significa ritrovare se stessi nel flusso ininterrotto del cambiamento e dellimponderabile e affermare il diritto a reperire un senso del mondo attraverso luso delle immagini. (Maria Rosa Sossai ALAgroup).
Eamonn Brown, Claudio Cerasoli, Nicole Furlan, Carlo Lazzari, Eve Logue, Richard Magee, Emma Nicholas e Agnese Sbaffi i giovani artisti delle due scuole hanno utilizzato diversi approcci espressivi per dare una forma al proprio percorso creativo lavorando in alcuni casi individualmente e in altri in sinergia. Il concetto di memoria, come progressione naturale della perdita, emerge di continuo nelle opere in mostra: I frammenti di ricordi trasformati dall'intervento della mente si distorcono e si corrompono sino a costruire una realtà nuova, effetto di una stratificazione di esperienze autentiche e ricordi evanescenti. (Emma Nicholas e Agnese Sbaffi). La perdita è anche memoria collettiva che viene rielaborata attraverso un processo di smembramento e riassemblaggio dei ricordi o degli eventi passati pubblicati nelle pagine di una nota rivista italiana degli anni 60.
Lallestimento è invece nel suo insieme frutto di una scelta collettiva: ricreare negli spazi espositivi dellISFCI a Roma il luogo fisico dello scambio, evocandolo come rappresentazione fotografica dellinterno di una casa di Derry. Le opere, inserite in questo spazio reale quanto virtuale, dialogano tra loro sottolineando la modalità di ricerca condivisa che ha caratterizzato lintera esperienza.
A dicembre la mostra verrà allestita nella VOID Gallery di Derry e lo spazio nello spazio sarà la rappresentazione di un interno romano.
Without - Collezionando assenze di Paola Bernardelli è un progetto che si svilupperà in sessioni di 3 ore, in cicli di 3 giorni, nellarco di 3 anni, che avrà inizio allISFCI, nel cortile del Pastificio Cerere di Roma il 29 ottobre e proseguirà in diversi quartieri, città e continenti fino al 2016. Il pubblico, protagonista partecipante, sarà invitato a portare con sè un oggetto personale che riconduca alla propria idea di perdita. In un salotto estemporaneo Paola Bernardelli ascolterà la storia legata alloggetto, lo fotograferà con una Polaroid ed esporrà la foto insieme con un resoconto scritto della storia raccontata. In questo modo inizierà la creazione di un archivio della memoria, imperfetto e precario quanto la memoria stessa.
La scelta di utilizzare la Polaroid un mezzo intrinsecamente inadeguato per la documentazione fotografica sia per la scarsa capacità di riproduzione sia per la durabilità dellimmagine stessa e laffidarsi alla memoria temporanea per la trascrizione delle storie piuttosto che a una registrazione fedele, vogliono sottolineare limperfezione e la caducità dei meccanismi del ricordo, rispecchiando così il senso di perdita e assenza. Da qui il titolo del progetto Without (parola che dallinglese si traduce senza, ma che in inglese arcaico significa "fuori") un concetto che conserva il doppio riferimento al momento dellassenza e allesternazione dellassenza stessa.