La storia disegnata che celebra l’amore per il migliore amico dell’uomo

“Love. Il cane”: il sintetico titolo è già una dichiarazione d’amore incondizionato. Il maestro dell’acquerello Federico Bertolucci dedica a un animale speciale un lungo, cinematografico percorso visivo. Compiutamente senza parole.

Australia. Sulle pendici di un monte, un uomo è a caccia accompagnato dal suo fedele mastino. Sta mirando attentamente una preda col fucile quando, a sorpresa, viene morso a un polpaccio da un serpente. Il cane corre subito in aiuto e riesce a scacciare l’aggressore, ma è troppo tardi: il veleno ha già ucciso il suo padrone. Rimasto solo e sperduto nella natura selvaggia, il cagnone inizia a questo punto un lungo viaggio di rientro verso casa, in una terra che ospita molte altre vite animali e che nasconde numerose insidie. La peregrinazione del risoluto protagonista si snoda dunque in ambienti differenti e tra vari incontri. La fauna australiana è prodiga di sorprese: non solo cervidi e serpi, pappagallini e uccelli predatori, ma koala, ornitorinchi, canguri, vombati, echidne, e un branco di dingos che darà particolare filo da torcere al nostro indomito molosso. Che solo dopo la successione di una notte e un giorno di vicissitudini, infine al secondo calar delle tenebre riuscirà a ricongiungersi con la sua famiglia di umani in preoccupata attesa.

LE STORIE MUTE DI BRRÉMAUD E BERTOLUCCI

Il filo del racconto è ritmato, ma sostanzialmente lineare. Più che altro si rivela un perfetto pretesto funzionale per mostrarci particolari faunistici a noi anche non familiari, un po’ come certi documentari naturalistici che riescono a incantare con dettagliate intrusioni in specifiche vite animali. Il bello però è che stavolta tutto è esposto senza alcun commento, senza una parola, ma affidato unicamente alla potenza descrittiva ed evocativa del disegno, che qui assolve al suo compito in maniera sommessamente spettacolare. I due autori, il francese Frédéric Brrémaud per i testi (che in questo caso non ci sono – diciamo meglio alla sceneggiatura) e il viareggino Federico Bertolucci per i disegni, formano un team rodatissimo e ormai di grande successo internazionale. La loro serie Love, di cui questo Il cane è l’ultimo titolo, ha già allineato altre belle storie mute – via via dedicate alla tigre, alla volpe, al leone, ai dinosauri – che hanno consolidato la loro fama in ben tre continenti: Europa, America e Asia.

Frédéric Brrémaud & Federico Bertolucci – Love. Il cane (SaldaPress, Reggio Emilia 2021) _cover

Frédéric Brrémaud & Federico Bertolucci – Love. Il cane (SaldaPress, Reggio Emilia 2021) _cover

LO STILE DI BERTOLUCCI

In effetti soprattutto l’abilità tecnica e narrativa del disegno di Bertolucci, formatosi con lode all’Accademia Disney, riesce a coniugare in modo rotondo la tradizione figurativa colta europea con l’attenzione tipicamente asiatica al mondo naturale, e insieme con la malizia registica spettacolare americana; e altrettanto, quasi per miracolo, le rispettive tradizioni della pittura, del cinema d’animazione e del fumetto. Il curriculum di Bertolucci, peraltro, vanta collaborazioni di vaglia in tutti questi ambienti. E la sua sopraffina perizia espressiva si conferma nei “contenuti speciali” documentati in chiusura del volume: schizzi preparatori e procedimenti di lavorazione obiettivamente notevoli.

– Ferruccio Giromini

Frédéric Brrémaud & Federico Bertolucci – Love. Il cane
SaldaPress, Reggio Emilia 2021
Pagg. 96, € 19,90
ISBN 9788869197536
www.saldapress.com

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Ferruccio Giromini

Ferruccio Giromini

Ferruccio Giromini (Genova 1954) è giornalista dal 1978. Critico e storico dell'immagine, ha esercitato attività di fotografo, illustratore, sceneggiatore, regista televisivo. Ha esposto sue opere in varie mostre e nel 1980 per la Biennale di Venezia. Consulente editoriale, ha diretto…

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