Una fiera degli editori indipendenti con tanto di biblioteca. A Pordenonelegge c’è Book Look
In collaborazione con Pordenonelegge, l’Associazione Obliquo torna con la VI edizione di Book Look, dedicata al tema dello sconfinamento: un percorso che intreccia pratiche editoriali di resistenza e sperimentazione
All’interno del festival Pordenonelegge, Book Look si conferma come una cellula autonoma dedicata all’editoria visiva indipendente, trasformando l’Ex Convento di San Francesco in un ecosistema simbolico, dove radici locali e aperture internazionali si intrecciano. Per questa edizione, i fondatori dell’Associazione Obliquo hanno scelto come tema guida lo sconfinamento, inteso non solo come apertura geografica – grazie alla presenza di editori provenienti da diversi paesi – ma soprattutto come attraversamento di linguaggi e discipline.
I progetti editoriali di Book Look a Pordenone condividono la volontà di resistere al mercato
I libri in mostra oscillano tra fotografia e filosofia, tra letteratura per l’infanzia e ricerca critica, tra arti visive e narrazione. Ciò che unisce i diversi progetti è la volontà di resistere alle logiche di mercato, trattando il libro non come prodotto seriale ma come dispositivo culturale: un oggetto capace di interrogare l’immaginario, di generare dialoghi e di riflettere sulle scelte etiche ed estetiche che ne determinano forma e contenuto. In questo intreccio di traiettorie, la materialità dei volumi – carta, grafica, struttura – si rivela parte integrante dell’esperienza: non ornamento ma dichiarazione di intenti, micro-politica della visione che orienta la fruizione e definisce l’appartenenza a un panorama culturale non omologato.

A Pordenone la mostra mercato Book Look offre una panoramica sulle diverse tendenze dell’editoria indipendente
La varietà degli approcci trova conferma negli editori presenti. Ctrl Magazine, realtà nata a Bergamo, porta avanti un’idea di reportage narrativo che intreccia scrittura e fotografia per restituire storie marginali e inattese, costruendo volumi che si leggono come romanzi corali più che come raccolte di documentazione. Di segno diverso ma altrettanto radicale è il percorso di Oaza Books collettivo di designer croato che rovescia la letteratura per l’infanzia, trasformandola in un terreno di ricerca condiviso tra adulti e bambini. I loro libri affrontano temi spesso rimossi – dal lutto alla migrazione – e invitano autori provenienti da altri linguaggi a misurarsi con nuovi destinatari: qui lo sconfinamento è linguistico e generazionale, e l’infanzia diventa spazio di sperimentazione estetica e politica.
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Palais Books, con sede a Parigi, lavora invece sugli archivi e sulla fotografia come strumenti per interrogare i confini tra realtà e immaginazione. Lazy Dog Press con base a Milano si muove con naturalezza tra collaborazioni istituzionali e progetti inattesi, alternando volumi realizzati con la Fondazione Castiglioni a pubblicazioni che portano la firma di Pedro Almodóvar o che raccontano la storia del femminismo globale attraverso narrazioni visive e acquerelli animati. Void, casa editrice con sede ad Atene, spinge la fotografia contemporanea verso i suoi margini più radicali, sostenendo nuove voci e concependo il fotolibro come terreno di ricerca e libertà.
Questi percorsi non esauriscono la varietà di Book Look, ma ne rappresentano alcune traiettorie emblematiche: modi diversi di intendere il libro come dispositivo critico e culturale, capaci di costruire comunità temporanee attorno all’oggetto editoriale.
Rizoma, la Biblioteca Radicale è l’ultima novità di Book Look, progetto legato al territorio
A radicare ulteriormente Book Look nel territorio nasce Rizoma – Biblioteca Radicale, progetto che ha debuttato quest’anno con una raccolta di pubblicazioni d’arte visiva di artisti legati al Friuli-Venezia Giulia, presentata come un giardino-bosco. Rizoma rappresenta il primo nucleo di una futura biblioteca permanente e forse il segno più chiaro del doppio movimento che caratterizza Book Look: radici che non si chiudono ma che si fanno base per nuove germinazioni, intrecciando memoria locale e connessioni internazionali.
Asia Miniutti
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