6 libri per accendere lo sguardo e mettere l’arte al centro
I grandi nomi di Lea Vergine, Paolo Di Paolo e Nan Goldin, ma anche figure da riscoprire, come Emilio Maza. Poi, gli atti di un convegno dedicato al femminismo nella storia dell’arte e una mappatura dell’arte contemporanea a Napoli. Ecco sei libri in cui l’arte è sempre protagonista
Sei uscite che aiutano a leggere arte, immagini e città senza fronzoli: il profilo di Lea Vergine e gli atti curati da Subrizi rimettono in asse femminismo e storia dell’arte; Napoli contemporanea racconta una città-laboratorio; Di Paolo e la riscoperta di Emilio Maza mostrano la fotografia come archivio vivo; Nan Goldin riporta l’intimo al suo peso politico.
Angela Madesani

Non il potere ma la forza. Lea Vergine
Non il potere ma la forza è il titolo del piccolo volume dedicato a Lea Vergine di Angela Maderna. È tra gli ultimi usciti della deliziosa collana oilà di Electa, curata da Chiara Alessi. Vergine, critica d’arte, donna di fascino e di cultura è scomparsa nel 2020 a causa del COVID. Maderna ha fatto un’approfondita ricerca tra libri, filmati, trasmissioni televisive e radiofoniche ed è riuscita a delineare un interessante ritratto di questa donna particolare, che ha incontrato una sola volta. Nata a Napoli, vissuta per un certo periodo a Roma dove è entrata nelle simpatie di Giulio Carlo Argan, ha passato tutta la sua vita a Milano. La sua prima mostra curata in città è del 1969 alla Galleria Milano di Carla Pellegrini, amica per cinquant’anni, e il titolo è indicativo: Irritarte. Ne conservo il catalogo tra i libri della mia biblioteca. Una mostra che, come scrive Maderna, è fastidiosa già dal titolo. Mette in scena la patologia, lo sconveniente, ciò che abitualmente viene tenuto sottochiave. 5 anni dopo è la volta del prezioso libro La “Body-art” e storie simili edito da Prearo, determinante per chiunque voglia studiare la storia di quel periodo. Vergine è stata una donna fuori dagli schemi, profonda, acuta, difficilmente incasellabile, volutamente esterna a qualsiasi tipo di schieramento: dalle baronie universitarie, dai gruppi, anche dal femminismo in fondo. Un particolare spazio è dedicato a L’altra metà dell’Avanguardia de 1980, la mostra alla quale Lea ha dedicato tempo, spazio, fatica fisica, ma soprattutto psicologica. “Lea ha sempre scelto di occuparsi di alcune opere e non di altre sulla base di un solo e unico requisito: la qualità. D’altronde non era interessata al potere, piuttosto andava in cerca della forza.”
Non il potere ma la forza. Lea Vergine
Angela Maderna
Electa, 2025
pag. 96, 12 euro
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Storia dell’arte e femminismo. Una questione aperta
Un altro punto di vista sul tema del femminismo è costituito dal volume Storia dell’arte e femminismo. Una questione aperta a cura di Carla Subrizi (Electa), atti del convegno internazionale Storia dell’arte e femminismo: Conferme, trasformazioni e prospettive di ricerca, svoltosi nell’inverno del 2024 a La Sapienza di Roma. Sarebbe divertente sapere se Vergine sarebbe stata invitata al convegno e se avrebbe accettato di parteciparvi. Numerosi e interessanti i punti di vista che vedono un approfondimento su diversi ambiti dall’antico all’oggi.
Storia dell’arte e femminismo. Una questione aperta
A cura di Carla Subrizi
Electa, 2025
pag. 320, 32 euro
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Almanacco. Napoli contemporanea 2023-2025
Napoli 2023-2025: tre stagioni che la città meridionale ha dedicato all’arte contemporanea, un progetto voluto dal sindaco Gaetano Manfredi, curato da Vincenzo Trione. Così a Napoli negli spazi pubblici sono arrivati e tornati artisti napoletani e non: Antonio Marras, Michelangelo Pistoletto, Francesco Vezzoli, Marinella Senatore, Gaetano Pesce, Mimmo Jodice, Marcello Jori e Jaume Plensa. Almanacco. Napoli contemporanea 2023-2025 (Electa) aiuta a ripercorrere le vicende, talvolta assurte all’interesse della cronaca, della stagione. Il volume è curato dallo stesso Trione, ma riporta numerosi scritti legati alla storia di questa promozione culturale alla quale la città partenopea non è nuova.
