La Mostra del Cinema di Venezia tra sogno e pennello. La locandina firmata da Manuele Fior

Tre figure sui tetti, un orizzonte spostato verso il cielo: il tratto di Fior racconta la città come spazio d’immaginazione, tra Tiepolo, Nouvelle Vague e manga

C’è un momento in cui un festival diventa immagine: è lo sguardo scelto per raccontare la sua anima. Per la 82esima Mostra del Cinema di Venezia, quel punto di vista è affidato a Manuele Fior, illustratore e fumettista italiano tra i più raffinati sulla scena internazionale. È lui l’autore del manifesto che accompagna il festival dal teaser fino alla locandina ufficiale: una visione sospesa tra la città reale e Venezia come luogo dell’immaginario. È Fior a prendere il posto di Lorenzo Mattotti, di cui si dice grande ammiratore, a cui per anni era stata affidata l’immagine descrittiva, riassuntiva e di partenza della Mostra.

Manuele Fior, dal disegno architettonico al fumetto

Nato a Cesena nel 1975, Fior ha scelto l’architettura come prima via al disegno e alla narrazione: studia alla IUAV di Venezia, si laurea e poi vive tra Berlino, Oslo, Parigi. Solo in seguito si assesta come fumettista e illustratore, collaborando con testate internazionali come The New Yorker, Vanity Fair, Le Monde, La Repubblica, Il Sole 24 Ore e case editrici come Feltrinelli, Einaudi, EL, Oblomov. Il suo capolavoro, secondo moltissimi, rimane Cinquemila chilometri al secondo (Coconino Press, 2010): racconta una storia d’amore a distanza con atmosfere sospese, tra spazio e tempo, e conquista il Fauve d’Or per il Miglior Album al Festival di Angoulême 2011. Seguono altri titoli come Rosso Oltremare, La signorina Else, Le variazioni d’Orsay, I giorni della merla, L’intervista, Celestia e Hypericon, tutti caratterizzati da un equilibrio lieve tra narrazione e immagine, spesso con molti piani temporali o dimensioni metaforiche.

La magica illustrazione di Michele Fior per La Mostra del Cinema di Venezia

Quando la Biennale di Venezia gli affida il manifesto del Festival, Fior risponde con un’immagine che ha già la forza inconfondibile di un suo graphic novel. Come ha spiegato all’uscita e diffusione: “Ho voluto spostare l’orizzonte in alto, sopra i tetti e tra i camini veneziani che, isolati, sembrano appartenere a un paese fantastico, immaginario. Eppure sono sotto gli occhi di chiunque passeggi per le calli”. La composizione da lui creata mette in scena tre figure giovanili, in piedi su camini stilizzati, che gesticolano con le dita come a formare una cornice mentale per filmare il futuro: inquadrano, scandiscono il tempo con un ciak, recitano. Un gesto arcaico e iconico, quasi un omaggio alla Nouvelle vague, a Jules et Jim o Bande à part. Sullo sfondo, nuvole luminose che ricordano i cieli di Tiepolo, a suggerire un ponte tra la pittura veneziana e lo spettacolo che rinasce nella Laguna.

Dopo tanto tempo una locandina che fa sognare per la Mostra del Cinema di Venezia

In un festival che celebra il cinema d’autore, la scelta di e su Manuele Fior – che da bambino amava animazioni come UFO Robot Goldrake e Conan il ragazzo del futuro – è anche una scommessa. La Mostra ha affidato la sua immagine ufficiale a un narratore visivo, capace di tradurre la tensione emozionale del grande schermo con il tratto raffinato del fumetto (che ricorda tantissimo anche il manga giapponese uscito dalla nicchia). Un gesto magnifico e ben accolto, che unisce cinema, illustrazione e architettura in un unico respiro artistico.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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