Almanacco. Napoli contemporanea 2023-2025
A cura di Vincenzo Trione
Electa, 2025
pag. 232, 45 euro
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Paolo Di Paolo. Incontri impossibili: artisti e intellettuali italiani 1954-1968
Paolo Di Paolo. Incontri impossibili: artisti e intellettuali italiani 1954-1968 (Electa) esce nel centenario della nascita del fotografo molisano, scomparso due anni fa a 98 anni. Da Larino, un piccolo comune in provincia di Campobasso, Di Paolo si trasferisce a Roma a metà dei Quaranta e decide di apportare un contributo all’arte contemporanea proprio attraverso la fotografia. Nel 1954 Il mondo di Mario Pannunzio, una delle riviste più intelligenti di quel particolare momento della storia del nostro paese, pubblica la sua prima foto. Da lì alla chiusura del settimanale, nel 1966, sarebbe stato il fotografo più pubblicato. Il volume propone alcuni ritratti di grande profondità accompagnati da testi che aiutano anche i lettori più giovani a entrare in una storia che non hanno vissuto. Altri testi ricostruiscono la storia del fotografo e di una parte della storia italiana su cui molto è ancora da dire.
Paolo Di Paolo. Incontri impossibili: artisti e intellettuali italiani 1954-1968
A cura di Silvia Di Paolo
Electa, 2025
pag. 304, 39 euro
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Emilio Maza. Un fotografo italiano nell’Europa dell’Ottocento (1824-1890)
Il volume di Guglielmo Manitta, pubblicato per i tipi de Il Convivio Editore, propone una approfondita lettura documentaria e iconografica di Emilio Maza, personaggio originale che la monografia aiuta a riscoprire. Ha vissuto tra Inghilterra, Francia, Vienna per poi spostarsi a Trieste, ancora parte dell’Impero austroungarico, da dove poi è approdato a Milano, la città in cui apre un atelier fotografico. Una storia avventurosa la sua, che lo porta a recarsi nei luoghi della Terza guerra di indipendenza, in cui realizza le 58 fotografie che danno vita all’Album della Guerra del 1866.
Emilio Maza. Un fotografo italiano nell’Europa dell’Ottocento (1824-1890)
Guglielmo Manitta
Il Convivio Editore, 2025
pag. 224, 20 euro
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Nan Goldin. La verità quando accade
Sempre della collana oilà fa parte il volume Nan Goldin. La verità quando accade di Sofia Mattioli, particolarmente utile in questo momento per comprendere in tutta la sua portata la grande mostra dell’artista americana all’HangarBicocca. Personaggio straordinario, vicina al movimento LGBTQIA+ in tempi non sospetti, combattente inesorabile contro i gruppi farmaceutici anche se finanziatori di musei, artista sincera, capace di smascherare qualsiasi forma di apparenza. Come scrive Mattioli, “Da sempre la parola come pratica politica è parte della vita e dell’arte di Nan Goldin”. L’autrice riporta alcune parole di Goldin fondamentali per comprendere il suo lavoro: “La mia fotografia è una risposta a chi mi sta di fronte. È provare empatia. Poi arriva la parte di costruzione. Negli anni Ottanta è stata la proprietaria del bar in cui lavoravo, il Tin Pan Alley, la prima a farmi riflettere su quanto il mio lavoro fosse politico. Vedendo una primissima versione di The Ballad of Sexual Dependency aveva letto qualcosa di politico nel modo in cui oggi pensiamo al genere, ai rapporti tra il sesso e il potere”. La sua è una ricerca sulle tracce dello spazio di libertà disegnato dalla sorella Barbara, suicida a diciannove anni, quando Nan ne ha solo 12; una risposta drammatica alla middle class americana; ai genitori troppo attenti a quello che dice la gente, in un momento – il 1965 – in cui il mondo stava cambiando definitivamente. Per Nan Goldin l’editing è un momento fondamentale: infatti, è solo nell’accostamento che si creano i significati di verità, di denuncia, di empatia per lasciare una traccia nel mondo.
La verità quando accade. Nan Goldin
Sofia Mattioli
Electa, 2025
pag. 96, € 12,00
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